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Notiziario Marketpress di
Martedì 02 Luglio 2013 |
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GIUGNO 2013: - 5,5% IL MERCATO AUTO, ANCHE SE PARAGONATO A UN 2012 DISASTROSO, CONTINUA A PERDERE
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Roma, 2 Luglio 2013 - Nonostante il consueto apporto di autovetture
a kilometrizero, il mese di giugno 2013 si è chiuso con una perdita del -5,5%
rispetto a giugno 2012, per un totale di
122.008 pezzi immatricolati.
"Deve
però esser chiaro a tutti che anche se quest´anno alla fine eguagliassimo il
2012, evento peraltro improbabile, il problema rimarrebbe in tutta la sua
interezza. Oramai siamo a un mercato italiano simile a quello del 1969, ossia
44 anni fa. Inoltre a testimoniare che l´Italia ha sbagliato tutte le scelte
politiche sull´automotive sono i dati sulle vendite 2012 in Europa, dove siamo stati il fanalino
di coda. Cos´altro bisogna aspettare per intervenire?" Questo il commento
iniziale di Filippo Pavan Bernacchi, presidente di Federauto, l’associazione
che rappresenta i concessionari di tutti marchi commercializzati in Italia di
auto, veicoli commerciali, industriali e autobus, rispetto ai dati di
immatricolazione di autovetture nuove a giugno diffusi questa sera dal
Ministero dei Trasporti.
Prosegue
Pavan Bernacchi: “Il nostro ottimismo imprenditoriale viene costantemente
smorzato dalla razionalità dei dati. Il settore dell’auto in Italia sta
purtroppo vivendo una crisi molto più grave di quella dell’economia reale del
Paese: sui livelli ante-crisi le immatricolazioni hanno infatti subito un calo
del -44%, mentre la produzione industriale è scesa del -25,4% e il Pil del
-6,5%. I motivi del crollo dell’auto sono evidenti: un’ overdose di imposte che
si è abbattuta sulle nostre aziende e sui nostri clienti, caro-Iva,
caro-carburanti, caro-assicurazioni, difficoltà di accesso al credito. Nel mese
di giugno abbiamo assistito ancora una volta, ha dell´incredibile, all’utilizzo
dell’accisa sui carburanti come fonte di copertura per misure governative e,
quindi, abbiamo visto confermata, anche dal Governo Letta, la linea che ha
prodotto danni ben più gravi della crisi economica in sé. Questo è il nostro
più grande rammarico perché il nostro settore, ancora prima di incentivi, ha
bisogno di disinnescare i dis-incentivi o di non vararne di nuovi. E invece
cadiamo sempre lì, sugli autoveicoli utilizzati per spremere sangue dai muri
creando contrazione della domanda e disoccupazione nell´intera filiera”.
Secondo le
stime di Federauto la proiezione dei dati del primo semestre 2013 porta a
intravedere un consuntivo annuale non superiore a 1.250.000 immatricolazioni,
con un peggioramento dell’avvilente 2012 chiuso con poco più di 1.400.000
pezzi.
Conclude
Pavan Bernacchi: “Al Presidente del Consiglio Letta, ai suoi Ministri
dell’Economia Saccomanni, dello Sviluppo Economico Zanonato e dei Trasporti
Lupi, chiediamo di leggere con attenzione i dati perché c´è la necessità di
reagire subito, mettendo al più presto intorno al tavolo i rappresentanti di
tutta la filiera automobilistica. Un settore che, peraltro, continua a dare
allo Stato entrate fiscali per una quota pari al 16,6% del Pil. Ma per quanto?”
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