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Notiziario Marketpress di Mercoledì 03 Luglio 2013
 
   
  L’AMBASCIATORE CINESE INVITA AL RISPETTO DELLE REGOLE. ROSSI: “PAROLE CHIARE E IMPORTANTI”

 
   
  Firenze 3 luglio 2013 – Ricerca e innovazione, ma anche integrazione e legalità. La firma per la nascita del centro di ricerca italo-cinese è stata l’occasione per soffermarsi sui problemi anche di convivenza e, a volte, mancato rispetto delle regole che si registrano a Prato nella comunità cinese. E’ stato il presidente della Toscana Enrico Rossi a porre la questione all’ambasciatore e al console cinese nell’incontro privato nel proprio studio che ha preceduto la firma e che si allungato di quasi un’ora anche per questo. Tutti e tre ne hanno poi parlato durante la cerimonia e conferenza stampa. Rispondendo a Rossi l’ambasciatore Ding Wei è stato chiaro ed ha rivolto un appello alle imprese cinesi a Prato e in tutta Italia a rispettare le regole e pagare le tasse. “Chi lavora in Italia – ha detto – deve contribuire al benessere sociale ed occupazionale delle comunità dove vive e siamo pronti ad impegnarci per risolvere i problemi di mancato rispetto delle regole”. “Come governo cinese – ha aggiunto – ci opponiamo fermamente a qualsiasi illegalità”. L’integrazione è un processo lungo, ma l’ambasciatore è fiducioso. “I nostri immigrati cinesi possono diventare ponte della collaborazione tra Cina e Toscana e con il nostro impegno congiunto i problemi che ci sono potranno essere risolti”. “Lavoreremo con l’ambasciata per migliorare l’integrazione economica e sociale della comunità cinese” ha ripetuto alla fine il console generale a Firenze Wang Xinxia. “Parole importanti. E non solo parole” ha commentato Rossi, ricordando che l’evasione fiscale non si annida certo solo tra gli imprenditori cinesi. Dall’incontro con l’ambasciatore sono arrivati anche alcuni consigli su come raggiungere lo scopo: proseguire il lavoro di formazione e educazione alle imprese, trovare nuove forme di sorveglianza ed incentivare le imprese cinesi ad assumere anche italiani, soprattutto per quanto riguarda gli impiegati che hanno a che fare con adempimenti fiscali e burocrazia. Per garantire la legalità e il rispetto della legislazione fiscale. Sul fatto che le imprese cinesi a Prato siano un valore aggiunto importante e che debbano rimanersi il presidente della Toscana non ha dubbi. “Producono ricchezza e possono diventare un fattore di benessere, crescita e sviluppo per tutti – dice – Occorre però garantire un rispetto maggiore e più diffuso delle leggi”.  
   
 

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