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Notiziario Marketpress di
Martedì 02 Luglio 2013 |
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CONFINDUSTRIA PADOVA: IL 5 LUGLIO ASSEMBLEA CON SQUINZI, ZANONATO, GOZZI, QUADRIO CURZIO, MICCICHÈ GLI SCENARI DELL’ECONOMIA LOCALE. IL GIUDIZIO SUI PRIMI MESI DEL GOVERNO
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Padova, 2
luglio 2013 - Conto alla rovescia per
l’Assemblea Generale di Confindustria Padova, tra le prime associazioni
territoriali del sistema Confindustria con le sue 1.600 imprese associate.
L’assise - “Fabbricaeuropa. Ripartire dall’industria” - si terrà venerdì 5
luglio, con inizio alle ore 17.30 al Centro Congressi Padova “A. Luciani” (via
Forcellini 170/a), in collaborazione con Cassa di Risparmio del Veneto.
La
relazione del presidente Massimo Pavin aprirà i lavori dell’Assemblea. Seguirà
la conversazione con Antonio Gozzi amministratore delegato Duferco Group e
presidente di Federacciai, Alberto Quadrio Curzio professore emerito di
Economia politica all’Università Cattolica, Gaetano Miccichè direttore generale
di Intesa Sanpaolo, condotta da Andrea Cabrini direttore di Class-cnbc.
Seguirà
l’intervento del ministro dello Sviluppo economico Flavio Zanonato, per la
prima volta davanti a un’assemblea di imprenditori veneti. Le conclusioni
saranno affidate al presidente di Confindustria, Giorgio Squinzi.
La
«questione industriale» e l’urgenza di una svolta pro-industria, in Italia come
in Europa, per arginare la desertificazione produttiva che minaccia persino le
aree più dinamiche, gli ostacoli da rimuovere, come la persistente restrizione
del credito e una tassazione insostenibile (53,6% quella effettiva), il
giudizio sui primi 65 giorni del Governo “di servizio” e le scelte
indifferibili, dalla politica industriale al fisco ai tagli alla spesa, per
spezzare la spirale recessiva e irrobustire le prospettive (incerte) di una
miniripresa lenta e fragile. Ma anche il disagio e il senso di solitudine di
chi fa impresa e le richieste ultimative alla politica. Sono i temi che saranno
al centro dei lavori dell’Assemblea.
«L’intensità
della crisi ci ha riportato indietro di vent’anni, ha eroso base produttiva,
lavoro e certezze, non la nostra competenza manifatturiera - spiega il
presidente di Confindustria Padova, Massimo Pavin -. Il rischio
deindustrializzazione è alto, anche in un’area vitale come il Veneto, se non
interverrà una svolta pro-industria che modifichi un contesto oggi
profondamente ostile al lavoro e all’impresa. Al Governo, al Parlamento e ai
partiti chiediamo senso dell’emergenza e responsabilità pubblica in questo
momento, per non vedere sparire una parte vitale del nostro tessuto
produttivo». «L’opportunità che si è creata con il Governo di larghe intese non
va sprecata - continua Pavin -. Il decreto “del fare” e il pacchetto lavoro
sono un buon inizio, cui però dovrà seguire una cura d’urto, uno shock positivo
per la crescita fondata sull’industria. I prossimi mesi saranno decisivi.
Occorre favorire, e non stroncare con altre tasse, la possibile ripresa
muovendosi sul fronte della spesa. I piccoli passi sono un metodo necessitato,
ma temo insufficiente. La prospettiva è una ripresa gracilissima se su cuneo
fiscale, credito, energia non interverranno decisioni coerenti con l’altezza
della posta in gioco. La questione industriale sarà il vero banco di prova per
il Governo “di servizio al Paese” e per l’Europa». «Di tutto questo - conclude
Pavin - vorremo discutere con il ministro Zanonato e con gli altri ospiti in
Assemblea, dando voce al profondo disagio, ma anche alla voglia di riscossa di
chi ha ancora il coraggio di fare industria e creare lavoro qui, in Italia».
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