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Notiziario Marketpress di Venerdì 12 Luglio 2013
 
   
  TICINO: GRANDI MOSTRE AL MUSEO D´ARTE DI MENDRISIO E PINACOTECA ZUST DI RENCATE

 
   
  Il Museo d’arte Mendrisio e la Pinacoteca Züst di Rancate aprono la stagione espositiva autunnale con due grandi mostre dedicate rispettivamente ai paesaggi mitici di Carlo Carrà e alla realtà rurale e urbana nella pittura lombarda e ticinese dell’Ottocento. Per l’occasione è stato realizzato un biglietto cumulativo cui è possibile affiancare una visita guidata e/o un pacchetto con pranzo-degustazione in un tipico grotto locale. _ _ Museo d’arte Mendrisio Pinacoteca Züst Rancate I Paesaggi Mitici Di Carlo Carrà Un Mondo In Trasformazione L´ottocento tra poesia rurale e realtà urbana 22 settembre 2013 – 19 gennaio 2014 13 ottobre 2013 – 12 gennaio 2014 _ _ _ Biglietto cumulativo alle due mostre - Chf 10.- (€ 8) a testa Offerte speciali visite guidate gruppi Museo d’arte Mendrisio: Chf 100.- (€ 80) a gruppo Pinacoteca Züst di Rancate: Chf 100.- (€ 80) a gruppo Dettaglio Offerte A Fine Dossier Umberto Boccioni, Sera Carlo Carrà, L’attesa, 1926 d’aprile, 1908 _ Museo d’arte Mendrisio I Paesaggi Mitici Di Carlo Carrà 22 settembre 2013 – 19 gennaio 2014 Pino sul mare (1921), Crepuscolo (1922), L’attesa (1926), L’estate (1930), I nuotatori (1932), Capanni al mare (1927), Canale a Venezia (1926), Lo Squero di San Trovaso (1938) e I contadini della Versilia (1938), sono alcuni dei capolavori che costellano la prima ampia retrospettiva dedicata da un museo svizzero all’opera di questo grande protagonista della pittura moderna europea. Figura di primo piano dell’arte italiana ed europea del ‘900, Carlo Carrà fu tra i protagonisti prima del Futurismo (1909-15) e poi della Pittura metafisica (1916-19). Attivo tra gli artisti delle avanguardie europee, amico tra gli altri di Apollinaire e Picasso, visse tra il 1916 e il 1920 un decisivo periodo di riflessione che lo condusse verso una sorta di solitudine creativa. Dopo gli intensi anni della Metafisica, vissuti con i fratelli De Chirico, si apre nel 1921 alla lunga stagione del Realismo mitico, contraddistinto da un’immersione nel paesaggio. Le montagne della Valsesia, le marine di Forte dei Marmi, la laguna veneziana, le campagne e le rive dei laghi lombarde, le alpi apuane furono i luoghi prediletti del pittore piemontese. Il paesaggio, soggetto per eccellenza della maturità, divenne fonte continua delle sue sperimentazioni, per le quali attingeva alla storia dell’arte attraverso i secoli. Raffinato intellettuale, amico di Longhi, Papini e Soffici, Carrà fu anche grande teorico e critico di lungo corso. Ben noto il suo impegno per la rivista d’arte internazionale “Valori plastici” e per il quotidiano nazionale “L’ambrosiano”. Cinquantatré dipinti, ventinove disegni e sedici incisioni, oltre a un prezioso materiale documentario, tracciano la storia del pittore negli anni della maturità. Parallelamente è esposta una selezione di opere di autori ticinesi, dipinte tra il 1920 e il 1950, che intendono gettare luce sulla grande influenza esercitata da Carrà sul Ticino. Museo d’arte, Piazza San Giovanni, Mendrisio Orari: martedì-venerdì 10.00-12.00/14.00-17.00, sabato-domenica 10.00-18.00, lunedì chiuso, tranne festivi Ingresso: intero Chf 10.- (€ 8), ridotto Chf 8.- (€ 6.50), ridotto speciale gruppi Chf 5.- (€ 4) Info: +41 (0)91 640 33 50, museo@mendrisio.Ch Carlo Carrà, Pino sul mare, 1921 _ Pinacoteca Züst Rancate Un Mondo In Trasformazione L´ottocento tra poesia rurale e realtà urbana 13 ottobre 2013 – 12 gennaio 2014 La rassegna presenta una novantina di capolavori eseguiti dai maggiori protagonisti della cultura figurativa ottocentesca, lombarda e ticinese. L’oculata scelta delle opere si prefigge d’illustrare l’evoluzione della pittura di paesaggio, rurale e urbano, tra il 1830 e il 1915 con le conseguenti implicazioni sulla società. Non solo paesaggi quindi, ma anche scene di vita quotidiana. Il visitatore avrà modo di immergersi nell’ambiente cittadino ottocentesco attraverso le suggestive vedute di Lugano e Milano, dipinte da artisti quali Giovanni Migliara, Giuseppe Canella e Carlo Bossoli, che testimoniano le modifiche dell’assetto urbano. Da queste vedute tipiche dell’epoca romantica si passa a una visione della città più attenta ai mutamenti della modernità: irrompe infatti la presenza della ferrovia, dell’industria e del disagio sociale._ Tra i principali interpreti di questo mondo in trasformazione troviamo Carcano, Franzoni, Feragutti Visconti e Mosè Bianchi che con Corso di Porta Ticinese tratteggia i contorni di una Milano fumosa e brulicante di vita, mentre con Lavandaie immortala la fatica di umili donne iscritte in un paesaggio dalle cadenze bucoliche. Quadri in cui la denuncia sociale si fa più esplicita sono ad esempio Alveare di Luigi Rossi e Venduta! di Angelo Morbelli, dipinto che ritrae l’annichilente realtà della prostituzione minorile. A quest’ultimo la mostra dedica un’intera sala. Alla trasfigurazione della città si affiancano i paesaggi della campagna ticinese e lombarda che paiono cristallizzati in una visione idealizzata dai toni lirici. Profondi mutamenti stilistici stravolgono l’arte del Xix secolo: una diversificazione di linguaggi che spazia da influenze scapigliate a ricerche più veriste per approdare al divisionismo di Segantini, Longoni, Pellizza da Volpedo, Berta e Sottocornola e aprire una finestra sulla prima fase del Novecento con le opere prefuturiste di Boccioni. I vari nodi della mostra verranno sottolineati da testi poetici e in prosa, coevi ai dipinti e a loro legati per tematiche o atmosfere, al fine di evocare lo spirito dell’epoca. Pinacoteca cantonale Giovanni Züst, Rancate Orari: martedì-venerdì 09.00-12.00/14.00-18.00; sabato, domenica e festivi 10.00-12.00/14.00- 18.00, chiuso il 24, 25, 31/12, 01/01, lunedì festivi aperto Ingresso: intero Chf 10.- (€ 8), ridotto Chf 8.- (€ 6.50), ridotto speciale gruppi Chf 5.- (€ 4) Informazioni: +41 91 816 47 91, decs-pinacoteca.Zuest@ti.ch Filippo Carcano, In autunno, 1883 Offerte Gruppi Biglietto cumulativo alle due mostre - Chf 10.- (€ 8) a testa Ingresso ridotto al Museo d’arte di Mendrisio Chf 5.- (€ 4) + Ingresso ridotto alla Pinacoteca Züst di Rancate Chf 5.- (€ 4) Biglietto cumulativo con visite guidate a entrambe le mostre - Chf 10.- (€ 8) a testa + Chf 200.- (€160) a gruppo Ingresso ridotto al Museo d’arte di Mendrisio Chf 5.- (€ 4) + Ingresso ridotto alla Pinacoteca Züst di Rancate Chf 5.- (€ 4) - Costo visita guidata: Chf 100.- (€ 80) + Chf 100.- (€ 80) = Chf 200.- (€160) a gruppo Pacchetto con pranzo al Grotto Bundi - Chf 10.- (€ 8) + Chf 40.- (€ 32) a testa Ingresso ridotto alle due mostre e pranzo al caratteristico Grotto Bundi. I bambini sotto i 6 anni non pagano mentre per i bambini tra i 7 e i 10 anni è disponibile un piccolo menù con carne e patatine o tagliatelle al burro al posto della polenta Chf 16.- (€ 13) a testa Nel biglietto cumulativo è compreso uno sconto del 10% sui cataloghi delle rispettive mostre. La prenotazione è obbligatoria. Eventuali modifiche o cancellazioni devono essere comunicate quindici giorni prima della data prestabilita. Per informazioni e prenotazioni: Dott.ssa Claudia Amato Tel. (0039) 3491000468 - claudia.Amt@gmail.com Come raggiungere il Museo d’arte di Mendrisio In auto: da Milano prendere l´autostrada in direzione del Lago di Como e da qui tenere la direzione di Lugano. Dopo il confine seguire la direzione di Mendrisio per 5 km. Il museo è situato nel nucleo storico. In treno (www.Ffs.ch): linea Milano-como-lugano, scendere alla stazione di Mendrisio e proseguire a piedi. Il museo è raggiungibile in circa 5-10 minuti. In bus: dalla stazione prendere la navetta "Cittàbus” per San Giovanni. Come raggiungere la Pinacoteca Züst di Rancate In auto: per chi proviene dall´autostrada Milano-lugano l´uscita è Mendrisio. Alla prima rotonda si gira a destra e mantenendo sempre la destra, dopo un chilometro, si giunge nel centro di Rancate. La Pinacoteca è di fronte alla chiesa parrocchiale di Santo Stefano, sulla sinistra della strada. In treno (www.Ffs.ch): linea Milano-como-lugano, scendere alla stazione di Mendrisio e poi prendere la navetta "Cittàbus" linea 3. I Musei si trovano a due chilometri di distanza l’uno dall’altro. Esseci 4 Museo d’arte Mendrisio Fondato nel 1982 negli spazi di un antico convento, il Museo d´arte di Mendrisio propone, con vasto riscontro di pubblico e di critica, esposizioni dedicate a grandi maestri del ´900. Situato in un´incantevole cornice paesaggistica, l´antico chiostro dei Serviti, è inserito per il suo valore storicoarchitettonico tra i monumenti di interesse nazionale. Sorto nel Xiii secolo all´entrata settentrionale del nucleo storico di Mendrisio, l´intero complesso fungeva da ospizio e ricovero, gestito a partire dal Xv secolo dall´ordine religioso dei Serviti (Servi di Maria). Nei secoli il Convento si è ampliato e rinnovato, divenendo un affascinante insieme di stratificazioni che portano dal Xiii al Xix secolo. Esso comprende tra l´altro la Chiesa di S. Giovanni, gioiello del Xviii secolo per il suo armonioso e fastoso apparato decorativo, e l´Oratorio della Madonna delle Grazie con la preziosa lunetta attribuita a Giovanni da Milano, entrambi ruotanti attorno al suggestivo chiostro con arcate impreziosito da un´ancona lapidea rinascimentale. Aperti i battenti con due significative rassegne su Paul Klee, lungo il ciclo di retrospettive sono stati rivisitati autori quali Georges Braque, Alberto Giacometti, Eduardo Chillida, Mark Tobey, Sam Francis, Jean Arp, Julius Bissier, Ben Nicholson, Meret Oppenheim, Fritz Wotruba, Walter Kurt Wiemken, Renato Birolli, ponendo sempre l´attenzione su aspetti ancora inesplorati e su materiali poco noti della loro opera. Grazie soprattutto a importanti donazioni, il Museo d´arte di Mendrisio può oggi vantare una notevole collezione di dipinti, sculture e opere su carta che spaziano dal Xvi al Xx secolo e che documentano capillarmente la storia artistica locale. Di grande rilievo il fondo di un protagonista dell´arte ticinese e lombarda del Xx secolo, Pietro Chiesa, comprendente insieme a 500 opere tra dipinti e grafica anche il prezioso archivio dell´artista. La collezione è inoltre arricchita da un fondo di opere di figure di spicco dell´arte italiana del dopoguerra come Mario Sironi, Gino Severini, Fausto Pirandello, Atanasio Soldati, Ennio Morlotti, Tancredi Parmeggiani, Gianni Dova e Piero Gilardi. Custodisce inoltre gli oltre 650 Trasparenti eseguiti dalla fine del Xviii secolo fino ai giorni nostri e testimonianza unica, storica e religiosa della regione. Riconosciuto a livello internazionale e nazionale, grazie alle sue iniziative il Museo collabora costantemente con grandi istituti museali svizzeri ed europei  
   
 

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