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Notiziario Marketpress di
Mercoledì 03 Luglio 2013 |
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VIOLENZA CONTRO LE DONNE, ASSESSORE LIGURIA: NO AL TAGLIO DELLE RISORSE SU QUESTO TEMA. TEAM DEDICATI NEI PRONTO SOCCORSO E UN COLORE DEL TRIAGE
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Genova, 3 Luglio 2013. Un team dedicato alle vittime
di violenze e di stalking nei pronto soccorso composto, tra gli altri, da
assistenti sociali e psicologi in grado di intervenire per supportare anche
quelle donne che non hanno intenzione di denunciare i loro carnefici e un
colore apposito del triage per identificare chi subisce violenze, senza
particolari segni evidenti. È la proposta presentata ieri dall’assessore alla salute e
vicepresidente della Regione Liguria, Claudio Montaldo al convegno sullo
stalking in corso nel complesso conventuale di Santa Maria di Castello e
promosso dalla Prefettura di Genova, dalla Regione Liguria e dalla Procura
Generale presso la Corte di Appello a cui hanno preso parte associazioni e
soggetti impegnati nell’attività di contrasto alla violenza di genere. Una
proposta quella dell’assessore alla salute che è stata accolta positivamente
dai responsabili dei pronto soccorso genovesi che stanno già lavorando per
metterla in pratica e dai responsabili dei servizi consultori. Non accennano
infatti a diminuire i dati sulle denunce presentate a Genova, secondo quanto
riportato dalla Prefettura: se nel 2011 si sono registrate 67 denunce da parte
di donne che hanno subito violenza, nel 2012 i numeri parlano di un’ulteriore
escalation e le denunce sono salite a 198. Secondo i dati Istat in Italia
ammontano a 6.743.000 le donne tra i 16 e i 70 anni vittime di violenze fisiche
nel corso della loro vita, di cui 1 milione vittime di stupri. Il 14,3 % ha
subito almeno una violenza fisica o sessuale da parte del partner. Ma dai dati
emerge anche che solo il 7% delle vittime delle violenze da parte dei compagni
arriva alla denuncia. Il 33,9% di chi subisce violenze dal partner e il 24% di
coloro che le subiscono da parte di conoscenti preferisce non parlarne con
nessuno. Un fenomeno, quello della reticenza, su cui incide la speranza di
recuperare un rapporto familiare, ma anche la vergogna e la volontà di
difendere la sfera privata per evitare traumi ai figli. Di fronte a maschi insicuri
che perseguitano il simbolo di ciò che non riescono a comprendere “si devono
mettere in moto azioni – ha spiegato Montaldo – sia sul fronte dei pronto
soccorso, sia dei consultori per poter intervenire, anche senza una denuncia da
parte della vittima, garantendo un flusso di notizie che dal pronto si deve
estendere anche ai servizi territoriali dei consultori e dei centri
anti-violenza che devono supportare le vittime, richiamandole”. “E poi – ha
concluso l’assessore alla salute – bisogna affrontare anche il tema dell’autore
della violenza o delle torture psicologiche che va preso in carico con un
sostegno in grado di generare un cambiamento”. Per tutto questo però servono
risorse – ha detto l’assessore – ancora meglio se dedicate, per prevenire un fenomeno
che risulta sempre più dirompente e al quale si deve dedicare attenzione.
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