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Notiziario Marketpress di
Giovedì 18 Luglio 2013 |
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CANCRO DEL KIWI. REGIONE VENETO DÀ IL VIA A PROCEDURE PER INDENNIZZI
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La Giunta veneta ha adottato il provvedimento per
indennizzare le aziende produttrici di kiwi che hanno dovuto estirpare
totalmente o parzialmente i propri frutteti come misura di profilassi al
diffondersi del cancro batterico dell’actinidia. “Si tratta ancora di una
proposta – ha ricordato l’assessore all’agricoltura Franco Manzato – che passa
ora all’esame della competente Commissione consiliare prima della definitiva
approvazione”.
“Prevediamo in sostanza l’apertura dei termini per la
presentazione di domande di indennizzo – ha ricordato Manzato – da parte degli
imprenditori agricoli le cui aziende
sono state interessate da provvedimenti obbligatori di estirpazione e
distruzione delle piante, allo scopo di prevenire il diffondersi di questa
micidiale malattia. Per queste finalità, sono in bilancio 250 mila euro
complessivi. Gli aiuti saranno per ettaro di coltura interessata “in conto
capitale”, cioè a fondo perduto”.
La coltivazione di Actinidia in Veneto interessa una
superficie complessiva di circa 3.200 ettari, per una produzione di 76 mila
tonnellate e un valore di oltre 40 milioni di euro. Il cancro batterico del
kiwi, o Pseudomonas syringae pv. Actinidiae, ha fatto la sua comparsa nel
territorio regionale durante il 2010: i suoi attacchi provocano un deperimento
delle parti colpite e la successiva morte della pianta. Il batterio si diffonde
nell’ambiente in maniera epidemica e, al momento, non sembra vi siano metodi di
difesa attiva efficaci per contrastarlo. In seguito alla diffusione della
batteriosi, il Ministero per le politiche agricole ha approvato nel 2011 le
“Misure di emergenza per la prevenzione, il controllo o l’eradicazione” della
malattia.
“Come Regione – ha ricordato Manzato – abbiamo anche
aderito al “Progetto di ricerca interregionale sul Cancro batterico del Kiwi”,
in base al quale l’Università degli Studi di Udine – Dipartimento di Scienze
Agrarie ed Ambientali, condurrà uno studio sulle possibilità di contrasto alla
batteri osi”
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