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Notiziario Marketpress di
Giovedì 18 Luglio 2013 |
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REALIZZARE LA DIGITALIZZAZIONE DEL PATRIMONIO CULTURALE
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Bruxelles, 18 luglio 2013 - La conservazione del
patrimonio culturale europeo è vista da secoli come una cosa imperativa. Ma
mentre in passato questo spesso comportava mettere sottochiave i manufatti per
tenerli al sicuro, adesso è la digitalizzazione ad avere il ruolo principale e
i ricercatori europei sono in prima linea con rappresentazioni digitali in 3D.
La maggior parte dei musei europei mantiene una
collezione digitale di reperti o si serve della digitalizzazione per creare un
archivio di riserva. Ci si chiede però se sia giusto o conveniente farlo. Il
progetto 3D-coform ("Tools and expertise for three-dimensional (3D)
collection formation"), finanziato dall´Ue, si è proposto di rendere la
digitalizzazione in 3D dei reperti e dei siti il più conveniente, efficace e
pratico possibile per la conservazione a lungo termine del patrimonio culturale.
I risultati hanno portato i loro frutti.
I finanziamenti per il progetto hanno raggiunto gli
8,5 milioni di euro nell´ambito del tema "Tecnologie dell´informazione e
della comunicazione" (Tic) del Settimo programma quadro (7° Pq) per la
ricerca.
Lanciato nel 2008, 3D-coform ha sviluppato un
programma di ricerca tecnica molto vario per affrontare i vari aspetti della
digitalizzazione, come: resa 3D, elaborazione 3D, proprietà del materiale,
semantica della forma, integrazione con media e fonti testuali e descrizione
degli oggetti digitalizzati (metadati).
Il risultato sono rappresentazioni migliorate e più
realistiche di reperti del patrimonio culturale, una migliore documentazione e
una maggiore efficienza in termini di costi.
Il consorzio, coordinato dall´Università di Brighton
nel Regno Unito, ha dato forza al progetto incorporando importanti aspetti di
business nel suo lavoro. Per esempio, il team ha creato il Centro virtuale
della competenza per il 3D (Vcc-3d), che offre alle organizzazioni del
patrimonio culturale il sostegno e i servizi di consulenza di cui hanno bisogno
per lanciare i propri progetti di digitalizzazione.
L´accesso al sito Vcc-3d è libero e fornisce consigli
su tecnologia e formazione e una biblioteca di risorse digitali. Quest´ultima
mostra, per esempio riproduzioni digitali e restauri visivi. I partner di
3D-coform credono che Vcc-3d possa dare una spinta alla capacità del settore
per effettuare una digitalizzazione di massa dei beni in 3D.
3D-coform ha esaminato anche come migliorare le
attività di digitalizzazione di massa e ha studiato l´impatto socioeconomico
della digitalizzazione e i modelli di business per sfruttare le risorse 3D.
Una serie di attività hanno già illustrato le
potenzialità della tecnologia. Per esempio, 3D-coform ha ospitato una mostra
estiva a Brighton, nel Regno Unito, nel 2012, che ha mostrato come la
tecnologia 3D si usi per interpretare, conservare e studiare il patrimonio
culturale e i suoi reperti. I visitatori hanno potuto dare un´occhiata a quello
che questa sofisticata innovazione scientifica e tecnologica può fare nel
settore del patrimonio, per esempio per osservare reperti che vanno da un
grifone di bronzo medievale italiano all´antico tempio egizio di Abu Simbel.
Il team ha mostrato anche quanto sia semplice accedere
a database che forniscono rappresentazioni 3D di manufatti culturali al
Victoria and Albert Museum di Londra, accessibili da tutti con una tecnologia
x3dom - un quadro open source che associa contenuto Html5 e 3D. Quello che
rende speciale questa tecnologia è che essa permette a chiunque di accedere a
database di rappresentazioni 3D di reperti culturali a prescindere da dove si
trovano.
Il progetto si è concluso alla fine del 2012 e ha
riunito accademici e ricercatori di Austria, Belgio, Cipro, Egitto, Francia,
Germania, Grecia, Italia e Svizzera.
Per maggiori informazioni, visitare:
3D-coform:
http://www.3d-coform.Eu/
Vcc-3d:
http://www.Vcc-3d.org/
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