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Notiziario Marketpress di
Giovedì 04 Luglio 2013 |
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RAPPORTO 2013 SULLO STATO DELL’ECONOMIA PERUGINA
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Perugia, 4 luglio 2013 - Il segno della Xi Giornata
dell’Economia 2013 l’ha dato subito, in apertura, Giorgio Mencaroni, presidente della Camera di
Commercio di Perugia: “Se dati, cifre e
analisi confermano che la peggiore crisi economica di sempre è tutt’altro
che prossima ad allentare la presa, da
questa Giornata vogliamo che esca con chiarezza un messaggio altrettanto forte,
coraggioso, ma non temerario: siamo ancora nel mezzo della tempesta - è vero -
ma abbiamo capacità, determinazione e ancora un margine di fiducia
residuo, per puntare oltre e guardare
lontano. Punti di forza esistono,
dobbiamo metterli a fuoco e lavorare per esaltare le potenzialità del nostro
sistema produttivo, sociale e culturale, metterle a sistema e usarle come leve
dello sviluppo, facendo dell’economia
“che verrà”, l’economia “dell’oggi”. Le cui componenti, riconoscibili anche nel nostro sistema
produttivo, devono trovare spazio preminente e le migliori condizioni per
svilupparsi”.
Essere positivi, concreti e fiduciosi, nella
consapevolezza che ogni crisi, anche la più dura, porta con se gli elementi per
il suo superamento.
“Per uscire dalla crisi l’Umbria può contare sul
dinamismo delle imprese “giovani” ha detto il presidente Mencaroni. “Le imprese
giovanili mostrano un dinamismo superiore alla media e contribuiscono in modo
significativo alla formazione del Pil regionale, ponendo l’Umbria al terzo
posto in Italia. L’imprenditoria
giovanile deve avere ascolto e maggiore spazio nel nostro sistema
imprenditoriale. Anche attraverso un più fluido ricambio generazionale, che è
anche passaggio all’innovazione tecnologica”. Che significa anche miglioramento
delle performance brevettuali. In provincia di Perugia sono molti gli inventori
che però “esportano” la capacità tecnologica. Infatti il numero dei brevetti
assoluti ottenuti dalle imprese della provincia è minore di quello dei brevetti
ottenuti dagli inventori residenti che lavorano fuori provincia. Questo
risultato suggerisce che qualora questi ultimi avessero incentivi sufficienti a
“rientrare” ed essere occupati nelle imprese perugine, garantirebbero un
significativo aumento del potenziale tecnico-innovativo.
“Non appaia questo, un elemento marginale” ha fatto
notare Mencaroni. “Se Perugia aumentasse la propria capacità brevettuale, che
ad oggi corrisponde a 58 brevetti per milione di abitanti, soltanto ai livelli
di altre città simili, come Ancona (109 brevetti per milione di abitanti) o
Siena (123 brevetti), in provincia di Perugia vedremmo aumentare il reddito
medio per abitante di 3-3,5 punti percentuali nel breve periodo, e di 10-12
punti nel lungo periodo”.
L’economia che ci può portare fuori dala crisi è
sempre più multiculturale: l’imprenditorialità straniera, insieme a quella
giovanile, concorre molto più di altre componenti al saldo complessivo delle
imprese. Ed è in Umbria è a forti tinte rosa, grazie ad una significativa
componente femminile, superiore alla media Italia, che si fa ancora più
accentuata nelle imprese individuali, dove quasi una impresa perugina su tre ha
un imprenditore donna, contro una su quattro su scala nazionale.
“Ma è anche sempre più “verde” – ha aggiunto il
Presidente della Camera di Commercio di Perugia – “soprattutto in virtù
dell’espansione del settore delle energie alternative. In generale, tutto il
settore delle tecnologie cosiddette “green” è in forte crescita in provincia e
mostra un elevato potenziale occupazionale. Ed è culturalmente vivace. Anche in
termini occupazionali, il sistema culturale riveste un ruolo importante per
l’economia provinciale e conta una presenza rilevante di imprese che operano nell’artigianato creativo
(il 29% del totale, contro il 22,4% italiano e il 23,1% del Centro)”. Su questo punto il presidente della
Fondazione Perugiaassisi Prof. Bruno Bracalente ha invitato ad una azione più
ferma rivolta alla valorizzazione e alla migliore utilizzazione della “risorsa
cultura”, “un valore – ha detto – che in Umbria può contribuire in maniera
decisiva all’avvio di un nuovo modello di crescita e sviluppo”.
Un economia provinciale che ha necessità di aprirsi
con forza verso il mondo, migliorando la proponesione all’export, che tuttavia
– anche in piena crisi – sta conoscendo una fase positiva. Il dato dell’export
è incoraggiante per il 2012, anche se in rallentamento rispetto alla crescita a
doppia cifra del biennio precedente. Il dato 2012 evidenzia un incremento del
5,7%, superiore al 3,7% nazional ed è anche
cresciuto anche il peso dell’export sul valore aggiunto.
“La Camera di Commercio di Perugia, e con essa
l’intero sistema camerale, sta producendo ogni sforzo possibile per sostenere
le imprese, sia singolarmente che come sistema produttivo locale” ha
sottolineato il presidente Mencaroni,
che ha ricordato alcuni ambiti fondamentali di attività: la promozione
del territorio, il sostegno al credito; il dialogo tra formazione e lavoro, la
creazione di impresa; l’accompagnamento sui mercati internazionali;
l’innovazione; la battaglia per la legalità e quella per la semplificazione
amministrativa: sono la nostra agenda quotidiana. E ha aggiunto: “Crediamo
nella promozione di un unicum territoriale e sosteniamo la necessità che le
imprese umbre imbocchino con decisione – più di quanto non abbiamo fatto finora – la strada delle rete e
delle aggregazioni di settore. Per questo abbiamo promosso e sostenuto la
creazione dei Distretti del Cioccolato e del Cashmere, della Via del
Cioccolato, e dei consorzi di prodotto centrati sulle eccellenze più tipiche
dell’agroalimentare, come l’olio
extravergine di oliva, il tartufo, i grandi vini e finanche la birra, con
l’adesione al Protocollo d’intesa per la costituzione del 1° Banco di Assaggio
nazionale della Birra”.
Iniziative che si affiancano al sostegno del progetto
nazionale di Unionfiliere per la filiera Edilizia e Abitare sostenibile, in cui
è stato definito un percorso di qualifica Tf (Territorio e Filiera) rivolto
alle imprese che si riconoscono nei principi del costruire sostenibile.
“Al nostro programma di attività per il 2013 – ha
ricordato Mencaroni - abbiamo destinato risorse consistenti, eccezionali
per la nostra dimensione, perché
fuori dal comune sono le difficoltà in cui si trovano le nostre imprese. Assi portanti ne sono il Sostegno al Credito,
la Promozione e la valorizzazione del territorio, l’Innovazione,
l’Internazionalizzazione, le Infrastrutture (a favore del Quadrilatero per gli
assi stradali tra Umbria e Marche e dell’Aeroporto S. Francesco), il fondo
“rotativo di 3 milioni di euro per lo sblocca crediti a favore delle pmi
provinciali”.
“Cinque anni di crisi – ha concluso Mencaroni - hanno
messo a dura prova il tessuto produttivo provinciale. E’ necessario, a mio
avviso, un cambio di indirizzo radicale nelle politiche fiscali e negli
interventi di sostegno all’economia reale, che vuol dire ritorno alla fase
espansiva e all’occupazione”.
Cambio di indirizzo nelle politiche economiche, ma
anche cambio culturale, filosofico quasi, per vivere la crisi come una
possibilità di rinascita verso nuovi modelli sociali oltreche economici.
Brunello Cucinelli, imprenditore che nella crisi ha consolidato la sua via al
successo, si è inserito nel dibattito auspicando
un atteggiamento positivo. “Non dobbiamo avere paura del mondo” ha detto “e dei
grandi cambiamenti. Una crisi, questa crisi, può essere letta come un percorso
verso una nuova civiltà. Tornando dal nuovo mondo, i mercanti portarono in
Europa patate, mais e pomodori: fu uno choc che cambiò l’economia. Oggi la
crisi impone mutamenti altrettanto radficali e dunque dobbiamo avere il
coraggio, finanche di ridisegnare l’umanità. E capire cosa vuole da noi questa
nuova umanità”. Ancora Cucinelli: “Il
prodotto medio non è interessante per l’umanità nuova. Dobbiamo muoverci in
fretta, perché il coraggio vuol dire non aspettare e anche capire quando una
impresa deve essere fermata. Il cambio è soprattutto culturale: abbiamo bisogno
di ritrovarci e tornare a vivere, magari immaginando anche un nuovo modo di
consumare e di essere consumatori”. L’italia è un mercato interessante – ha
aggiunto Brunello Cucinelli – ma a cifre di consumo diverse, forse, e forse
giustamente, per sempre diverse”.
La presidente della Regione Catiuscia Marini ha
concluso i lavori richiamandosi agli interventi pragmatico di Giorgio Mencaroni
e appassionato di Brunello Cucinelli, ed ha invitato alla coesione di tutte le
forze istituzionali da cui devono arrivare risposte immediati a problemi
drammatici, a cominciare dalla disoccupazione giovanile.
“Alla Regione dell’Umbria – ha detto Marini – non si
può non riconoscere di aver individuato strade che hanno trovato quasi
sempre la condivisione anche delle altre
istituzioni locali. Abbiamo mantenuto i conti a posto e nel rapporto tra costi
sostenuti e servizi resi siamo tra le regioni più virtuose. Tutto ciò ci ha
consentito di finanziare e adottare politiche strutturali serie e che possono
dare un effettivo ritorno”.
La presidente Marini ha poi raccolto e commentato le
indicazioni fornite dal Rapporto sullo stato dell’economia provinciale
presentato dal segretario generale della Camera di Commercio di Perugia Mario
Pera, dati non certo positivi e che dicono con chiarezza che per uscire dalla
crisi ci vorrà ancora del tempo.
La Tavola rotonda che ha concluso la Xi Edizione della
Giornata dell’Economia ha portato alla luce le esperienze di cinque giovani
imprenditori perugini. Loro e le imprese che dirigono, pur tra tante
difficoltà, sono riusciti a proiettarsi verso il futuro. Un messaggio di fiducia e ottimismo, ma anche
una strada da imitare e seguire. I loro nomi: Alberto Forini, Chiara
Pucciarini, Nadia Cipolletti, Clelia Cini e Simone Mazzocchi.
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