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Notiziario Marketpress di Venerdì 09 Marzo 2007
 
   
  SIGLA ACCORDO "CITTÀ APERTE" SU BENI ECCLESIASTICI

 
   
  Siglato il 7 marzo un patto tra Ostillio e Monsignor Ruppi per valorizzare e rendere pienamente fruibili i beni ecclesistici e artistico-culturali della Puglia. Anche l’assessore Lomelo favorevole al protocollo d’intesa Regione e Curia insieme per valorizzare i beni artistico-culturali e renderli pienamente fruibili, Il progetto Città aperte 2007 potrebbe decollare presto grazie all’accordo siglato stamani in Regione tra l’assessore Massimo Ostillio e monsignor Cosmo Francesco Ruppi, presidente della Conferenza episcopale pugliese. Promosso dall’assessorato al Turismo, con il supporto tecnico-operativo delle Aziende di promozione (Apt), il progetto di valorizzazione dei siti di rilevanza storico-artistico presenti nel nostro territorio ha avuto il pieno sostegno della Chiesa pugliese, tanto che nei prossimi giorni si procederà alla firma di un protocollo d’intesa teso a formalizzare la piena adesione dei Vescovi a un’iniziativa che, come ha sottolineato monsignor Ruppi, “ poggia su basi concrete” e “può avere una grande ricaduta sul territorio”, anche in termini di diffusione della cultura dell’accoglienza. La prossima settimana il documento sarà portato all’attenzione dell’episcopato nazionale per la sua definitiva approvazione, quindi il progetto “Città aperte 2007” potrebbe entrare nella fase attuativa, con grande anticipo rispetto allo scorso anno e, soprattutto, con nuove e mirate sinergie da mettere in campo. All’incontro, oltre ai commissari delle Apt, ha preso parte anche l’assessore ai Beni culturali, Mimmo Lomelo, il quale nel suo intervento ha messo l’accento sulla necessità di procedere con un gioco di squadra, e non solo perché le risorse per attivare i progetti andranno cercate nella nuova programmazione Por 2007-2013. E se tra gli obiettivi primari indicati da Lomelo c’è quello di “creare nuova occupazione”, puntando soprattutto sul recupero dei beni storici, la vera sfida di “Città aperte” per l’assessore sarà quella di “mettere i nostri tesori nelle condizioni di poter essere apprezzati dai tutti i cittadini”, non solo dai turisti. Da qui l’esigenza di completare il complesso censimento in atto di tutti i siti di rilevanza culturale e, quindi, di predisporre ulteriori finanziamenti. “Nessuno deve tirarsi indietro “, ha ammonito Lomelo chiedendo la “corresponsabilità” e il “coinvolgimento” degli enti locali, supporto da lui definito “prezioso per fare un piccolo passo in avanti per recuperare e rendere vitali i nostri beni”. Quindi, anche le risorse economiche vanno condivise. E a monte, ossia “devono trovare certezza nei bilanci di previsione di ciascun ente”. E’ sulla piena fruizione dei nostri tesori artistici, il 70 per cento dei quali, come ha ricordato monsignor Ruppi, di proprietà della Chiesa, si concentra quest’anno il progetto Città aperte. Città aperte significa riaprire chiese, rendere ospitali cripte e santuari, a volte anche musei e palazzi quasi nascosti eppure ricchi di storia e manufatti, tratteggiare possibili itinerari perché della Puglia al turista resti il senso più prezioso, più vero, più vivo. La fruizione di questo immenso patrimonio è un asset rilevantissimo dell’offerta turistica regionale”, ha detto l’assessore Ostillio mettendo in rilievo, in apertura dei lavori, lo sforzo immenso compiuto lo scorso anno dalle diocesi nel sostenere il progetto”. Un progetto che dal 2007 figurerà nel Programma triennale di promozione tuiristica varato lo scorso mese dalla Giunta, e che, sull’esempio di “Torino 2006” si connotterà per il coinvolgimento di centinaia di giovani volontari che, dopo specifici corsi di formazione diventeranno il biglietto da visita della Puglia, offendo un supporto anche a turisti anziani e abili diversamente”. La Puglia come meta turistica di grande richiamo culturale e religioso. Non è un’operazione costruita a tavolino, ma una realtà che emerge continuamente e che, come ha rilevato monsignor Domenico Padovano, esponente della Commissione episcopale per la Cultura e il Turismo, è frutto del lavoro svolto da papi e vescovi e benefattori e delle sinergie tra pubblico e privato che si sono sapute mettere in campo nei secoli. “Ricucire questa sinergia – ha detto - è fondamentale per risolvere i problemi legati alla piena fruizione del patrimonio di proprietà della Chiesa”. Problemi spiccioli, li ha definiti monsignor Padovano. Che vanno dalla necessità di riportare alla luce e alla vita centinaia di beni immobili che giacciono abbandonati negli scantinati delle chiese; alla gestione dei musei diocesani; alla stampa di cataloghi che ricostruiscano la vita e i percorsi identitari dei reperti. “La Chiesa – ha concluso Padovano - ha tutta la disponibilità a collaborare perché una chiesa chiusa dà l’idea di un Dio lontano, ma da soli non ce la facciamo”. .  
   
 

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