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Notiziario Marketpress di
Martedì 09 Luglio 2013 |
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PIEMONTE: PROGRAMMI OPERATIVI, COMPLETATA LA DOCUMENTAZIONE INVIATA AL MINISTERO DELLA SALUTE E DELL´ECONOMIA DEFINITI I RISVOLTI FINANZIARI DEL PIANO DEL RIENTRO
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Torino, 5 luglio 2013 -
L’assessorato regionale alla Sanità e alle Politiche
sociali ha inviato il 5 luglio gli aggiornamenti dei Programmi Operativi per il
Piano di rientro e di riqualificazione della spesa, così come concordato con il
Ministero della Salute e dell’Economia.
La Giunta regionale ha già adottato una serie di
provvedimenti attuativi che vanno nella direzione di un contenimento di spesa e
di un miglioramento dell’efficienza complessiva del sistema sanitario
regionale, salvaguardando la qualità del servizio erogato ai cittadini
piemontesi.
In sintesi, i provvedimenti adottati sono
l’istituzione del Tavolo per il Governo del Programma operativo 2013-2015,
della Cabina di Monitoraggio e l’approvazione dell’accordo con l´Agenzia
nazionale per i servizi sanitari regionali (Agenas) che, per legge, svolge un
ruolo di supporto alle Regioni in Piano di rientro.
La Giunta ha definito i tetti di spesa per il
personale impiegato dalle aziende sanitarie per gli anni 2013, 2014, 2015: per
il 2013 è il tetto di spesa complessivo per tutte le aziende piemontesi è di 3
miliardi e71 mila euro. Il risparmio di spesa indicato come obiettivo alle Asl
e alle Aso è mediamente del 2,7%.
I dipendenti in ruolo della sanità in Piemonte, al 31
maggio 2013, sono complessivamente oltre 54.000, di cui 9.000 medici, 26.500
infermieri, 17.700 tecnici e amministrativi, oltre a 900 dirigenti non medici,
a cui si aggiungono alcune migliaia di contratti di collaborazione
professionale.
Il blocco del turn-over per il personale vale per il
secondo semestre 2013, con riserva di autorizzazione regionale in deroga.
La Giunta, in base al Decreto del Ministero della
Salute del 18/10/2012 “Remunerazione delle prestazioni di assistenza
ospedaliera per acuti, assistenza ospedaliera di riabilitazione e lungodegenza
post-acuzie e di assistenza specialistica ambulatoriale”, ha recepito ed
aggiornato il nomenclatore tariffario delle prestazioni di assistenza
specialistica ambulatoriale, le tariffe per attività di ricovero erogate dagli
istituti pubblici, dai Presidi classificati, dagli Irccs e dalle case di cura
accreditate (art 15, Dl 95/2012 convertito dalla legge 135/2012).
Infine, sono stati definiti i criteri e modalità per
la determinazione dei volumi di attività e dei tetti di spesa per l´anno 2013
degli erogatori privati e di quelli equiparati a quelli pubblici e sono state
assunte le decisioni in merito al finanziamento agli Istituti equiparati a
quelli pubblici.
“Lo sforzo compiuto dall’Assessorato regionale alla
Sanità e alle Politiche Sociali nella predisposizione dei documenti su cui
dovrà essere raggiunta l’intesa con il Ministero della Salute e il Ministero
dell’Economia, è stato quello di essere coerente con il Piano socio-sanitario
regionale: soprattutto nelle parti, quali l’assistenza territoriale e le cure
intermedie, che prevedono un servizio più equilibrato tra l’attività ospedaliera
per le fasi acute e la continuità assistenziale territoriale, sia nei casi
delle dimissioni ospedaliere che per le patologie croniche e le disabilità dei
soggetti che, in numero crescente, si prevede di trattare come assistenza
domiciliare. Se da un lato la diffida, rivolta dal Governo nel mese di maggio,
ha posto dei vincoli pesanti, di contro possiamo dire che si è trattato di
un’opportunità per una rivisitazione completa del sistema operativo sanitario
regionale ”- dichiara l’Assessore alla Sanità, Ugo Cavallera.
I Risvolti Finanziari Del Piano Di Rientro -
Alla copertura del disavanzo del Servizio Sanitario
regionale, accumulato negli anni 2007/2008 e pari a 864 milioni, si provvede
innanzitutto attraverso l’anticipazione di liquidità da parte dello Stato (803
milioni), il cui contratto verrà firmato nei prossimi giorni.
Per la quota rimanente, la copertura arriva invece
attraverso un taglio delle spese (recupero di 11 milioni di euro) e con
l’applicazione già da quest’anno dell’aumento dell’addizionale Irpef per 49
milioni e 300 mila euro, con le seguenti maggiorazioni a scaglioni rispetto
all’aliquota base dell’1,23%:
a) +0,46 per i redditi sino a 15 mila euro;
b) +0,47 per i redditi compresi tra 15mila e 28 mila;
c) +0,48 per i redditi compresi tra 28mila e 55 mila;
d) +0,49 per i redditi compresi tra 55mila e 75mila;
e) +0,50 per i redditi superiori a 75 mila euro.
«Ricordiamo che la maggiorazione dell’aliquota Irpef
prevista quest’anno – commenta il Vice Presidente e assessore al Bilancio,
Gilberto Pichetto Fratin – è comunque decisamente inferiore rispetto a quella
massimale, cui saremmo stati costretti in caso di commissariamento. Pur
consapevoli del sacrificio richiesto ai piemontesi, si può finalmente guardare
avanti con maggiore fiducia, nella consapevolezza di aver rimesso a posto i
conti del bilancio regionale e coperto il buco sanitario creato nel 2007.
Questo ci consente inoltre di portarci ulteriormente avanti con le tempistiche
dei pagamenti alle imprese, la vera emergenza di questo periodo, su cui il
Piemonte dimostra di essere già in una fase decisamente avanzata
nell’applicazione del decreto legge 35, a differenza di quanto sta avvenendo
nelle altre regioni italiane”
La prossima riunione del “tavolo ministeriale” è
prevista per il 23 luglio prossimo a Roma.
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