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Notiziario Marketpress di
Martedì 09 Luglio 2013 |
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UNA SOLUZIONE SEMPLICE MA INTELLIGENTE PER CONTENERE LE FUORIUSCITE DALLE PETROLIERE
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Bruxelles, 9 luglio 2013 - Un intervento immediato
quando le navi fanno naufragio e le petroliere sono in difficoltà può essere
decisivo per confinare l´inquinamento e limitare i possibili danni
all´ambiente. Fino a poco tempo fa tuttavia, la mancanza di strumenti e sistemi
appropriati ostacolavano i tentativi di salvataggio.
Un progetto europeo ha tentato di affrontare questa
carenza progettando e convalidando un metodo di riferimento Ue per consentire
un intervento pronto ed efficiente in termini di costi quando una petroliera
corre il rischio di rovesciare il proprio carico. Il progetto Difis
("Double Inverted Funnel for Intervention on Shipwrecks") ha
esaminato cosa fare con le fuoriuscite di carburante; e ciò che si dovrebbe
fare con il carburante ancora intrappolato nelle cisterne. Esso inoltre si è
occupato dei problemi da affrontare con petroliere che sono affondate a grandi
profondità.
Il risultato finale è un metodo applicabile a tutti i
relitti di petroliere, a patto che la sostanza inquinante intrappolata non si
sia disciolta e abbia una densità minore a quella dell´acqua di mare.
La soluzione proposta si affida alla forza di gravità
per occuparsi del carburante fuoriuscito. Invece di incanalarlo direttamente
verso la superficie, dove ogni operazione di recupero risentirebbe molto delle
avverse condizioni atmosferiche, la miscela di carburante e acqua viene
convogliata verso un serbatoio / separatore tampone a una profondità fra 30 e
50 metri sotto la superficie del mare.
Il serbatoio è costituito da una struttura leggera, di
rapido impiego e flessibile che può rimanere in posizione fino a che tutti i
serbatoi del relitto sono stati svuotati e il pericolo di inquinamento
eliminato. Questo serbatoio tampone contiene delle attrezzature che consentono
alle navi che fanno la spola, tempo permettendo, di raccogliere rapidamente il
carburante usando attrezzature standard per il carico offshore.
La cupola del serbatoio è costruita usando un
materiale a base tessile, mentre la condotta di estrazione è fatta con
tubazioni flessibili e cavi sintetici ad alta resistenza. La campana tampone è
collocata a circa 50 metri sotto la superficie del mare, dove non risente delle
onde, e ha un galleggiamento sufficiente da tenere in tensione la condotta di
estrazione e mantenere l´intero sistema nel suo assetto corretto.
In pratica, dopo aver localizzato il sito del
naufragio, viene inviato un veicolo a comando remoto (Rov) a indagare. Vengono
determinati la profondità dell´acqua nella zona, la geometria del fondo, le
caratteristiche del suolo e le condizioni delle correnti. Si procede poi a
collocare sul fondo dei blocchi di ancoraggio di cemento usando una nave da
lavoro con una gru o un argano con portata sufficiente.
La cupola piegata viene quindi trasportata sul luogo
con una chiatta. Essa viene calata in acqua e trasportata a fianco di una nave
per l´installazione. Qui essa viene collegata alla prima sezione della condotta
di estrazione che è costruita sezione per sezione. Con l´aumentare della
lunghezza della condotta di estrazione, la cupola piegata viene gradualmente
calata fino ad essere vicina al relitto. Una volta aperta la cupola, la campana
tampone viene collegata alla condotta di estrazione e l´intero sistema viene
staccato dalla nave usata per l´installazione.
Una volta installato il sistema Difis è totalmente
passivo e non richiede operatori umani. Le operazioni di scarico possono essere
pianificate e periodicamente possono essere effettuati dei controlli per
verificare l´integrità del sistema. Poiché il sistema Difis è destinato a
rimanere in posizione per un lungo periodo di tempo, esso è stato progettato in
modo da riuscire a resistere in ambienti difficili.
Durante rigorosi test del sistema Difis, non sono
stati osservati comportamenti imprevisti in condizioni operative e la forma
della cupola è rimasta integra. Inoltre, si è stabilito che la campana tampone
si trovava a una profondità sufficiente sotto la superficie dell´acqua. Anche
il comportamento complessivo del sistema Difis durante lo scarico ha
soddisfatto le aspettative.
Per maggiori informazioni, visitare:
Maritime Research Institute Netherlands
http://www.Marin.nl/web/show
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