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Notiziario Marketpress di
Lunedì 09 Settembre 2013 |
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POTENZA - BASILICATA: INFLAZIONE IN DISCESA NEL PRIMO SEMESTRE 2013
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Potenza, 9 settembre 2013 - In Basilicata l’inflazione è in discesa e,
negli ultimi mesi, è tornata a ri-allinearsi a quella nazionale, dopo un
biennio in cui ha viaggiato a ritmi molto più sostenuti: a giugno, la
variazione tendenziale dell’indice dei prezzi è scesa al +1,1%, un decimo di
punto al di sotto della media italiana. E’ quanto emerge dalla Rilevazione
sull’inflazione in Basilicata nel primo semestre 2013, effettuata dal Centro
Studi Unioncamere Basilicata per l’Osservatorio Regionale Prezzi & Tariffe.
I maggiori rincari si registrano nei generi alimentari (+2,3%), dove tuttavia
gli incrementi dei prezzi risultano mediamente inferiori a quelli osservati nel
resto del Paese (+2,9%). Inferiore alla media nazionale è anche l’inflazione
tariffaria, grazie alla crescita assai contenuta dei prezzi amministrati per i
servizi di raccolta e smaltimento rifiuti e per la fornitura dell’acqua
potabile. Per contro, si sconta un’inflazione più elevata nel settore dei
servizi privati, soprattutto per i maggiori rincari nei pubblici esercizi (bar
e ristoranti), e nei beni industriali non alimentari, per effetto dei rialzi
dei listini di diversi prodotti dell’abbigliamento e calzature.
«L’inflazione al ribasso è un dato da acquisire sul
percorso di una potenziale, ritrovata fiducia – dichiara il presidente di
Unioncamere Basilicata, Pasquale Lamorte – poiché ha riflessi concreti
sull’andamento dei salari reali e sulla domanda interna. Ciò significa che si
traduce in un’opportunità per i consumi, poiché restituisce una parte del
potere di acquisto alle famiglie. L’auspicio è che questi trend continuino,
così da ammortizzare i rincari manifestati negli ultimi anni, soprattutto a
causa dell’aumento dei prezzi dei prodotti petroliferi».
Rallenta dunque l’intensità dei rincari ma c’è un
pericolo in agguato: il rincaro dei costi della bolletta dell’energia elettrica
per le utenze domestiche, che ha ripreso a salire nel terzo trimestre del 2013
dopo due riduzioni trimestrali consecutive. Nel corso degli ultimi anni, ha
avuto i maggiori benefici chi ha sottoscritto contratti di fornitura sul
mercato libero. Le offerte con prezzo monorario bloccato per 12 mesi hanno
garantito un risparmio medio del 2% (circa 10 Euro di spesa in meno in un
anno); nel caso delle offerte con prezzo bloccato per 24 mesi, invece, il
risparmio è stato nell’ordine del 3,6% (19 Euro in meno in due anni). Molto più
convenienti si sono dimostrate le offerte biorarie: chi ha sottoscritto un
contratto con prezzo bloccato per 12 mesi, nel Iii trimestre 2012 ha sopportato
una spesa annua complessiva di circa 473 Euro, 44 Euro in meno rispetto al
mercato di tutela (-8,5%). Circa i contratti con prezzi variabili (a sconto
sulle tariffe fissate dall’Autorità per l’Energia), la convenienza del mercato
libero è infine quantificabile tra il 3,5 e il 4,5% della spesa annua
complessiva. Il costo della bolletta del gas naturale per le utenze domestiche
(rilevazione al terzo trimestre 2013) è in discesa rispetto al 2012. Per la
prima volta, dopo tre anni, il confronto con il costo della bolletta di 12 mesi
prima è vincente e si concretizza in un risparmio di 14 euro annui. In termini
assoluti, però, i livelli raggiunti restano molto elevati (rispetto al 2010, le
utenze domestiche pagano – oggi – quasi 150 euro in più). Il percorso
discendente delle tariffe si deve alla riduzione dei costi di
approvvigionamento della materia prima (29 euro/anno in meno rispetto allo
stesso trimestre del 2012), che rappresentano il 39% della bolletta
complessiva; mentre nella direzione opposta hanno spinto i costi per il
servizio di distribuzione, il cui trend di crescita è in sensibile
accelerazione dall’inizio dell’anno. Nel corso dell’ultimo triennio, le utenze
domestiche che hanno sottoscritto contratti di fornitura sul mercato libero
hanno beneficiato sempre di condizioni mediamente più favorevoli rispetto a
quelle del mercato tutelato, fissate dall’Aeeg (sui 12 mesi il risparmio medio
è stato di circa 37 euro in un anno, sui 24 mesi è stato nell’ordine di 33 euro
per anno).
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