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Notiziario Marketpress di
Lunedì 08 Luglio 2013 |
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LEZIONE CONCLUSIVA “GEOFORMA”
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Salerno, 8 luglio 2013 - Sul tema “Il geometra del
futuro. Formazione pratica in gestione e
controllo del territorio in un’ottica di area
vasta” si è svolta il 5 luglio la
lezione conclusiva della prima edizione di Geoforma, il percorso formativo
teorico-pratico per giovani geometri, organizzato dall’Ance Salerno e dal
Collegio dei Geometri di Salerno.
Ad introdurre i lavori sono stati Antonio Lombardi,
presidente Ance Salerno e Francesco Amendola, presidente del Collegio
Provinciale dei Geometri e Geometri laureati. Presenti anche il direttore
scientifico del progetto formativo,
Pasquale Persico e il consigliere nazionale del Collegio dei Geometri
Giuliano Villi.
Sul tema Il ruolo degli Enti nella formazione dei
giovani geometri sono inoltre intervenuti l’Onorevole Fulvio Bonavitacola, e
l’Assessore all’Urbanistica del Comune di Salerno Domenico De Maio.
Il presidente Lombardi si è soffermato sulle
difficoltà contingenti del mondo delle costruzioni, sottolineando che «le
imprese, come i giovani professionisti, hanno oggi più che mai bisogno di
certezze. Il presidente del Consiglio Letta, tornando da Bruxelles con la nuova
disponibilità di risorse, ha detto che ora non ci sono più alibi per evitare le
assunzioni. È il segno evidente che nella classe politica ancora non c’è la
minima percezione di quanto sta avvenendo». Ha rimarcato le enormi difficoltà
rese ancor più intollerabili «dai tesoretti su cui siamo seduti e non siamo
capaci di utilizzare: 30 miliardi di fondi europei, più di 5 solo in Campania»,
quindi ha ribadito «che occorre puntare sui giovani che sono la vera risorsa di
questo paese. Il decreto del fare dovrebbe chiudere questa strana denominazione
con i puntini sospensivi, giacché di concreto abbiamo fin qui visto davvero
poco, tranne la cancellazione del ponte sullo stretto di Messina».
Il presidente Amendola ha annunciato che il Collegio
nazionale dei Geometri ha avviato un’attività di monitoraggio sull’iniziativa
Geoforma, per valutare la fattibilità di un percorso formativo analogo a
livello nazionale. «Siamo stanchi – ha poi aggiunto – di sentir parlare di
crisi. Vogliamo vederla in positivo: la crisi è anche apertura delle menti e
delle idee. In tempi di crisi è possibile lavorare di più e meglio sul
costruito. Stiamo vivendo un momento di transizione: Geoforma vuole essere uno
strumento per aiutare i giovani professionisti a rapportarsi con i loro
interlocutori istituzionali e con il mondo del lavoro».
L’onorevole Bonavitacola ha evidenziato la
strategicità dell’edilizia in questo particolare momento di difficoltà
economica: «Occorre puntare all’aumento del bagaglio delle nostre conoscenze –
ha detto – e fare scelte strategiche. La crisi non si combatte con gli F35 e il
ponte sullo stretto. Si combatte sostenendo le costruzioni attraverso
investimenti che guardino alla manutenzione straordinaria ed alla messa in
sicurezza degli immobili esistenti. Per questo mi farò promotore di specifici
emendamenti al cosiddetto “Decreto del fare”».
Il professore Persico, sempre in tema di crisi, ha
auspicato «una esperienza di governance del territorio più grande che insegni a
giovani e meno giovani a vedere ciò che fino a ieri non vedevamo per vivere la
crisi in termini di opportunità ed avere una diversa visione prospettica del
territorio e delle sue potenzialità».
L’architetto Iole Giarletta del Comitato scientifico
Geoforma ha illustrato il progetto formativo Geoforma soffermandosi
sull’obiettivo fondante di creare una professionalità diffusa sui temi
dell’area vasta, tale per cui tecnici ed esperti con diverse competenze abbiano
un visione comune di sviluppo del territorio.
Subito dopo il dibattito, i 24 giovani partecipanti a
questa prima edizione hanno illustrato brevemente le attività di stage svolte
presso enti ed uffici pubblici della provincia di Salerno.
Unanime l’auspicio di un intervento politico volto
alla semplificazione del quadro normativo, troppo spesso (e più che mai nel
governo del territorio) caratterizzato da una pletora di leggi susseguitesi nel
tempo, senza alcun efficace coordinamento, che finiscono per fomentare dubbi
interpretativi e ritardare, se non frenare, gli ambiti di operatività.
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