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Notiziario Marketpress di Martedì 02 Luglio 2013
 
   
  PIEMONTE IN CIFRE: L´ANNUARIO STATISTICO REGIONALE 2013

 
   
  Torino, 2 luglio 2013 - Mercato del lavoro, popolazione, istruzione, indicatori economici, commercio estero, anagrafe delle imprese, credito, turismo: questi alcuni degli ambiti d’indagine analizzati nella ventunesima edizione di “Piemonte in Cifre”, l’Annuario Statistico Regionale realizzato da Unioncamere Piemonte. Da oggi i dati aggiornati sono on line sul sito www.Piemonteincifre.it, che raccoglie le principali statistiche socio-economiche a livello regionale e provinciale, con l’obiettivo di far conoscere il territorio piemontese sotto diversi e complementari punti di vista. “L’annuario Statistico Regionale ‘Piemonte in Cifre’, fiore all’occhiello della collana editoriale di Unioncamere Piemonte da oltre un ventennio, si colloca nell’ambito delle attività di osservazione e studio dell’economia locale, che rappresentano un punto fondamentale della mission del sistema camerale. È solo disponendo di informazioni statistiche attendibili e puntuali, infatti, che la Pubblica Amministrazione, insieme a tutti gli operatori economici, sociali e culturali, può programmare in maniera efficace le proprie politiche, affidandosi a parametri certi - sottolinea il Presidente di Unioncamere Piemonte Ferruccio Dardanello -. Dai dati emerge come il Piemonte resista grazie all´export, ma con una dinamica di crescita rallentata, che, insieme alla flessione della produzione industriale e dell’occupazione, rende sempre più urgenti interventi strutturali a sostegno della crescita”. Popolazione - In base ai dati parziali del 15° Censimento generale della popolazione e delle abitazioni, al 9 ottobre 2011 la popolazione residente in Piemonte - costituita dalle persone che vi hanno dimora abituale - ammonta a 4.363.916 abitanti, dei quali 2.258.928 donne (il 51,8%) e 2.104.988 maschi. La popolazione censita si distribuisce per oltre la metà nella provincia di Torino (2.247.780 residenti, pari al 51,5% del totale regionale), per il 13,4% a Cuneo (586.378 unità), per il 9,8% ad Alessandria (427.229 unità), per l’8,4% a Novara (365.559 residenti) e per il 17,0% nelle altre province. Rispetto al 2001, quando la popolazione era pari a 4.214.677 residenti, l’incremento è del 3,5%, risultato dell’aumento registrato dalla sola componente straniera. Infatti, nel decennio intercensuario la popolazione piemontese di cittadinanza italiana è diminuita di quasi 100mila individui (99.707, per un calo del 2,4%) mentre quella straniera è cresciuta di 248.946 unità. In base agli ultimi dati diffusi dall’Istat il 25 giugno 2013, la popolazione residente in Piemonte al 31 dicembre 2012 ammonta a 4.374.052 abitanti. Mercato del lavoro - In base alla “Rilevazione sulle forze di lavoro” dell’Istat, gli effetti negativi della fase recessiva che ha colpito l’area Euro hanno provocato, nel 2012, un ulteriore deterioramento delle condizioni del mercato del lavoro: i dati riferiti alla media dell’anno mostrano come gli occupati in Piemonte ammontino a 1.846mila, oltre 21mila unità in meno rispetto al 2011 (-1,1%). Il tasso di occupazione della popolazione in età 15-64 anni risulta pari al 63,8%, oltre mezzo punto percentuale in meno rispetto al 2011. Il calo dell’occupazione ha riguardato in misura maggiore la componente maschile (-1,3%) rispetto a quella femminile (-1,0%). Il tasso di occupazione maschile, che nel 2011 aveva raggiunto la quota di 71,5 punti percentuale, è sceso nel 2012 al 70,7%, mentre quello femminile è sceso dal 57,2% al 56,9%: la differenza tra i generi, quindi, è diminuita. Il calo dell’occupazione scaturisce dalle flessioni delle unità lavorative registrate in tutti i settori e, in particolare, nell’agricoltura e nell’industria. Parallelamente alla contrazione dell’occupazione, il 2012 registra un consistente aumento delle persone in cerca di occupazione (+21,3%), che sono passate da 154mila a 187mila unità. Il tasso di disoccupazione è passato dal 7,6% del 2011 al 9,2% del 2012. Le difficoltà che continuano a caratterizzare il mercato del lavoro piemontese sono testimoniate anche dal massiccio ricorso delle imprese piemontesi agli ammortizzatori sociali: le ore complessivamente concesse di Cassa integrazione guadagni nel 2012 ammontano, infatti, a oltre 143,1 milioni. Istruzione - Nel mondo dell’istruzione piemontese si contano, nell’anno scolastico 2011-2012, 590.859 studenti tra scuola dell’infanzia, primaria, secondaria di I e Ii grado (compresi i 13.254 allievi dei percorsi di istruzione e formazione professionale, i cosiddetti Iefp, che, a partire dall’anno scolastico 2011-2012 sono diventati ordinamentali); di questi 71.859, pari al 12,2%, sono stranieri. L’incidenza maggiore, compresa tra i 13 e i 14 punti percentuale, si riscontra nella scuola primaria e in quella dell’infanzia, dove si collocano gli stranieri di seconda generazione, che crescono e studiano nel nostro Paese. Dai dati sugli indirizzi scolastici delle scuole superiori emerge come il 33,1% degli alunni frequenti un istituto tecnico, il 46,6% il liceo e il 20,3% un istituto professionale. Gli Atenei piemontesi contano, nell’anno accademico 2011-2012, 103.474 iscritti: quasi 5mila in più rispetto all’anno accademico precedente. Nell’anno solare 2011 i laureati presso gli Atenei piemontesi sono stati quasi 18mila, in lieve diminuzione rispetto all’anno precedente. Indicatori economici - Secondo le ultime stime elaborate da Prometeia, nel 2012 il Pil ha registrato, rispetto al 2011, una flessione del 2,4% a livello nazionale (variazione a prezzi costanti) e una diminuzione del 2,3% a livello piemontese. Ciononostante, il Piemonte continua a mantenere pressoché invariato il suo contributo alla formazione della ricchezza nazionale, producendo, con 125.410 milioni di euro, l’8,0% del Pil italiano. Dal confronto con le altre regioni, effettuato considerando il valore aggiunto per unità di lavoro, emerge che il Piemonte, con 58.869 euro per unità di lavoro, si colloca al di sotto del valore nazionale (59.051 euro), occupando l’8° posto della classifica italiana, con la Lombardia (68.340 euro) e il Lazio (64.229 euro) nelle prime due posizioni. Dal punto di vista settoriale, sono i servizi a creare, nel 2012, il 70,7% del valore aggiunto regionale; l’industria contribuisce con una quota del 27,7%, mentre è pari all’1,6% il contributo dell’agricoltura. Commercio estero - Nel 2012 il valore delle esportazioni piemontesi ha raggiunto i 39,7 miliardi di euro, registrando un incremento del 2,9% rispetto al 2011. Le importazioni hanno manifestato, al contrario, una dinamica negativa (-8,6%) attestandosi sui 26,6 miliardi di euro. Il saldo della bilancia commerciale piemontese si mantiene, pertanto, attivo per 13,1 miliardi di euro, in crescita rispetto al valore del 2011 (9,6 miliardi di euro). L’incremento realizzato dalle esportazioni regionali risulta inferiore al dato medio nazionale (+3,7%); il Piemonte si conferma, anche nel 2012, la quarta regione esportatrice, con una quota del 10,2% dell’export complessivo italiano. La crescita dell’export piemontese non ha interessato tutti i comparti. La meccanica, primo settore delle esportazioni piemontesi con una quota pari al 21,1%, ha incrementato le vendite oltre confine segnando un +8,4%. Il comparto dei mezzi di trasporto, che genera il 20,3% dell’export regionale, ha invece registrato una flessione pari al -3,7%, frutto della diminuzione dell’export di autoveicoli (-4,3%) e della componentistica autoveicolare (-5,1%). Particolarmente brillante è apparsa la performance del settore dei metalli e prodotti in metallo (terzo per importanza sulle esportazioni complessive), che ha registrato un aumento del 12,5%. Superiore alla media regionale anche l’incremento registrato dal comparto alimentare (+5,6%), mentre il tessile-abbigliamento ha manifestato una lieve flessione delle vendite oltre confine (-0,7%). Il principale bacino di riferimento risulta, anche nel 2012, l’Ue 27, che convoglia il 58,9% dell’export regionale, contro il 41,1% destinato ai mercati extra-Ue 27. Anagrafe delle imprese - Nel 2012 sono nate 28.904 aziende in Piemonte; considerando le 30.834 cessazioni (al netto delle cancellazioni d’ufficio), il saldo è negativo per 1.930 unità, dato che porta a 461.564 lo stock di imprese complessivamente registrate a fine dicembre 2012 presso il Registro imprese delle Camere di commercio piemontesi. Il bilancio tra nuove iscrizioni e cessazioni si traduce in un tasso di crescita del -0,41%, inferiore rispetto a quello del 2010 (+0,18%) e in controtendenza rispetto alla media nazionale (+0,31%). A fine 2012 sono 746.874 gli imprenditori in Piemonte, dei quali 54.054 di nazionalità straniera: a fronte della flessione di 1,7 punti percentuale registrata per il complesso dell’imprenditoria, la componente straniera ha registrato un nuovo incremento, passando dal 7,0% del 2011 al 7,2% di fine 2012. Credito - Nel 2012, sul territorio piemontese operano 27 banche, per un totale di 2.662 sportelli diffusi su tutto il territorio regionale, 47 in meno rispetto a fine 2011. Alla stessa data, gli impieghi complessivi erogati dalle imprese bancarie a soggetti non bancari ammontano a 118.422 milioni di euro, di cui oltre il 45% è rivolto a società non finanziarie e poco meno del 32% alle famiglie consumatrici. I depositi bancari di tipo tradizionale raggiungono quota 97.921 milioni di euro. Nel 2012, i finanziamenti oltre il breve termine sono stati destinati per il 36% all’acquisto di immobili, per l’11% ad investimenti in costruzioni, per il 10% a investimenti in macchine, attrezzature, mezzi di trasporto e prodotti vari, mentre il restante 43% è riservato ad altre destinazioni. Turismo - Nel 2012 il numero di turisti giunti in Piemonte per trascorrervi almeno una notte ha raggiunto la soglia dei 4.276.635, per un incremento dello 0,7% rispetto al 2011; le presenze turistiche, giunte a 12.414.608 unità, hanno invece registrato una diminuzione del 3,4%. La disaggregazione delle dinamiche complessive per provenienza dei turisti rivela come le componenti italiana e straniera abbiano registrato tendenze opposte: il turismo nazionale, con una quota del 58,7% delle presenze e del 41,3% degli arrivi, ha registrato una diminuzione in entrambe le voci (rispettivamente -13,5% e -7,9%); il turismo da oltre confine rileva, invece, un incremento sia degli arrivi (+19,9%) che delle presenze (+16,0%). La Germania si conferma primo Paese di provenienza dei turisti stranieri, con il 10,2% delle presenze complessive, in crescita del 10,1% rispetto al 2011. La disaggregazione territoriale dei flussi turistici mostra come l’Atl di Torino rappresenti la meta prediletta dai turisti italiani, mentre la quota maggiore dei turisti stranieri si dirige verso il Distretto Turistico dei Laghi. Quanto all’offerta turistica, tra il 2011 e il 2012 il numero degli esercizi turistici in Piemonte è passato da 5.292 a 5.536, per un parallelo aumento dei posti letto dai 185.754 ai 189.101. Quadro Statistico Complementare - L’edizione 2013 dell’Annuario Statistico Regionale viene affiancata per il settimo anno consecutivo dal Quadro Statistico Complementare (disponibile on line sul sito www.Piemonteincifre.it), che raccoglie informazioni provenienti da fonti autorevoli della statistica non ufficiale: vi trovano spazio informazioni tratte da indagini congiunturali e da rilevazioni ad hoc, insieme a previsioni macroeconomiche. Le sezioni che lo compongono sono dedicate a imprese, congiuntura, economia e previsioni socio-economiche.  
   
 

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