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Notiziario Marketpress di
Lunedì 08 Luglio 2013 |
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TERREMOTI - RIDUZIONE DEL RISCHIO: VERSO UNA NUOVA CARTA DELLA PERICOLOSITÀ SISMICA, RICERCATORI E TECNICI A CONFRONTO A BOLOGNA
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Bologna, 8 luglio 2013 – Ricercatori e tecnici si sono incontrati
venerdì 5 luglio a Bologna, per discutere i risultati degli studi sull’assetto
sismotettonico dell’Appennino emiliano-romagnolo e della pianura padana. Lo
studio, che ha portato alla definizione di nuovi elementi sulla pericolosità
sismica regionale, vuole fornire all’Amministrazione documenti maggiormente
rappresentativi per indirizzare, in maniera più mirata, le risorse e le
strategie di prevenzione e attuare in modo sempre più consapevole le politiche
di riduzione del rischio sismico.
In seguito agli eventi sismici del maggio 2012, la
Regione ha messo in atto, insieme all’attività legata alla gestione
dell’emergenza, una serie di studi volti ad approfondire gli aspetti geologici
legati alla sequenza sismica. Tra questi si annovera questo lavoro, svolto in
collaborazione con l’Università di Siena e Regione Toscana, che ha riguardato
una rivisitazione delle conoscenze sismotettoniche e il confronto con le
informazioni di sismicità storica disponibili. Il prodotto finale è una carta
delle intensità massime attese per i comuni della regione che tenga in maggior
considerazione la pericolosità sismica locale e gli effetti osservati in
occasione dei forti terremoti, anche extraregionali, che hanno interessato
l’Emilia-romagna e la Toscana. Questa procedura di studio è già stata applicata
per aggiornare la stima della pericolosità sismica della Toscana ed è già stata
oggetto di due precedenti pubblicazioni della Regione Toscana.
Dopo i saluti dell’assessore regionale Paola Gazzolo,
il convegno ha affrontato il tema della pericolosità sismica a scala nazionale
e regionale. Si è parlato della necessità di una nuova stima della pericolosità
sismica e sulle limitazioni delle valutazioni precedenti, nonché dei risultati
dell’aggiornamento delle conoscenze sulla pericolosità sismica in
Emilia-romagna e delle prospettive di utilizzo di tali dati per la prevenzione
sismica.
A tutti i partecipanti è stato distribuito il libro “Assetto tettonico e
potenzialità sismogenetica dell’Appennino tosco-emiliano-romagnolo e della Val
Padana”, realizzato in collaborazione dalle regioni Toscana e Emilia-romagna e
l’Università di Siena.
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