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Notiziario Marketpress di
Martedì 02 Luglio 2013 |
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ZAIA: “BENVENUTA CROAZIA, TI ASPETTAVAMO. MA IL GOVERNO LETTA NON SOTTOVALUTI IL PROBLEMA DELLA MANODOPERA A BASSO COSTO CHE POTREBBE SFASARE IL NOSTRO MERCATO DEL LAVORO”
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Venezia, 2
luglio 2013 -
“Benvenuta
Croazia, benvenuto al popolo croato nella casa comune europea. Mi auguro che,
anche con il vostro arrivo, possiamo migliorare questa Unione, rendendola più
efficiente ed equanime, non un colosso burocratico che sia aggiunge e
sovrappone ai vecchi e arrugginiti arnesi amministrativi italiani, ma un’entità
che le genti che la compongono possano sentire come propria: quell’Europa dei
popoli, ancor prima che delle nazioni, che ancora stiamo cercando di
costruire”.
Con queste
parole il presidente della Regione del Veneto, Luca Zaia, saluta oggi
l’ingresso della Repubblica di Croazia nell’Unione Europea, “una terra – ha
sottolineato il governatore – a cui ci sentiamo vicini per profondi legami
storici e culturali, per i rapporti di collaborazione tra le due sponde
dell’Adriatico che negli ultimi decenni ci hanno visto impegnati anche nella
tutela e valorizzazione del patrimonio artistico di origine veneta in Istria e
Dalmazia”.
“Sono
sempre stato convinto, e continuo a esserlo – prosegue Zaia –, che un Paese
che, pur non avendo ancora rimarginato totalmente le ferite del conflitto dal
quale è scaturita la sua indipendenza, riesce a costruire una democrazia
moderna e a rinnovarsi in così breve tempo, non possa che essere un
irrinunciabile interlocutore in ambito continentale. Ho sempre sostenuto
questo, anche nella veste di presidente del Gruppo di Cooperazione Territoriale
‘Euregio Senza Confini’, con il quale le Regioni partecipanti e quelle che
aspirano a essere incluse, tra cui l’Istria croata, hanno per prime avviato
concretamente un percorso di integrazione europea”.
Zaia torna
sul tema caldo che proprio lui per primo ha sollevato un mese fa, chiedendo al
governo italiano la moratoria agli ingressi di lavoratori croati nel nostro
Paese, moratoria che è stata concessa, lasciando però aperte le porte agli
stagionali nei settori dell’agricoltura e del turismo. “E’ tutt’altro che una
iniziativa contro la Croazia, come qualcuno strumentalmente ha cercato di
dipingere – ha concluso il governatore veneto –, ma piuttosto una più che
legittima preoccupazione, la volontà di
impedire che distorsioni sul mercato del lavoro, rese ancor più
pericolose dalla fase di crisi che stiamo attraversando, possano determinare da
subito inopportune tensioni e incomprensioni. Impariamo a rafforzare l’amicizia
e i legami che uniscono i nostri popoli senza però nasconderci i problemi
reali. E i flussi di lavoratori croati a basso costo che potrebbero dirigersi
in Veneto, dove già i disoccupati sono 200 mila, rappresentano senza dubbio un
problema, una potenziale insidia, soprattutto per i nostri giovani che cercano
una temporanea alternativa occupazionale nelle attività stagionali, che il
Governo Letta mi pare stia sottovalutando. Si sappia: io continuerò a battermi
perché questa opportunità di lavoro per i nostri ragazzi sia
salvaguardata”.
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