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Notiziario Marketpress di
Mercoledì 03 Luglio 2013 |
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PROVVEDIMENTO SHOCK DEL GOVERNO BRITANNICO. PRESTO TRE GENITORI DI UN BAMBINO? APPROVATO UN PROCESSO CHE CONSENTE DI PROCREARE UN BAMBINO DAL DNA DI TRE GENITORI
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Lecce, 3 luglio
2013 - Arriva una notizia shock dal Regno Unito che va dritta dritta al cuore
del rapporto tra scienza, libertà, bioetica e eugenetica. La
Gran Bretagna, si legge dalla stampa, potrebbe
diventare il primo paese a legalizzare la fecondazione assistita nella quale il
Dna di tre "genitori" è utilizzato per creare un embrione sano. Il
governo, ha in effetti approvato venerdì scorso la procedura. Questo processo
innovativo è destinato a prevenire la possibilità di trasmissione dalle madri ai
loro bambini ,gravi malattie genetiche, come ad esempio alcune miopatie,
sostituendo il loro Dna mitocondriale difettoso con Dna sano da un "terzo
genitore".
Il dibattito per
legalizzare questa procedura dovrebbe aver luogo l´anno prossimo in Parlamento.
Sally Davies, Senior Advisor del Governo per i problemi di salute pubblica ha
detto esplicitamente che l’esecutivo è pronto "a cercare di iniziare il
trattamento il più presto possibile per salvare vite umane". Ed ha aggiunto che
ora il governo inizierà a scrivere un testo di legge da presentare al
Parlamento. Questo progetto di legge servirà a completare la legge inglese sulla
fecondazione umana e l´embriologia del 2008.
Le mutazioni nel Dna
mitocondriale sono abbastanza comuni. Circa un bambino su 200 nel Regno Unito è
portatore di una mutazione mitocondriale che può provocare, passando da madre a
figlio, problemi neurologici o muscolari e del cuore, così come la sordità o il
diabete. E in un caso su 6500
ha gravi difficoltà e potrebbe soffrire di malattie
pericolose per la vita per le quali non esiste una cura.
Ovviamente
l´annuncio del governo del Regno Unito ha suscitato reazioni controverse. Da una
parte i sostenitori della libertà di cure e gli specialisti del settore come il
professor Doug Turnbull, direttore del Wellcome Trust Centre for Research
mitocondriale presso l´Università di Newcastle (nord-est dell´Inghilterra ) che
ha sviluppato due varianti di riproduzione assistita che coinvolgono tre
"genitori". Per questi si apre la possibilità di aiutare le famiglie con
malattie mitocondriali. Con i geni provenienti da un terzo donatore, si potrà
dare la possibilità di avere figli che non hanno malattie mitocondriali.
Dall’altra coloro
che ritengono rischiose le manipolazioni degli embrioni sia dal punto di vista
scientifico che da quello più strettamente etico. Tra questi David King ,
direttore dell´organizzazione laica Human Genetics Alert, specializzato in
questioni genetiche, secondo cui l’autorizzazione di questa procedura va ben
oltre le certezze scientifiche che si hanno attualmente e causa problemi etici
importanti anche perché i governi di tutto il mondo avrebbero da tempo stabilito
di non superare il “traguardo critico” di non modificare geneticamente gli
esseri umani ", aggiungendo che questa nuova tecnica aprirebbe la strada a "un
mercato eugenetico di bambini su misura ".
Le malattie del Dna
mitocondriale di vario grado, influenzano le strutture interne nelle cellule che
producono, immagazzinano e distribuiscono l´energia per le cellule. Il
cosiddetto "terzo genitore" consiste nel rimuovere il Dna mitocondriale dalla
madre e sostituirlo con un terzo "genitore" per creare un embrione sano. Tale
procedura è legale in Gran Bretagna per la ricerca di laboratorio, ma gli
embrioni attualmente non possono essere utilizzato.
Vi è da precisare,
come hanno sottolineato i difensori di questa tecnica, che il bambino nato da
questa tecnica sarebbe portatore del patrimonio genetico dei suoi genitori, con
l´eccezione del Dna mitocondriale dalla madre, sostituito dal donatore, poiché
solo la madre trasmette i rischi di malattie di origine mitocondriale. Il
bambino sarebbe in sostanza il “frutto” di entrambi i genitori, poiché le
caratteristiche umane sono codificate nel Dna del nucleo della cellula, non nel
Dna mitocondriale. Quest´ultimo costituisce meno dell´1% del totale diel Dna in
una cellula umana.
È ovvio che
l’eventuale definitiva approvazione di un provvedimento di tale portata, al di
là delle inevitabili ripercussioni bioetiche, dev’essere letto anche in chiave
europea, poiché in alcuni Paesi dell’Unione vigono ancora restrizioni troppo
ampie in materia di fecondazione artificiale, tanto da portare ad un crescente
ampliamento del fenomeno del cosiddetto “turismo riproduttivo”, per cui un
numero sempre più elevato di cittadini di questi stati si recano in altri nei
quali la legislazione consente terapie ed interventi di fecondazione assistita
loro preclusi nei paesi d´origine.
Il caso italiano
dopo l´approvazione della famigerata legge 40 nel 2004 è forse il più
emblematico, tant’è che sono sempre più gli italiani che sono costretti ad
“emigrare” in stati come la
Spagna nella speranza di veder coronato il sogno di avere un
figlio.
Ora la Gran Bretagna potrebbe
diventare una meta altrettanto ambita, spiega Giovanni D´agata, fondatore dello
“ Sportello dei Diritti” , se l’Italia non deciderà una volta per tutte di
modificare quest’assurda, retrograda e bigotta legge che recentemente è stata
bocciata anche dalla Corte Europea dei Diritti dell’Uomo di Strasburgo, per le
abnormità contenute nella stessa. |
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