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Notiziario Marketpress di
Mercoledì 03 Luglio 2013 |
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COSTI “SPAZIALI” DELL’UMBRIA? UMBRIA TRADE AGENCY E AEROSPACE UMBRIA RISPONDONO AL CORRIERE DELLA SERA
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Perugia, 3 luglio 2013 - Costi "spaziali"
delle Regioni, e l´Umbria addirittura con due "stands" alla recente
edizione dell´"Air Show" di Le Bourget, con relativa allusione a
"doppioni" inutili e spreco di risorse pubbliche? Niente di tutto
ciò, spiegano, in una lettera pubblicata oggi sul "Corriere della
Sera", in replica ad un articolo apparso sabato scorso sul quotidiano
milanese, i presidenti di "Umbria Trade Agency" Gianluigi Angelantoni
e di "Aerospace Umbria" Renato Cesca: "l´affermazione è del
tutto priva di fondamento, e non ci sarebbe voluta molta attenzione per comprendere
che lo stand, curato dall´Umbria Trade Agency in collaborazione con il Polo
Aerospaziale dell´Umbria (Umbria Aerospace), era unico e frutto della
collaborazione tra i soggetti pubblici, Associazioni, Università e le imprese
del settore che cofinanziano l´iniziativa".
"Le imprese umbre che operano nel cluster -
scrivono Angelantoni e Cesca -, grazie al sostegno della Regione e delle Camere
di Commercio di Perugia e di Terni, hanno potuto partecipare per la terza
edizione consecutiva al più importante evento fieristico del settore
aerospaziale, avviando contatti con partners internazionali e raccogliendo
ordini che permettono a queste aziende non solo di sopravvivere, ma di
espandersi all´estero e creare nuova occupazione. Il ruolo dell´Umbria Trade
Agency - aggiungono - è stato quello di collaborare all´organizzazione della
presenza delle imprese umbre e di cofinanziare i costi di partecipazione,
nell´ambito del proprio programma promozionale, che ha come riferimento proprio
le reti e network di imprese nei settori strategici del tessuto manifatturiero
regionale".
"La Regione Umbria e le Camere di Commercio di
Perugia e Terni - prosegue la lettera - hanno puntato, tra i primi in Italia,
al rafforzamento del coordinamento delle proprie attività di supporto
all´internazionalizzazione, costituendo il Centro Estero Umbria (Umbria Trade
Agency). L´esperienza di Aerospace a Le Bourget - ricordano Angelantoni e Cesca
- è iniziata nel 2009 con la firma di un accordo di Programma tra Ice e Regione
Umbria. La logica era proprio l´opposto di quanto insinuato dall´articolo del
Corriere della Sera. Si trattava infatti di mettere a sistema risorse, ruoli e
competenze, per concorrere a praticare una operazione di internazionalizzazione
di un comparto che, almeno in Umbria, è costituito da piccole e medie imprese
che, in mancanza di una iniziativa come quella concepita al tempo, mai e poi
mai avrebbero potuto partecipare ad un evento di tale portata".
"Il comparto aerospazio in Umbria - prosegue la
nota -, pur non potendo contare sulla presenza di aziende leaders afferenti a
Finmeccanica, come invece avviene nelle altre regioni italiane, possiede grande
tradizione (nel 1932 si producevano già aerei in Umbria) ed è costituito oggi
da imprese di altissimo valore tecnico-qualitativo, come è stato riconosciuto
pubblicamente da gruppi quali Boeing, General Electric, Eads-safran, Alenia
Aeronautica e Agusta-westland, solo per citarne alcune. La vetrina di Le Bourget
rappresenta per il settore la più importante occasione di confronto industriale
a livello globale, e consentire alle imprese di potervi partecipare rappresenta
un´opportunità straordinaria. Il raggruppamento annovera 27 aziende con circa
2.800 dipendenti diretti, il cui trend occupazionale è stato sempre positivo
negli ultimi anni; l´export rappresenta in media oltre il 40 per cento del
fatturato, in alcuni casi arriva al 90 per cento. Le spese in R&i (Ricerca
e Innovazione), sempre in media, superano il 10 per cento del valore della
produzione. Si tratta di un comparto in controtendenza rispetto alla
congiuntura economica sfavorevole, che costituisce una piccola camera di
compensazione nei confronti della crisi. Il sostegno della politica industriale
regionale risulta dunque prezioso - concludono Cesca a Angelantoni -, per
aiutarlo a competere a livello globale".
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