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Notiziario Marketpress di
Giovedì 11 Luglio 2013 |
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TOSCANA, ROSSI: “IL GOVERNO DEVE RIPRENDERE IN MANO LA PARTITA DELL’ALTA VELOCITÀ”
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Firenze, 11
luglio 2013 – ”Il Governo deve riprendere in mano la partita del nodo Alta
velocità di Firenze. La Toscana e il suo capoluogo ne hanno bisogno e non
possono restare indietro”. Lo ha detto il presidente della Regione Toscana
Enrico Rossi intervenendo in Consiglio regionale a margine di una comunicazione
della Giunta sullo stato dell’arte dell’Alta velocità. Rossi ha quindi chiesto
un ”mandato dell’Assemblea per impegnare la Regione a richiamare il Governo
alle sue responsabilità”. Sulla stazione alta velocità Rossi ha evidenziato
come questa esista già in varie città a Bologna come a Milano, a Torino come a
Roma. “Non capisco perché a Firenze non si riesca a centrare questo obiettivo”.
Rossi ha quindi evidenziato come “uno stridente
contrasto” il fatto che alla modernizzazione del Paese effettuata con l’Alta
velocità non abbia corrisposto una modernizzazione del trasporto ferroviario
regionale”. ”I cittadini sono stufi ha detto – di avere un paese che viaggia a
due velocità’. Non si puo’ discriminare cosi’ pesantemente la gente”.
Questo, ha detto ancora, ”e’ successo perché è mancata
una politica da parte del Governo che avrebbe dovuto usare gli utili dell’Alta
velocità per ammodernare le ferrovie regionali. Io stimo Moretti, e’ un grande
manager, si gonfia il petto con gli utili realizzati con l’Alta Velocità, ma in
questo dove e’ lo Stato, la politica e il Governo?”.
Su questi aspetti ha puntato il dito anche l’assessore
regionale ai trasporti Vincenzo Ceccarelli, che nell’evidenziare a sua volta il
problema dei mancati interventi di sostegno ai servizi regionali, ha allargato
il tema anche ai servizi interregionali: “Questa fascia intermedia di treni,
costituita dagli intercity e dalle cosiddette frecce bianche, viene di anno in
anno marginalizzata dalle scelte fatte da Trenitalia, in conseguenza delle
scelte governative. Attualmente, questi treni così importanti per la mobilità
quotidiana rappresentano per tanti pendolari un cruccio in alcuni casi
superiore a quello del servizio regionale”.
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