Pescara, 2
luglio 2013 - Un emendamento da
sottoporre al ministero dell´Ambiente "al fine di promuovere una convinta
ed unitaria iniziativa, per impedire l´avvio di Ombrina Mare e al contempo
promuovere un Parco adeguato alla realtà territoriale", è quanto chiedono
gli assessori Mauro Febbo e Gianfranco Giuliante in una lettera inviata al
Sottosegretario Giovanni Legnini e a tutti i parlamentari eletti in Abruzzo.
"La proposta ? si legge - è di vietare, nelle zone di mare poste in un
raggio di dodici miglia dalla costa adriatica tra Ortona e Vasto l´avvio di
nuove attività e installazioni fisse e mobili per la prospezione e la
coltivazione di idrocarburi anche se munite delle autorizzazioni
necessarie". "Le vicende relative alla piattaforma ´Ombrina´ al largo
della Costa Teatina - spiegano Febbo e Giuliante - generano forti contrarietà
nelle comunità territoriali e nell´intero Abruzzo e lo scenario che si
prefigura è assolutamente in contrasto con le vocazioni di quella fascia
costiera, che verrebbe irrimediabilmente messa a rischio dalle attività di
estrazione petrolifere, oltreché drammaticamente sfigurata sul piano
paesaggistico, rurale e ambientale". Su questo tema quindi i due Assessori
hanno elaborato uno specifico emendamento che è stato portato all´attenzione
dei rappresentanti abruzzesi in Parlamento. Si tratta di un´azione finalizzata
"ad una reale tutela del territorio ed in particolare della Costa Teatina
che rappresenta un´assoluta ricchezza per la nostra regione. Per il futuro
dell´Abruzzo è necessario fare una scelta precisa: o permettere l´installazione
di impianti ed attività che non possono che penalizzare l´immagine di una
regione verde o ragionare sulla creazione di progetti più consoni alla nostra
realtà, con il massimo coinvolgimento delle istituzioni locali e delle comunità
che sono i veri protagonisti di quel territorio unico per le sue
bellezze". In conclusione Febbo e Giuliante esortano i parlamentari ad
impegnarsi "affinché l´emendamento possa consentire che il buon lavoro
appena avviato arrivi a termine, producendo gli effetti sperati a tutela della
Costa Teatina e delle locali comunità".