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Notiziario Marketpress di
Martedì 16 Luglio 2013 |
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AMBIENTE: LA COMMISSIONE EUROPEA SI MOBILITA CONTRO LE SPEDIZIONI ILLEGALI DI RIFIUTI
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Bruxelles, 15 luglio 2013 - La Commissione europea ha
intrapreso l’ 11 luglio un´importante
iniziativa nella lotta al trasporto illegale dei rifiuti, una pratica che causa
danni all´ambiente e alla salute dell´uomo. La proposta suggerisce di
rafforzare la legislazione in materia di ispezioni nazionali delle spedizioni
di rifiuti al fine di armonizzare i livelli di controllo in tutti gli Stati
membri. Si stima che circa il 25% delle spedizioni di rifiuti inviate dall´Ue
ai paesi in via di sviluppo di Africa e Asia avvenga in violazione delle
normative internazionali. Al loro arrivo, questi rifiuti sono spesso
abbandonati o gestiti in maniera scorretta, con conseguenze molto gravi per la
salute dell´uomo e per l´ambiente.
Janez Potočnik, commissario per l´Ambiente, ha
dichiarato: "È arrivato il momento di applicare controlli più severi in
tutti gli Stati membri: è la soluzione più adeguata per impedire agli
esportatori che operano illecitamente di continuare ad approfittarsi
dell´attuale sistema. La proposta presentata oggi contribuirà a ridurre la
cattiva gestione dei rifiuti e a garantire il trattamento adeguato dei rifiuti
pericolosi, nonché il riutilizzo di risorse preziose.".
Se alcuni Stati membri dispongono di sistemi
d´ispezione a tutto campo ed efficienti, che mirano ad individuare le
spedizioni illegali di rifiuti nei porti oppure nei luoghi di produzione e di
raccolta, altri sono rimasti indietro. Questa situazione è all´origine della
pratica nota come "port hopping", mediante la quale gli esportatori
di rifiuti illegali scelgono di far transitare le spedizioni negli Stati membri
che applicano controlli meno severi.
L´iniziativa di oggi propone che gli Stati membri
effettuino regolarmente ispezioni basate sui rischi, con una maggiore
collaborazione tra le autorità e una migliore preparazione degli ispettori.
Questo permetterà alle autorità di concentrarsi sui percorsi, gli orari e i
veicoli più frequentemente coinvolti nel trasporto illegale. Inoltre, una
maggiore concentrazione sui punti di raccolta e sugli impianti di stoccaggio
farà in modo che le ispezioni possano essere condotte nella fase iniziale, in
maniera tale da bloccare a monte le esportazioni illegali di rifiuti e
attenuare la pressione presente nei punti regolari di uscita. Inoltre, la
pianificazione delle ispezioni aiuterà le autorità ad aumentare l´efficacia dei
controlli.
Le ispezioni in loco — aspetto chiave della proposta —
permetteranno di ottenere, dalla persona responsabile della spedizione,
elementi di prova sulla legittimità della spedizione stessa, in grado di
dimostrare, ad esempio, che i rifiuti in questione sono destinati ad una
gestione ecocompatibile in un paese terzo.
Ispezioni efficaci si tradurranno in risparmi e
vantaggi economici diretti per gli Stati membri e per il settore
dell´industria, in quanto saranno evitate le spese di bonifica e
reimportazione. Si potrebbe inoltre evitare che materie prime di un certo
valore (ad esempio minerali preziosi quali cobalto e indio contenuti nei
rifiuti elettronici) vadano perdute, in modo da essere riutilizzate e reimmesse
nel mercato. Ciò porterà, infine, all´ottimizzazione dei processi di
trattamento dei rifiuti, al miglioramento delle tecniche di cernita e
riciclaggio e ad una maggiore disponibilità di materie prime di alta qualità.
Contesto
Dietro le esportazioni illegali vi sono forti
interessi economici rappresentati dai costi di trattamento e smaltimento dei
rifiuti notevolmente inferiori nei paesi in via di sviluppo, determinati
principalmente da norme ambientali e sanitarie meno severe di quelle applicate
nell´Ue e, in alcuni casi, dalla possibilità di eludere totalmente i controlli.
Se il paese di destinazione non dispone di norme e capacità di riciclaggio
adeguate, non si fa altro che esportare in altre parti del mondo potenziali
rischi ambientali e sanitari. L´abbandono dei rifiuti o il loro trattamento non
conforme alle norme costituisce una grave minaccia per l´ambiente ed espone i
cittadini e gli addetti ai lavori a rischi di salute a lungo termine. Inoltre,
le sostanze rilasciate dai rifiuti abbandonati possono inquinare il suolo, le
acque e l´aria attraverso l´emissione di metalli pesanti e di inquinanti
organici persistenti. Tali emissioni sono inoltre causa del surriscaldamento
climatico e del buco dell´ozono.
Il regolamento dell´Ue relativo alle spedizioni di
rifiuti vieta l´esportazione di rifiuti pericolosi verso paesi non appartenenti
all´Ocse e l´esportazione di rifiuti destinati allo smaltimento verso paesi non
membri dell´Ue/efta. Quando vengano individuate spedizioni illegali, i rifiuti
devono essere rispediti nel paese di provenienza. Il regolamento consente
l´esportazione di rifiuti non pericolosi verso paesi non appartenenti all´Ocse
per operazioni di recupero, purché le autorità nazionali verifichino che tali
rifiuti siano trattati in conformità a norme grosso modo equivalenti a quelle
dell´Ue. Il regolamento non contiene disposizioni specifiche riguardanti la
pianificazione delle ispezioni o le modalità di esecuzione delle stesse.
La proposta prende in considerazione i risultati di
una consultazione pubblica nella quale le parti interessate hanno espresso
ampio sostegno a favore delle disposizioni dell´Ue in materia di ispezioni
delle spedizioni di rifiuti (90% dei soggetti rispondenti). Inoltre, essa aiuta
a rispondere a una serie di preoccupazioni sollevate da alcune Pmi riguardanti
l´applicazione del regolamento sulle spedizioni di rifiuti e, in particolare,
le differenze di attuazione e interpretazione nei vari Stati membri: il
regolamento, infatti, non ha portato alla creazione di un mercato comune
dell´utilizzo e del riciclaggio dei rifiuti. Occorre fare di più per garantire
un´attuazione uniforme del regolamento, con un´attenzione maggiore ai rifiuti
pericolosi piuttosto che a quelli la cui gestione non crea particolari
problemi.
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