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Notiziario Marketpress di
Martedì 02 Luglio 2013 |
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SISMA/TOSCANA, ROSSI: “DANNI AUMENTANO, OCCORRE PENSARE A RICOSTRUZIONE”
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Firenze, 2
luglio 2013 – “Qualcuno ci ha pure dileggiato, ma quello che ha investito la
Toscana non è stato un «non evento», ma uno sciame sismico, che è continuato a
lungo, ha creato molto spavento, ha
provocato danni alle abitazioni private
e anche a qualche edificio pubblico. Non
è stato un evento catastrofico, ma ha interessato circa 15 mila persone in
Lunigiana e altre 7-8 mila in Garfagnana e certo abbiamo fatto bene ad avere
letti e tende in abbondanza, ad esserci attrezzati per ogni evenienza, sperando
che il peggio non accadesse. “
Così il
presidente della Regione Toscana, Enrico Rossi, ha risposto oggi alle domande
dei giornalisti dopo che lo stesso Rossi, durante la giunta della mattinata
aveva avvertito che i 5 milioni ipotizzati dal Governo potrebbero non bastare.
“Avverto
lo Stato – ha detto Rossi – che il colpo le popolazioni di Lunigiana (Fivizzano
e altri 3-4 comuni) e Garfagnana (3-4
comuni) lo hanno ricevuto e che in seguito al perdurare delle scosse aumenta il
numero degli edifici danneggiati. Da un quadro che ho fatto parlando con i
sindaci siamo già a diverse centinaia di abitazioni private e qualche edificio
pubblico. Oggi non è ancora possibile fare un conto effettivo, ma certo è che
quel conto va fatto e sarebbe una scelta sciagurata se non andassimo a
ricostruire meglio di prima. Quando lo sciame sismico sarà terminato – ha
proseguito Rossi – dovremo stabilire come rimediare ai danni alle strutture
pubbliche e come garantiremo il rientro in case sicure agli sfollati. In altre
parole: come li aiuteremo a fare gli interventi necessari sulle abitazioni in
modo che tornino ad abitare in case sicure.”
Rossi ha
poi ricordato che nella zona della Lunigiana e della Garfagnana l’ultimo evento
sismico datava 1995. “E’ stato anche grazie agli interventi fatti in seguito a
quel terremoto che oggi non abbiamo avuto conseguenze catastrofiche. Allora fu
usato il sistema del cofinanziamento, oggi non saprei indicare quale strada
percorrere, ma certo non basta il credito di imposta, e qualcosa per aiutare
quelle popolazioni andrà fatto. Sempre sperando – ha ribadito - che lo sciame sia finito, ma ricordando anche
che già due volte ci eravamo illusi.”
Infine
Rossi ha concluso ricordando che le zone a più alto rischio sismico in Toscana
sono 4: Lunigiana, Garfagnana, Mugello e Valtiberina. “Come ci ha mostrato
l’esperienza è importante investire, nel corso degli anni, nella prevenzione
del rischio. Per questo – ha ribadito – gli interventi che vanno in questa
direzione vanno sotratti al patto di stabilità.”
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