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Notiziario Marketpress di
Martedì 02 Luglio 2013 |
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ASSEMBLEA UCIMU-SISTEMI PER PRODURRE: OLTRECONFINE I TRE QUARTI DELLA PRODUZIONE ITALIANA NEL 2013 SOSTANZIALE STABILITÀ MA IL CONSUMO INTERNO SI RIDUCE ULTERIORMENTE
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Cinisello
Balsamo, 2 luglio. Nel 2012, l’industria italiana costruttrice di macchine
utensili, robot e automazione si è confermata terza nella classifica degli
esportatori. E’ invece risultata quinta nella classifica dei produttori,
cedendo un posto rispetto all’anno passato, preceduta, di pochissimo, dalla
Corea del Sud.
Nel 2012
la produzione, in crescita dell’1,3%, si è attestata a 4.826 milioni di euro,
trainata dall’ottima performance delle esportazioni che, salite dell’11,1%,
hanno raggiunto il valore record di 3.621 milioni di euro. Decisamente
differenti i riscontri del mercato italiano. Il consumo, sceso del 18,1%, si è
ridotto a 2.089 milioni di euro, penalizzando le consegne dei costruttori
scese, del 19,7%, a 1.205 milioni, e le importazioni che, ridotte del 15,7%, si
sono fermate a 884 milioni di euro. Pari al 75% il rapporto export/produzione.
Questo in sintesi il quadro 2012 presentato da Luigi Galdabini, oggi
pomeriggio, in occasione dell’annuale assemblea dei soci Ucimu, cui interverrà
Giorgio Squinzi, presidente Confidustria.
Il
rallentamento evidenziato dai dati di consuntivo 2012 rispetto a quanto
registrato l’anno precedente sarà ancora più evidente nel 2013.
Nel 2013,
infatti, la produzione resterà stabile, attestandosi a 4.820 milioni di euro
(-0,1%). Le esportazioni cresceranno solo dell’1,8% a 3.685 milioni. Il consumo
italiano subirà un ulteriore ridimensionamento, scendendo a 2.005 milioni
(-4%). Soffriranno le consegne dei costruttori italiani sul mercato interno che
caleranno, del 5,8%, a 1.135 milioni di euro. Salirà ancora la quota di
produzione destinata oltreconfine, attestandosi al 76,5%.
Con
riferimento all’export, nel 2012, la Cina si è confermata primo mercato di
destinazione del made in Italy di settore, seguita da Stati Uniti, Germania,
Russia, Francia, Brasile. Anche l’ultima rilevazione disponibile, relativa al
periodo gennaio-marzo 2013, vede la Cina stabilmente al primo posto nella
graduatoria dei paesi di sbocco, anche se in deciso rallentamento (-16,4%),
rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. Seguono Stati Uniti
(-14,6%), Germania (-3,3%), Russia (+7,2%), India (-18,5%), Brasile (-5,2%).
“Nel 2012
– ha affermato Luigi Galdabini, presidente Ucimu-sistemi Per Produrre – i tre
quarti della produzione nazionale di settore sono stati destinati oltreconfine.
Questo dato, oltre a dimostrare la capacità delle imprese italiane di ben
presidiare le aree vicine e lontane, esprime però la profonda difficoltà in cui
versa il mercato nazionale, la cui domanda di macchinari non riesce a
ripartire. Un problema che riguarda non soltanto i costruttori di macchine
utensili ma tutto il sistema economico del paese per il quale il mancato (o
scarso) investimento in tecnologia di produzione significa arretramento del
sistema manifatturiero a tutti i livelli della filiera produttiva”.
“A questo
proposito accogliamo con favore – ha affermato Luigi Galdabini – il
provvedimento di agevolazione degli investimenti in beni strumentali sul
modello della Legge Sabatini (1329/1965) che il governo ha inserito nel Decreto
del Fare. Occorre però che si acceleri la fase di finalizzazione, affinché i
contributi stanziati siano adeguati alle reali esigenze e affinché essi siano
già disponibili a partire dall’inizio del 2014. Viceversa, l’annuncio, cui non
corrisponde l’operatività della misura, rischia di bloccare ulteriormente e
posticipare l’acquisto di beni strumentali già pianificati in questa ultima
parte dell’anno, in attesa che il provvedimento entri effettivamente in
vigore”.
“Il
rilancio del consumo di beni strumentali troverebbe poi un utile strumento
nella liberalizzazione delle quote di ammortamento degli investimenti in mezzi
di produzione, attraverso il quale le imprese utilizzatrici potrebbero
ripartire le quote di ammortamento del bene acquistato in tempi liberi. Tale
provvedimento non incide, nel medio termine, sulle casse dello stato poiché implica
soltanto la traslazione degli incassi per l’erario. Un provvedimento minimo da
adottare, nel più breve tempo possibile, è quello di revisione dei coefficienti
tabellari, in modo da adeguare le aliquote di ammortamento all’effettiva durata
utile del bene strumentale, cosicché gli investimenti delle imprese non siano
più penalizzati”.
“Occorre
poi – ha rilevato Galdabini – un sistema strutturale di agevolazioni fiscali
che permetta di incentivare l’attività di innovazione svolta dalle imprese in
autonomia o con il supporto di enti e università. In particolare chiediamo la
ri-introduzione del credito di imposta per l’attività di ricerca e sviluppo, come era previsto dalla legge
296/2006 a patto che l’accesso al bonus sia liberato dal sistema di prenotazione
telematica (click-day) assolutamente non premiante, oltre a ciò auspichiamo
l’entrata in funzione del bonus (così come previsto nel decreto del governo
Monti) per gli sgravi fiscali per le imprese che assumono personale altamente
qualificato”.
“D’altra
parte – ha aggiunto il presidente di Ucimu – il rallentamento dell’export è
evidente, e lo sarà ancora di più nei mesi a venire, per questo i costruttori
di macchine utensili propongono l’abbattimento dell’Irap sul personale per una
quota pari al rapporto export/fatturato dell’impresa, con l’obiettivo di
premiare le imprese più virtuose e di stimolare il processo di
internazionalizzazione di quelle che ancora sono fortemente orientate a operare
sul mercato nazionale”.
“Infine –
ha concluso Galdabini – in merito al sistema dei mini-bond, vere e proprie
obbligazioni emesse dalle Pmi e sottoscritte da investitori istituzionali, esse
sono potenzialmente ottimi strumenti per il rafforzamento della struttura
patrimoniale e finanziaria dell’impresa perché ovviano al problema dell’accesso al credito oggi particolarmente
difficoltoso. Chiediamo però a Confindustria di spronare ancora di più gli
investitori istituzionali a rendere disponibili i fondi”.
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