|
|
|
 |
  |
 |
|
Notiziario Marketpress di
Lunedì 08 Luglio 2013 |
|
|
  |
|
|
SAVONA, PRESENTATO DA TIRRENO POWER IL PARCO CARBONE DA 40 MILIONI
|
|
|
 |
|
|
Savona, 8 luglio 2013 - Vale 40 milioni di euro e due
anni di cantiere, con una presenza media costante di 80 unità lavorative,
l’intervento per costruire il parco carbone coperto nella centrale
termoelettrica Tirreno Power di Vado Ligure – Quiliano. La presentazione
dell’investimento e le sue ricadute sull’attività delle imprese locali sono
state al centro della riunione del 4 luglio, alla Camera di Commercio di
Savona, del “tavolo del lavoro” costituito nel 2011 allo scopo di cogliere
tutte le opportunità offerte alle aziende locali dall’avvio dei programmi di
ristrutturazione e ambientalizzazione degli impianti energetici.
Nella Sala Magnano di Palazzo Lamba Doria erano
presenti il direttore generale di Tirreno Power, Giovanni Gosio, l’assessore
regionale allo Sviluppo Economico Renzo Guccinelli, il presidente della
Provincia di Savona, Angelo Vaccarezza, i sindaci di Vado Ligure e di Quiliano,
Attilio Caviglia e Alberto Ferrando, i rappresentanti delle organizzazioni
sindacali e delle associazioni di categoria, oltre al presidente della Camera
di Commercio di Savona, Luciano Pasquale.
L’operazione carbonile è stata presentata dai tecnici
di Tirreno Power. I numeri più significativi riguardano le dimensioni della
struttura (circa 4 campi da calcio), che sarà a pianta rettangolare, lunga 216
metri per 175 metri di lunghezza, e alta, al culmine della volta, 50 metri. Il
grande capannone a campata unica, collocato sulla stessa area dell’attuale
deposito a cielo aperto, avrà una capacità di 212 mila tonnellate di carbone
(60 mila tonn. Meno del parco scoperto).
Le attività progettuali, che hanno richiesto costi per
600 mila euro, sono state in gran parte affidate a tecnici locali. Attualmente
sono in corso le procedure di gara per individuare i tre main contractors (per
le opere civili, la copertura e le macchine operatrici) e i lavori dovrebbero
iniziare nel gennaio del 2014. Tirreno Power sta contattando le imprese locali
interessate ad agire come subfornitrici. L’elenco di queste ditte, con le
integrazioni che giungeranno da un confronto con la Camera di Commercio di
Savona, sarà trasmesso ai main contractors, che interpelleranno le ditte e,
sulla base della congruità della qualifica e dell’offerta economica presentata,
passeranno gli ordini.
“E’ chiaro che sulla base degli accordi sottoscritti –
ha sottolineato il presidente camerale Luciano Pasquale – a parità di qualifica
e di condizioni economiche gli ordini saranno aggiudicati alle imprese del
territorio. L’intesa con Tirreno Power, inoltre, tutela le ditte della
subfornitura anche dal punto di vista dei tempi di pagamento delle fatture”.
Su questi due punti l’assicurazione del direttore
generale di Tirreno Power è stata puntuale: “Non si tratta di raccomandare
alcune ditte, ma di una precisa clausola contrattuale che dovrà essere rispettata
dalle imprese che avranno in appalto l’opera” ha confermato l’ingegner Gosio.
Il numero uno di Tirreno Power, tuttavia, non ha
nascosto la sua preoccupazione sia per la situazione generale (“con la crisi
gli impianti lavorano al 25% della loro potenzialità”) sia per la possibile
evoluzione del Progetto Vado, che è incentrato sulla realizzazione di un nuovo
gruppo a carbone e sulla profonda ristrutturazione delle due sezioni esistenti.
“Sono preoccupato su tutto, anche sul progetto che abbiamo presentato oggi ma
che andrà in cantiere all’inizio dell’anno nuovo – ha aggiunto -: gli scenari
possono cambiare. Al territorio chiediamo un sostegno forte e coeso, perché
temo che da soli non ce la faremo a difendere quello per cui abbiamo combattuto
negli ultimi sei anni. Serve più fiducia verso questa azienda e non basta più
dire che il progetto si deve fare perché significa dare respiro all’economia:
c’è invece bisogno che cambi il clima intorno a questa azienda. L’interesse di
Tirreno Power verso il progetto resta alto, la sua validità dal punto di vista
ambientale è altrettanto alta. Ma non possiamo continuare ad essere ostaggio
dei ricorsi alla magistratura”.
|
|
|
|
|
|
<<BACK |
|
|
|
|
|
|
|