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Notiziario Marketpress di Giovedì 11 Luglio 2013
 
   
  FAMIGLIE CON FIGLI PICCOLI: IL 21,3% HA SUBITO UN CALO DI REDDITO NEL 2013

 
   
  Milano, 11 luglio 2013 - Bilancio in rosso per le famiglie italiane con figli piccoli a carico. È quanto emerge da un’indagine effettuata a giugno 2013 dall’Istituto Marketing Management su Panel Matercom (2000 mamme di tutta Italia con figli da 0 a 36 mesi o in stato interessante). Negli ultimi 6 mesi, infatti, la percentuale delle famiglie intervistate che ha dichiarato di aver subito un peggioramento della propria condizione reddituale si attesta al 21,3%: nello specifico il 10,3% è stata interessata da una contrazione dei redditi e per il restante 11% la situazione è addirittura peggiorata con la perdita del posto di lavoro da parte di uno dei componenti del nucleo familiare. Il peggioramento delle condizioni lavorative riguarda in modo quasi uguale entrambi i coniugi, per il 9,7% dei casi è il marito, per il 9,1% la moglie, nel 2,5% entrambi. A subire maggiormente la crisi economica sono le famiglie del sud d’Italia (11,3%), e l’11,5% rientra nell’ambito dell’emergenza sociale, appartenendo già ad una fascia reddituale medio-bassa. L’attuale congiuntura economica del Paese - sottolinea l’indagine - sta portando i nuclei familiari giovani ad un cambiamento negli stili di consumi e ad una redistribuzione degli acquisti nell’ottica del risparmio, come già evidenziato dal Primo Rapporto sulla Maternità 2012 realizzato da Matercom che aveva quantificato in 89,3 mln di euro il calo negli acquisti per i bimbi nello scorso anno. Le strategie di risparmio negli acquisti per bambini individuate dal Rapporto - maggiore tendenza a ridurre le quantità di prodotto consumato, ricorso più frequente ad acquisti promozionali o di piccole marche (mediamente il 12% più economiche) e abbandono anticipato dello scaffale di prodotti “baby” sostituiti impropriamente con quelli “adult” - interessano, oggi, un target sempre più ampio con un conseguente tendenza delle aziende di settore (multinazionali e Pmi) a ridimensionare progressivamente il costo dei prodotti per favorire le sempre più numerose famiglie in crisi.  
   
 

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