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Notiziario Marketpress di
Mercoledì 03 Luglio 2013 |
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SI PUO’ ATTIVARE IL SISTEMA IMMUNITARIO E BLOCCARE LA CRESCITA TUMORALE COLPENDO LE “CODE” DEI CROMOSOMI
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Roma,
3 luglio 2013 -
Il lavoro del gruppo di ricerca della Dott.ssa Annamaria Biroccio, del
laboratorio di Chemioterapia Sperimentale del Regina Elena, svela un importante
ruolo della proteina telomerica Trf2 nell’oncogenesi e identifica così un nuovo
bersaglio molecolare per terapie selettive contro il cancro. La prestigiosa
rivista internazionale Nature Cell Biology ha di recente pubblicato i
risultati.
I
telomeri sono porzioni di Dna
che si trovano alle estremità dei cromosomi e per
la loro funzione possono essere considerati l’orologio biologico della cellula.
Si accorciano ogni volta che la cellula si divide finchè, divenuti
criticamente corti, inducono un blocco della duplicazione ed avviano la
cellula verso un processo di senescenza.
Questo fenomeno del tutto normale connesso con l’invecchiamento cellulare è
contrastato dalla telomerasi, un enzima in grado di
sintetizzare nuove sequenze telomeriche, allungando di fatto la vita
cellulare, e la cui scoperta sta a fondamento dell’assegnazione
del nobel della medicina 2009. Nelle cellule tumorali la telomerasi continua ad
agire con efficienza rendendole sempre giovani e "immortali", mentre nelle
cellule normali con gli anni si indebolisce fino a sparire. Si intuisce pertanto
come gli studi sulla telomerasi e/o sui telomeri possano offrire filoni di
ricerca interessanti per influenzare il processo di invecchiamento delle cellule
tumorali.
“La ricerca del gruppo da me
coordinato – spiega Biroccio - studia i telomeri e i suoi componenti,
telomerasi e proteine telomeriche, quali potenziali bersagli terapeutici per il
trattamento dei tumori umani.”
Il lavoro appena pubblicato si
è svolto in stretta collaborazione con il gruppo del Prof. Eric Gilson all’
Ircan di Nizza, e i dati conferiscono alla proteina telomerica Trf2 un
importante ruolo nell’oncogenesi. “La novità dello studio –
prosegue Biroccio - è legata al meccanismo d’azione attraverso cui Trf2
modula la tumorigenicità. Abbiamo dimostrato che l’inibizione di Trf2 è in grado
di bloccare la crescita tumorale, non attraverso meccanismi intrinseci legati
alla disfunzione del telomero (attivazione di apoptosi e/o induzione di
senescenza), ma attivando le difese immunitarie ed in particolare le cellule
Natural Killer. Pertanto Trf2 può avere funzioni non-telomeriche implicate nella
tumorigenesi ed essere un importante bersaglio molecolare per terapie
antitumorali.”
Lo studio
è multidisciplinare ed ha visto la partecipazione attiva del gruppo del Dott.
Leonetti dello stesso Laboratorio, per la sue elevate conoscenze sui modelli
animali, e della Prof. Antonella Stoppacciaro dell’Università di Roma,
Sant’andrea, per le sue competenze come Anatomo Patologo e Immunologo.
“Questo
studio - sottolinea il Prof. Ruggero De Maria, Direttore Scientifico
dell’Ire - è un chiaro esempio di come la ricerca di base possa fornire
informazioni preziose per la conoscenza dei meccanismi responsabili di
importanti patologie, contribuendo in modo decisivo al miglioramento delle
strategie terapeutiche.” |
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