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Notiziario Marketpress di
Martedì 02 Luglio 2013 |
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VENETO: 21°RAPPORTO SUL MERCATO DEL LAVORO
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Monastier
(Tv), 2 luglio 2013 - "Siamo
purtroppo alle prese con indicatori tutti negativi: chiudono le imprese,
dall´inizio della crisi nel 2008 abbiamo perso 80 mila posti di lavoro, di cui 15 mila solo tra marzo 2012 e marzo 2013; abbiamo una disoccupazione al 6,7% in
pratica raddoppiata rispetto al 3,4% del 2008. 250 mila sono state le persone
che hanno ricevuto nel Veneto nel 2012 una forma di sostegno al reddito che
diventerà sempre più difficile garantire per il futuro. Il 2011 ci aveva dato
un timido segnale di ripresa ma invece il 2013 mostra un peggioramento della
situazione, anche rispetto al 2012.
Che fare?
Bisogna per forza ragionare in modo diverso: non ci saranno piu´ sussidi o
ammortizzatori sociali sufficienti a dare nuovi posti di lavoro. Per questo
dobbiamo rivolgerci a quelle aziende venete – oggi la Texa di Monastier,
Luxottica nel bellunese, il Gruppo
Bresolin a Bassano, ieri la Sech a Refrontolo - che sono modelli per il
territorio”.
Lo ha
detto Elena Donazzan durante la presentazione, avvenuta il 28 giugno a Monastier (Treviso) nella sede dell’Azienda
del 21° Rapporto sul Mercato del Lavoro nel Veneto, curato da Veneto Lavoro.
“Queste
aziende sono i nostri campioni – ha
aggiunto l’Assessore - che crescono, che
investono in loco, che funzionano sui mercati nazionali e internazionale e che
la Regione vuole prendere ad esempio, analizzarli, poiché le loro performaces
positive sono fortemente legate alla responsabilità sociale e alle buone
pratiche, perché concordano con i lavoratori servizi alle famiglie, stages,
borse di studio per i figli e quant´altro. Insomma un welfare aziendale che
faccia sentire il dipendente appartenente all´impresa. In questa direzione, va
ripensato tutto il sistema del mercato del lavoro a partire dalle più
innovative e responsabili esperienze dei nostri migliori imprenditori. Quando
la crisi si fa dura dobbiamo usare creatività e responsabilità ed insieme si
può vincere”.
In
particolare, l’Assessore veneta ha indicato due strade che la Regione intende
percorrere nel prossimo futuro: agire per inserire sempre di piu’ e meglio i
giovani nelle imprese (chiedendo anche al Governo di sganciare la formazione iniziale dal patto
di stabilità) e ricollocare i lavoratori più fragili (vale a dire i padri di
famiglia cinquantenni con figli a carico usciti dal mercato del lavoro).
Sergio
Rosato Direttore di Veneto Lavoro ha evidenziato come ci sia stata una caduta
molto importante dei posti di lavoro dovuta a un calo strutturale della domanda
di lavoro: “si pensi - ha detto - che nel 2007 nel Veneto in un anno c’erano 750.000
domande di assunzione e oggi siamo a 600.000. Abbiamo 9 punti in meno di pil e per sei trimestri consecutivi la
produzione industriale è in contrazione. Permangono situazioni di difficoltà
strutturale che riguardano i giovani che trovano ostacoli ancora maggiori di
quelli storici, tradizionali, nell’entrare nel mercato del lavoro. Ma si
affacciano anche le difficoltà a garantire le politiche per il lavoro che ci sono state fino ad
oggi perché la spesa per gli ammortizzatori sociali cresce in modo esponenziale: sono stati spesi 1,8 miliardi
di euro nel Veneto nel 2012 quando si era a meno di 1 miliardo di euro. Bisogna
invertire la tendenza e per questo serve la crescita”.
Nella
mattinata si è tenuta una tavola rotonda dal titolo “Se la
crisi picchia duro, i duri cominciano a giocare. Peggiora la crisi, migliorano
le risposte”in cui saranno presentate tre esperienze innovative di impresa
sociale: la Texa impresa–città sociale
(relazione del presidente Bruno Vianello);
Luxottica, esempio di nuova
contrattazione e welfare, (intervento del manager Alessandro Cavalet); il
Laboratorio scuola-impresa all’interno del Gruppo Bresolin di Bassano
(intervento del suo ideatore Daniele Bresolin.
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