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Notiziario Marketpress di
Giovedì 04 Luglio 2013 |
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DONNE, GIOVANI, ISTRUITI, STUDENTI ED IMPIEGATI: È L’UTENTE TIPO DEL TRENO REGIONALE DELLA TOSCANA
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Firenze, 4 luglio 2013 - Treni regionali (Immagine Gruppo Ferrovie
dello Stato) Donne, giovani, istruiti, studenti ed impiegati. Questo
l’identikit dell’utente tipo del treno regionale in Toscana nel 2012. Un’utenza
che usa il treno regionale con elevata frequenza, soprattutto, ma non solo, per
motivi di studio e lavoro, che sceglie il treno in gran parte per ragioni
economiche ma anche per la sua comodità e praticità. E in misura del 77% si
dichiara molto o abbastanza soddisfatta del servizio ferroviario regionale,
anche se gli utenti abbonati sono decisamente più critici degli utenti
occasionali.
Questi i risultati che emergono dal rapporto “Gli
utenti del treno regionale in Toscana. Anno 2012”, effettuato nel quadro del
Sistema d’indagini di “customer satisfaction” con cui la Regione Toscana
acquisisce ormai da tempo dati ed informazioni rilevanti sui comportamenti
degli utenti del trasporto ferroviario regionale ed ascolta le opinioni e le
valutazioni dei viaggiatori riguardo al servizio. L’indagine statistica,
promossa dall’Area di Coordinamento del Trasporto Pubblico Locale, è stata
curata dal Settore Sistema Informativo di Supporto alle Decisioni, Ufficio
Regionale di Statistica.
“I dati del rapporto 2012 – commenta l’assessore
regionale a infrastrutture e trasporti Vincenzo Ceccarelli – testimoniano
innanzi tutto il costante monitoraggio con il quale cerchiamo di andare oltre i
dati quantitativi, che potrebbero essere di per sé soddisfacenti, per cercare
di migliorare anche quelli qualitativi che, nonostante vi siano problemi
tutt’ora irrisolti, descrivono la Toscana già oggi come una delle regioni
italiane più efficienti in tema di trasporto pubblico su rotaia”.
“Peraltro – prosegue Ceccarelli – il fatto che la
Toscana sia, dati alla mano, la regione italiana con il più alto rapporto tra
abitanti e treni in circolazione, ci dice quanto importante sia il trasporto
pubblico su rotaia in questo territorio. E questo vale per i cittadini, quanto
per le istituzioni che sono preposte a garantire questo fondamentale servizio.
Quello alla mobilità rappresenta a mio avviso, insieme alla salute e al lavoro,
uno dei diritti fondamentali di ogni uomo e di ogni donna e per questo siamo
impegnati, come Regione, in un sforzo costante per cercare di garantire questo
essenziale diritto anche per i prossimi anni, pur dovendo fare i conti con una
pesante riduzione delle risorse disponibili per conseguire questo obiettivo”.
L’indagine ha riguardato oltre 8.500 persone di almeno
14 anni residenti in Toscana, in stazione o a bordo treno raccogliendo per esse
un primo insieme di informazioni; a 4.715 di esse è stato poi proposto un
questionario telefonico più ampio. Queste dimensioni campionarie hanno permesso
di realizzare stime, oltre che per l’intera utenza, anche l’utenza abbonata e
quella occasionale in tutte le principali direttrici ferroviarie regionali.
“Il rapporto ci offre anche – ancora Ceccarelli –
indicazioni preziose sugli aspetti cui dobbiamo lavorare nel definire quello
che sarà l’assetto futuro del trasporto su rotaia. Ad esempio la mancanza di
puntualità che è la più citata come causa del peggioramento del servizio. Un
aspetto su cui siamo particolarmente impegnati in questi mesi è quello della
comunicazione con l’utenza. Il rapporto ci dice che si usa soprattutto
Internet, ma anche ‘fisicamente’ la stazione, per reperire le informazioni sul
viaggio. In questo senso, stiamo definendo con Rfi e Trenitalia nuovi
protocolli per garantire una informazione il più possibile in tempo reale,
senza dimenticare che per tanta parte dell’utenza la stazione mantiene un ruolo
centrale perché continua ad essere un’importante fonte di informazioni, specie
per l’utenza meno informatizzata.
L’assessore a infrastrutture e trasporti sottolinea
anche il fatto che il rapporto è stato realizzato nell’autunno del 2012,
proprio mentre la Toscana viveva i giorni drammatici delle alluvioni che hanno
interessato vaste aree della regione. “Un fatto – riflette – che certamente può
avere influito sui giudizi di una parte dell’utenza, ma a parte questa
considerazione, noi per primi siamo consapevoli delle criticità esistenti e
siamo fortemente motivati a rimuoverle. Difficile pensare di poter avere tutto
e subito, ma l’impegno che possiamo prendere è quello di andare avanti lungo la
strada intrapresa, migliorare ancora il dialogo con gli utilizzatori del servizio
e dotare la Regione di un proprio progetto per disegnare il trasporto su rotaia
del prossimo decennio. Su questa strada lavoreremo. E da domani torneremo a
confrontarci con i comitati dei pendolari”.
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