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Notiziario Marketpress di
Mercoledì 17 Luglio 2013 |
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DIFFAMAZIONE E LIBRI – AIE AUDITA ALLA COMMISSIONE GIUSTIZIA DELLA CAMERA: POLILLO (AIE): “RETTIFICA PER GLI EDITORI DI LIBRI SOLO SUL SITO DELL’EDITORE O NELLA VERSIONE EBOOK DEL LIBRO. ASPETTI CONDIVISIBILI, MA DIVERSE LE CRITICITÀ”
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Milano, 17 luglio 2013 - Diversi sono gli aspetti
condivisibili delle proposte di legge in discussione sulla diffamazione a mezzo
stampa: fra questi la soppressione del carcere per diffamazione, l’estensione
della rettifica anche per gli editori di libri, da definire “in modo appropriato”,
la conseguente inibizione del procedimento penale, la previsione di un limite
massimo per il risarcimento dei danni. Ma occorre affrontare e risolvere
diverse criticità, anche in relazione alla responsabilità dell’editore. Questa
la posizione dell’Associazione Italiana Editori (Aie) in audizione oggi alla
Commissione Giustizia della Camera in merito alle proposte di legge sulla
diffamazione, che attengono anche all’editoria libraria.
“Pur condividendo diversi aspetti, ci sono punti che
richiedono un’attenta riflessione. L’estensione della rettifica agli editori di
libri – ha chiarito il presidente di Aie Marco Polillo - può considerarsi
un’opportunità, purché disciplinata in modo appropriato per non costituire uno
strumento per avanzare richieste artificiose e infondate. Sarebbe inaccettabile
prevedere la pubblicazione della rettifica su testate giornalistiche: gli
editori di libri sarebbero gravati da costi irragionevoli e insostenibili per
l’acquisto di spazi su testate non proprie, e la rettifica sarebbe inefficace,
perché avverrebbe in un contesto slegato da quello del libro. Molto più
efficace invece sarebbe la sua pubblicazione sui siti dell’editore, sulle
pagine dell’editore aperte sui vari social network, oltre alla possibilità di
inserirla anche nella versione digitale del libro”.
Altrettanto chiara è per Polillo la necessità di
affrontare il nodo della responsabilità dell’editore: “E’ necessario esprimere
in modo più diretto che l’editore risponde solo quando c’è l’intenzionalità
tipica del dolo. La specifica sulla non responsabilità dolosa dell’editore è
apprezzabile, ma rimane frustrata se non si tiene conto delle particolarità
dell’editoria libraria: il grado di controllo che un editore può esercitare
rispetto a un contenuto complesso e con forti elementi di creatività tipico di
una pubblicazione libraria è diverso rispetto al tipo di verifica che può
essere operata su un articolo di giornale”.
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