|
|
|
 |
  |
 |
|
Notiziario Marketpress di
Martedì 02 Luglio 2013 |
|
|
  |
|
|
SALUTE, MOBILITÀ SANITARIA IN LIGURIA: I COSTI DEI PAZIENTI CHE EMIGRANO SARANNO RIBALTATI SULLE ASL
|
|
|
 |
|
|
Genova, 2
Luglio 2013 - Un piano per aumentare l’offerta sanitaria nei settori della
cardio-chirurgia, della cardiologia, dell’ortopedia, dell’urologia e
dell’oculistica, oltre ad accordi con le singole regioni per frenare le fughe
sanitarie, tenendo conto che dal prossimo anno i costi di tutti i pazienti che
decideranno di emigrare in altre regioni per farsi curare verranno caricati
sulle singole Asl e non più spalmati a livello regionale. È questo quello che
dirà l’assessore alla salute, Claudio Montaldo, ai direttori generali delle Asl
e ospedalieri nel corso dell’incontro previsto in Regione per discutere i dati
della mobilità sanitaria e affrontare il problema delle fughe.
Se infatti
dai dati in possesso dell’assessorato le fughe sanitarie in Liguria dal 2011 al
2012 sono diminuite di quasi un milione di euro, si è ridotta però anche la
capacità di attrazione delle strutture liguri, per oltre 6 milioni di euro, a
favore di Regioni limitrofe come Lombardia, Toscana e Piemonte. In sostanza le
fughe sono ancora alte nel 2012 con 38.231 liguri che sono andati a curarsi
fuori regione e un saldo negativo di 62 milioni, rispetto 39.954 liguri che
sono emigrati nel 2011 corrispondenti ad un saldo negativo di oltre 57 milioni.
Sono soprattutto le specialità ortopediche a indurre i liguri a emigrare,
rappresentando il 30% del costo totale delle fughe sanitarie e, a seguire, la
cardiologia e la cardio-chirurgia. E per quest’ultima specialità nel 2012 si è
registrato un aumento dei costi di 2,4 milioni di euro. Anche per l’attività
specialistica e ambulatoriale si è registrato un aumento dei costi di 1 milione
di euro per la mobilità sanitaria. Secondo l’assessore alla salute Montaldo alle
origini del fenomeno ci sono due questioni: “una di tipo commerciale che
riguarda l’ortopedia e l’urologia e un’altra rappresentata dalla caduta delle
attività, come quella di cardiochirurgia dell’ospedale San Martino, solo in
parte compensata dalla struttura di Villa Azzurra di Rapallo che ha determinato
il forte incremento delle strutture fuori regione che non è più tollerabile”.
Per questo Montaldo ai direttori generali chiederà una serie di azioni forti
che producano, già nel 2013, un’inversione di tendenza. Tra le iniziative – ha
enunciato Montaldo “la definizione di contratti unici regionali con il privato
che, anche se fatti da una singola Asl, avranno valore per tutti i cittadini
liguri, e dovranno così essere funzionali al recupero delle fughe; l’organizzazione,
da parte delle aziende sanitarie, del governo diretto dei pazienti fuori
regione per avere una conoscenza immediata dello stato della mobilità
sanitaria”. Montaldo ha definito “inaccettabile la mobilità solo commerciale,
perché un conto è parlare di cardiochirurgia o trapianti, un altro di protesi o
artroscopia per le quali serve che le Asl si organizzino, governando i tempi di
attesa e che mettano dei filtri”.
|
|
|
|
|
|
<<BACK |
|
|
|
|
|
|
|