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Notiziario Marketpress di
Mercoledì 03 Luglio 2013 |
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DIRITTO ALLO STUDIO: LA REGIONE TOSCANA METTE A DISPOSIZIONE 3,5 MILIONI
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Firenze, 3 luglio 2013 – Tre milioni e mezzo per il
diritto allo studio scolastico. Per l’anno scolastico 2013/2014 li mette a
disposizione la Regione Toscana approvando gli indirizzi necessari per la
concreta assegnazione alle famiglie bisognose. “La Toscana – commenta Stella
Targetti, vicepresidente con delega all’istruzione – conferma in pieno non solo
il senso degli indirizzi ma anche il peso delle sue risorse. Una scelta non
facile e non scontata ma inevitabile per chi, come noi, crede nella scuola”.
Devono ancora arrivare le risorse statali dedicate ai
contributi per i libri di testo scolastici. Lo scorso anno, dallo Stato,
arrivarono alla Toscana – per questa voce – circa 3,5 milioni.
Il sistema degli incentivi economici individuali per
il diritto allo studio si basa, in Toscana, sul cosiddetto “pacchetto scuola”:
è stato introdotto con l’anno scolastico 2012/2013 ed ha unificato i precedenti
incentivi (borse, ordinarie e per le isole minori, più rimborsi libro).
Il “pacchetto scuola” viene riconfermato anche per il
prossimo anno scolastico come unica forma di incentivo economico individuale:
destinato a studenti residenti in Toscana e iscritti a una scuola primaria o
secondaria di primo o secondo grado (statale, paritaria privata o di enti
locali), il “pacchetto” viene distribuito a nuclei familiari con Isee
(Indicatore economico equivalente) non superiore a 15 mila euro (20 mila per
gli studenti delle secondarie superiori residenti nelle isole minori).
Il “pacchetto scuola” è indirizzato a sostenere le
spese necessarie per la frequenza scolastica: libri, altro materiale didattico,
servizi scolastici. L’importo del “pacchetto” (i beneficiari lo ricevono dai
Comuni di residenza) varia in base a tre elementi: ordine e grado di scuola,
anno di corso, dislocazione geografica. Nella scuola primaria l’importo
standard è 120 euro. Nella secondaria di primo grado gli importi (sempre
standard) sono 210 euro per le prime classi e 150 euro per le seconde e terze
classi. Nella secondaria di secondo grado si passa, nei cinque anni di corso,
dai 280 del primo anno e dai 170 del secondo ai 190 del quinto anno (190 euro
anche per il terzo e il quarto anno) per un totale di 1.020 euro nei cinque
anni che diventano 1.500 per gli studenti, sempre della secondaria di secondo
grado, residenti nelle isole minori.
Queste sono le cifre “standard”: nei rispettivi bandi,
i singoli Comuni potranno cioè disporre, anche per ampliare il numero dei
beneficiari, una diminuzione che comunque non dovrà essere inferiore al 70%
dell’importo standard. Potranno, i Comuni, anche aumentare gli importi
standard: ma solo se riusciranno a integrare i fondi regionali con risorse
proprie e se sarà verificata la copertura di tutti gli aventi diritto.
Per accedere al “pacchetto scuola”, oltre a quelli
economici dovranno essere valutati – ma non per gli studenti diversamente abili
– anche altri requisiti: di merito e anagrafici (età non superiore ai 20 anni).
La delibera approvata dalla Giunta prevede anche i
meccanismi per ripartire le risorse fra le 10 Province e, successivamente, fra
tutti i Comuni toscani. Previsto inoltre uno scadenzario: i Comuni, ad esempio,
dovranno adottare entro il 30 settembre i bandi per l’erogazione dei benefici e
trasmettere alle Province, entro il successivo 20 dicembre, le graduatorie dei
soggetti idonei. Successivamente la Regione assegnerà i fondi definitivi alle
Province che poi li passeranno ai Comuni per il passaggio finale alle famiglie.
I controlli sulle veridicità delle dichiarazioni Isee
prodotte sono affidate ai Comuni e dovranno interessare almeno il 20% dei
soggetti (in caso di dichiarazioni non veritiere il soggetto decade e deve
restituire quanto eventualmente già erogato. Con l’applicazione di norme penali
per fatti costituenti reato). Gli elenchi dei beneficiari sono comunque inviati
alla Guardia di Finanza.
Per quanto riguarda i libri, i Comuni – sui fondi
statali – potranno decidere di destinarne una parte anche per progetti di
comodato gratuito (una formula scelta, nell’anno scolastico 2012/2013, solo in
due province: Pistoia e Pisa).
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