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Notiziario Marketpress di
Lunedì 08 Luglio 2013 |
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MOBILE IMBOTTITO; FRONTE COMUNE PER SCONGIURARE MOBILITÀ CON L’OBIETTIVO DI SCONGIURARE L’AVVIO DELLA MOBILITÀ PER I LAVORATORI IMPIEGATI NEGLI STABILIMENTI NATUZZI TRA BASILICATA E PUGLIA.
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Potenza, 8 luglio 2013 - Ritiro immediato della
previsione di avvio delle procedure di mobilità per 1726 lavoratori tra Puglia
e Basilicata impegnati nelle aziende del distretto murgiano della Natuzzi;
richiesta di rivedere il piano industriale di salvaguardia annunciato
dall’azienda per avviare un vero rilancio del settore del mobile imbottito di
qualità senza che si perda un posto di lavoro; appello al Governo nazionale
affinché ponga massima attenzione anche su questa vicenda e consideri la
drammatica vertenza Natuzzi come un caso di “vertenza Sud” al pari della altre
vertenze che si sono aperte nel Centro Nord e che hanno visto il governo
ricoprire, giustamente, un ruolo di primo piano per la soluzione dell’emergenza
lavoro.
È questa la posizione espressa oggi all’unisono al
tavolo congiunto tra Regione Basilicata, rappresentata dagli assessori
regionali Marcello Pittella (Attività produttive), Luca Braia (Infrastrutture),
Cgil (Angelo Vaccaro), Cisl (Nino Falotico) e Uil (Carmine Vaccaro), oltre ai
rappresentanti delle categorie, alla presenza del sindaco di Matera Salvatore
Adduce e dell’assessore della Provincia di Matera Angelo Garbellano.
C’è un fronte comune compatto, e distinto solo per
ruoli, che accompagnerà l’incontro di domani a Roma al Ministero dello Sviluppo
economico dei presidenti delle due Regioni Basilicata e Puglia e dei sindacati
con i rappresentanti dell’azienda Natuzzi, che nei giorni scorsi ha annunciato
la chiusura di due stabilimenti tra la Puglia (a Ginosa) e la Basilicata (a
Matera).
Nel tavolo regionale della Basilicata, chiesto dai
sindacati e convocato dalla Regione come momento di coordinamento utile in
vista dell’incontro di domani, è emersa chiaramente la necessità di un’azione
comune per fermare, già a monte, l’avvio della messa in mobilità di lavoratori
lucani e pugliesi, poiché esistono le condizioni per operare una scelta
industriale di difesa di un perimetro significativo di volumi produttivi
collocati in uno scenario di produzione di alta qualità qual è quello situato
nel distretto murgiano.
Regione e sindacati, in particolare, hanno manifestato
la volontà di avviare un percorso che incrocia la necessità di stoppare l’avvio
delle procedure di mobilità, di far sì che la “vertenza Sud” assuma
connotazioni nazionali e, insieme con i rappresentanti istituzionali e sindacali
della Puglia, di tenere un livello di attenzione altissimo su una vertenza che,
così come prospettato dal piano industriale presentato da Natuzzi, si annuncia
particolarmente drammatica per gli effetti che coinvolgerebbero migliaia di
persone, tra lavoratori e le loro famiglie.
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