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Notiziario Marketpress di
Giovedì 04 Luglio 2013 |
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ANNUARIO STATISTICO REGIONALE 2013: ON LINE TUTTI I DATI SU PIEMONTEINCIFRE.IT UNIONCAMERE PIEMONTE TRACCIA UN BILANCIO DEL 2012 E DEI PRIMI MESI DEL 2013 ATTRAVERSO LE PRINCIPALI STATISTICHE SOCIO-ECONOMICHE A LIVELLO REGIONALE E PROVINCIALE
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Torino, 4 luglio 2013 - Mercato del lavoro, popolazione, istruzione,
indicatori economici, commercio estero, anagrafe delle imprese, credito,
turismo: questi alcuni degli ambiti d’indagine analizzati nella ventunesima
edizione di “Piemonte in Cifre”, l’Annuario Statistico Regionale
realizzato da Unioncamere Piemonte.
Da oggi i dati aggiornati sono on
line sul sito www.Piemonteincifre.it,
che raccoglie le principali statistiche socio-economiche a livello regionale
e provinciale, con l’obiettivo di far conoscere il territorio piemontese
sotto diversi e complementari punti di vista.
“L’annuario Statistico
Regionale ‘Piemonte in Cifre’, fiore all’occhiello della collana editoriale di
Unioncamere Piemonte da oltre un ventennio, si colloca nell’ambito delle
attività di osservazione e studio dell’economia locale, che rappresentano un
punto fondamentale della mission del sistema camerale. È solo disponendo di
informazioni statistiche attendibili e puntuali, infatti, che la Pubblica Amministrazione,
insieme a tutti gli operatori economici, sociali e culturali, può programmare
in maniera efficace le proprie politiche, affidandosi a parametri certi - sottolinea il Presidente di
Unioncamere Piemonte Ferruccio Dardanello
-. Dai dati emerge come il Piemonte resista grazie all´export, ma con una
dinamica di crescita rallentata, che, insieme alla flessione della produzione
industriale e dell’occupazione, rende sempre più urgenti interventi strutturali
a sostegno della crescita”.
Il I trimestre 2013 in sintesi
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I trimestre 2013
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Occupati (variazione rispetto al I trimestre 2012)
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-4,2%
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Persone in cerca di occupazione (variazione rispetto al I trimestre 2012)
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+22,8%
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Tasso di occupazione (15-64 anni)
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62,3%
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Tasso di disoccupazione (15 anni e oltre)
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11,2%
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Export di merci (variazione rispetto al I trimestre 2012)
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+1,2%
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Tasso di crescita imprese
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-0,8%
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Produzione industriale (variazione rispetto al I trimestre 2012)
|
-5,1%
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Fatturato (valori correnti, iva esclusa)
imprese del commercio al dettaglio in sede fissa e della ristorazione (variazione
rispetto al I trim. 2012)
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-1,9%
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Impieghi bancari ª
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-0,3%
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Depositi bancari ª
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+4,1%
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ª La variazione si riferisce
all´aggregato di Banche e Cassa Depositi e Prestiti ed è calcolata rapportando
il dato di marzo 2013 su di quello di dicembre 2012.
Fonte: elaborazioni Unioncamere
Piemonte su dati Istat, Infocamere, Banca d’Italia
Popolazione
In base ai
dati parziali del 15° Censimento generale della popolazione e delle abitazioni,
al 9 ottobre 2011 la popolazione residente in Piemonte -
costituita dalle persone che vi hanno dimora abituale - ammonta a 4.363.916 abitanti, dei quali 2.258.928
donne (il 51,8%) e 2.104.988 maschi. La popolazione censita
si distribuisce per oltre la metà nella provincia di Torino (2.247.780
residenti, pari al 51,5% del totale regionale), per il 13,4% a Cuneo
(586.378 unità), per il 9,8% ad Alessandria (427.229 unità), per l’8,4% a
Novara (365.559 residenti) e per il 17,0% nelle altre province.
Rispetto al 2001, quando la
popolazione era pari a 4.214.677 residenti, l’incremento è del 3,5%,
risultato dell’aumento registrato dalla sola componente straniera. Infatti,
nel decennio intercensuario la popolazione piemontese di cittadinanza italiana
è diminuita di quasi 100mila individui (99.707, per un calo del 2,4%) mentre
quella straniera è cresciuta di 248.946 unità.
In base agli ultimi dati diffusi
dall’Istat il 25 giugno 2013, la popolazione residente in Piemonte
al 31 dicembre 2012 ammonta a 4.374.052 abitanti.
Mercato
del lavoro
In base alla
“Rilevazione sulle forze di lavoro” dell’Istat, gli effetti negativi della fase
recessiva che ha colpito l’area Euro hanno provocato, nel 2012, un ulteriore
deterioramento delle condizioni del mercato del lavoro: i dati riferiti alla
media dell’anno mostrano come gli
occupati in Piemonte ammontino a 1.846mila, oltre 21mila unità in meno
rispetto al 2011 (-1,1%). Il tasso
di occupazione della popolazione in età 15-64 anni risulta pari al 63,8%, oltre
mezzo punto percentuale in meno rispetto al 2011.
Il calo
dell’occupazione ha riguardato in misura maggiore la componente maschile (-1,3%)
rispetto a quella femminile (-1,0%). Il tasso di occupazione maschile, che nel
2011 aveva raggiunto la quota di 71,5 punti percentuale, è sceso nel 2012 al
70,7%, mentre quello femminile è sceso dal 57,2% al 56,9%: la differenza tra i
generi, quindi, è diminuita.
Il calo
dell’occupazione scaturisce dalle flessioni delle unità lavorative registrate
in tutti i settori e, in particolare, nell’agricoltura e nell’industria.
Parallelamente
alla contrazione dell’occupazione, il 2012 registra un consistente aumento
delle persone in cerca di occupazione
(+21,3%), che sono passate da
154mila a 187mila unità. Il tasso di
disoccupazione è passato dal 7,6% del 2011 al 9,2% del 2012.
Le difficoltà che continuano a caratterizzare il mercato del
lavoro piemontese sono testimoniate anche dal massiccio ricorso delle imprese
piemontesi agli ammortizzatori sociali: le ore complessivamente concesse di Cassa integrazione guadagni nel 2012
ammontano, infatti, a oltre 143,1
milioni.
Istruzione
Nel mondo
dell’istruzione piemontese si contano, nell’anno scolastico 2011-2012, 590.859 studenti tra scuola
dell’infanzia, primaria, secondaria di I e Ii grado (compresi i 13.254 allievi
dei percorsi di istruzione e formazione professionale, i cosiddetti Iefp, che,
a partire dall’anno scolastico 2011-2012 sono diventati ordinamentali); di
questi 71.859, pari al 12,2%, sono stranieri. L’incidenza maggiore,
compresa tra i 13 e i 14 punti percentuale, si riscontra nella scuola primaria
e in quella dell’infanzia, dove si collocano gli stranieri di seconda
generazione, che crescono e studiano nel nostro Paese.
Dai dati sugli indirizzi scolastici delle scuole superiori emerge
come il 33,1% degli alunni frequenti un istituto tecnico, il 46,6% il liceo e
il 20,3% un istituto professionale. Gli Atenei piemontesi contano, nell’anno
accademico 2011-2012, 103.474 iscritti:
quasi 5mila in più rispetto all’anno accademico precedente. Nell’anno solare
2011 i laureati presso gli Atenei piemontesi sono stati quasi 18mila, in lieve
diminuzione rispetto all’anno precedente.
Indicatori
economici
Secondo le ultime stime elaborate da Prometeia, nel 2012 il Pil ha registrato, rispetto al 2011, una flessione del 2,4% a
livello nazionale (variazione a prezzi costanti) e una diminuzione del 2,3% a livello piemontese. Ciononostante, il
Piemonte continua a mantenere pressoché invariato il suo contributo alla
formazione della ricchezza nazionale, producendo, con 125.410 milioni di euro, l’8,0%
del Pil italiano.
Dal confronto con le altre regioni, effettuato considerando il
valore aggiunto per unità di lavoro, emerge che il Piemonte, con 58.869 euro
per unità di lavoro, si colloca al di sotto del valore nazionale (59.051 euro),
occupando l’8° posto della classifica italiana, con la Lombardia (68.340 euro)
e il Lazio (64.229 euro) nelle prime due posizioni.
Dal punto di vista settoriale, sono i servizi a creare, nel 2012, il
70,7% del valore aggiunto regionale; l’industria
contribuisce con una quota del 27,7%,
mentre è pari all’1,6% il contributo
dell’agricoltura.
Commercio
estero
Nel 2012 il
valore delle esportazioni piemontesi
ha raggiunto i 39,7 miliardi di euro,
registrando un incremento del 2,9% rispetto al 2011. Le importazioni hanno manifestato, al
contrario, una dinamica negativa (-8,6%) attestandosi sui 26,6 miliardi di
euro. Il saldo della bilancia
commerciale piemontese si mantiene, pertanto, attivo per 13,1 miliardi di euro, in crescita rispetto al valore
del 2011 (9,6 miliardi di euro).
L’incremento
realizzato dalle esportazioni regionali risulta inferiore al dato medio
nazionale (+3,7%); il Piemonte si conferma, anche nel 2012, la quarta regione esportatrice, con una
quota del 10,2% dell’export complessivo italiano.
La crescita dell’export piemontese non ha interessato tutti i
comparti. La meccanica, primo
settore delle esportazioni piemontesi con una quota pari al 21,1%, ha
incrementato le vendite oltre confine segnando un +8,4%. Il comparto dei mezzi
di trasporto, che genera il 20,3% dell’export regionale, ha invece
registrato una flessione pari al -3,7%,
frutto della diminuzione dell’export di autoveicoli (-4,3%) e della
componentistica autoveicolare (-5,1%). Particolarmente brillante è apparsa la
performance del settore dei metalli e
prodotti in metallo (terzo per importanza sulle esportazioni complessive),
che ha registrato un aumento del 12,5%.
Superiore alla media regionale anche l’incremento registrato dal comparto alimentare (+5,6%), mentre il tessile-abbigliamento ha manifestato una lieve
flessione delle vendite oltre confine (-0,7%).
Il principale
bacino di riferimento risulta, anche nel 2012, l’Ue 27, che convoglia il 58,9%
dell’export regionale, contro il 41,1%
destinato ai mercati extra-Ue 27.
Anagrafe
delle imprese
Nel 2012 sono
nate 28.904 aziende in Piemonte; considerando
le 30.834 cessazioni
(al netto delle cancellazioni d’ufficio), il saldo è negativo per 1.930
unità, dato che porta a 461.564 lo stock di imprese
complessivamente registrate a fine dicembre 2012 presso
il Registro imprese delle Camere di commercio piemontesi. Il bilancio tra nuove
iscrizioni e cessazioni si traduce in un tasso di crescita del -0,41%,
inferiore rispetto a quello del 2010 (+0,18%) e in controtendenza rispetto
alla media nazionale (+0,31%).
A fine 2012 sono 746.874 gli imprenditori in Piemonte, dei quali 54.054
di nazionalità straniera: a fronte della flessione di 1,7 punti percentuale
registrata per il complesso dell’imprenditoria, la componente straniera ha
registrato un nuovo incremento, passando dal 7,0% del 2011 al 7,2% di
fine 2012.
Credito
Nel 2012, sul territorio piemontese operano 27 banche, per un totale di 2.662 sportelli diffusi su tutto il
territorio regionale, 47 in meno rispetto a fine 2011.
Alla stessa data, gli
impieghi complessivi erogati dalle imprese bancarie a soggetti non bancari
ammontano a 118.422 milioni di euro,
di cui oltre il 45% è rivolto a società
non finanziarie e poco meno del 32%
alle famiglie consumatrici. I depositi bancari di tipo tradizionale
raggiungono quota 97.921 milioni di euro.
Nel 2012, i finanziamenti
oltre il breve termine sono
stati destinati per il 36% all’acquisto di immobili, per l’11% ad investimenti in costruzioni, per il 10% a investimenti in
macchine, attrezzature, mezzi di trasporto e prodotti vari, mentre il
restante 43% è riservato ad altre destinazioni.
Turismo
Nel 2012 il
numero di turisti giunti in Piemonte
per trascorrervi almeno una notte ha raggiunto la soglia dei 4.276.635, per un incremento dello 0,7% rispetto al 2011; le presenze turistiche,
giunte a 12.414.608 unità, hanno
invece registrato una diminuzione del
3,4%.
La disaggregazione delle dinamiche complessive per provenienza dei
turisti rivela come le componenti italiana e straniera abbiano registrato
tendenze opposte: il turismo nazionale, con una quota del 58,7% delle
presenze e del 41,3% degli arrivi, ha registrato una diminuzione in
entrambe le voci (rispettivamente -13,5% e -7,9%); il turismo da oltre
confine rileva, invece, un incremento sia degli arrivi (+19,9%) che
delle presenze (+16,0%). La Germania si conferma primo Paese di provenienza
dei turisti stranieri, con il 10,2% delle presenze complessive, in crescita
del 10,1% rispetto al 2011.
La disaggregazione territoriale dei flussi turistici mostra come l’Atl di
Torino rappresenti la meta prediletta dai turisti italiani, mentre la
quota maggiore dei turisti stranieri si dirige verso il Distretto Turistico
dei Laghi.
Quanto all’offerta turistica, tra il 2011 e il 2012 il numero degli esercizi
turistici in Piemonte è passato da 5.292 a 5.536, per un
parallelo aumento dei posti letto dai 185.754 ai 189.101.
Quadro Statistico Complementare
L’edizione
2013 dell’Annuario Statistico Regionale viene affiancata per il settimo anno
consecutivo dal Quadro Statistico Complementare (disponibile on line sul sito
www.Piemonteincifre.it), che raccoglie informazioni provenienti da fonti
autorevoli della statistica non ufficiale: vi trovano spazio informazioni
tratte da indagini congiunturali e
da rilevazioni ad hoc, insieme a previsioni macroeconomiche. Le sezioni
che lo compongono sono dedicate a imprese, congiuntura, economia e previsioni
socio-economiche.
Previsioni
Principali variabili
macroeconomiche del Piemonte
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Variazioni percentuali
rispetto all´anno precedente
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2013
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2014
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2015
|
2016
|
2017
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Pil ª
|
-1,3%
|
0,7%
|
1,1%
|
1,4%
|
1,1%
|
Valore aggiunto totale ª di
cui:
|
-1,2%
|
0,7%
|
1,2%
|
1,5%
|
1,1%
|
Agricoltura
|
-3,1%
|
1,1%
|
0,9%
|
0,8%
|
0,5%
|
Industria in senso stretto
|
-2,1%
|
0,9%
|
0,9%
|
1,0%
|
0,5%
|
Costruzioni
|
-3,7%
|
-1,9%
|
0,3%
|
0,5%
|
0,7%
|
Servizi
|
-0,6%
|
0,8%
|
1,3%
|
1,7%
|
1,4%
|
Esportazioni di beni ª
|
1,4%
|
2,6%
|
4,4%
|
4,4%
|
3,6%
|
Importazioni di beni ª
|
-4,1%
|
2,6%
|
3,3%
|
3,6%
|
3,9%
|
Occupati
|
-0,7%
|
0,0%
|
0,6%
|
1,0%
|
1,0%
|
Tasso di disoccupazione
|
10,7%
|
11,4%
|
11,3%
|
11,2%
|
10,3%
|
Popolazione residente a fine anno
|
0,3%
|
0,3%
|
0,3%
|
0,2%
|
0,2%
|
ª Valori costanti.
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