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Notiziario Marketpress di
Lunedì 08 Luglio 2013 |
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RICERCATORI RICREANO LA FOTOSINTESI PER ALIMENTARE I DISPOSITIVI ELETTRONICI
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Bruxelles, 8 luglio 2013 - La natura ha perfezionato l´arte di usare il
Sole per alimentare la crescita. Un team internazionale di ricercatori ha
studiato cosa serve per ricreare questo processo artificialmente. I risultati
potrebbero essere usati in vari modi, come alternativa al petrolio o in memorie
di computer ultradense o celle solari super efficienti.
La fotosintesi artificiale renderebbe possibile
produrre carburante a partire dalla luce del sole, per caricare materiali
biologici e trasferire energia e mentre la fonti di energia tradizionali sono
in esaurimento, l´energia solare è abbondante. Raccoglierla per produrre
carburante produrrebbe una fonte di energia alternativa.
Il fulcro del progetto Bimore ("Bio-inspired
Molecular Optoelectronics") è l´elettronica molecolare, che usa mattoni da
costruzione molecolari per alimentare componenti elettronici con l´obiettivo di
ridurre l´elettronica alla scala di una singola molecola. A queste dimensioni,
i materiali hanno proprietà molto diverse, che devono essere comprese prima di
poterle sfruttare. Biomore ha contribuito proprio a comprenderle meglio.
Il team ha allevato batteri viola che raccolgono la
luce, i quali sono stati poi studiati usando la spettroscopia a femtosecondi,
una pratica equivalente a fare molte fotografie in velocissima successione.
Questo ha permesso ai ricercatori di vedere in quale momento l´energia della
luce salta da un gruppo di batteri a un altro. Sono riusciti a vedere anche
quando la luce del sole raggiunge il "centro di reazione", dove l´energia
della luce si trasforma in energia biochimica.
L´osservazione di tutto il processo ha mostrato come
il trasferimento di energia potrebbe essere gestito per ottimizzare
l´efficienza nel campo dell´optoelettronica, una branca della tecnologia che
associa elettricità e luce e che comprende celle solari e sensori.
Il team ha creato anche un´antenna in grado di
catturare la luce allo stesso modo in cui un´antenna cattura un segnale radio.
L´antenna usa due punte di oro, separate da uno spazio in nanoscala, non più
largo di un centomillesimo dello spessore di un capello umano. Le punte
afferrano la luce e la concentrano in uno spazio piccolissimo, incrementandone
l´intensità.
La capacità di caricare molecole apre certo nuove
opportunità, ma la capacità di attivarle e disattivarle sarebbe ancora più
preziosa. Considerato questo, il team è riuscito a sviluppare un transistor che
emette luce (Let) coperto da uno strato di molecole fotocromiche (che cambiano
colore quando vengono esposte a una particolare luce) le cui proprietà di
passaggio da uno stato all´altro sembrano promettenti.
Il progetto Biomore ha ricevuto quasi 2,8 milioni di
euro in finanziamenti, che sono stati usati anche per formare una rete di 19
giovani ricercatori (borsisti Marie Curie) nel campo delle optoelettronica
ispirata alla biologia. La rete Biomore comprende nove istituti di sei paesi
dell´Ue più Israele e Svizzera-
Per maggiori informazioni, visitare:
Bimore
http://www.Umbodsmadur.de/bimore/index.html
Scheda informativa del progetto
http://cordis.Europa.eu/projects/rcn/82447_it.html
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