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Notiziario Marketpress di Venerdì 09 Marzo 2007
 
   
  LA LIS PROTAGONISTA PER TRE GIORNI A VERONA LA CITTÀ VENETA OSPITA IL III CONVEGNO NAZIONALE SULLA LINGUA DEI SEGNI IN CUI STUDIOSI ED ESPERTI ILLUSTRANO LE PIÙ IMPORTANTI RICERCHE IN CORSO E I PIÙ SIGNIFICATIVI RISULTATI RAGGIUNTI

 
   
   E’ un evento atteso da tempo, perché permette, a distanza di 9 anni dall’ultima iniziativa analoga, di fare il punto su una realtà importante e ancora poco conosciuta: la Lingua dei Segni Italiana (Lis) dei sordi. Il terzo Convegno nazionale sull’argomento si intitola Dall’invisibile al visibile e si svolge dal 9 all’11 marzo presso la Fiera di Verona. Organizzata dall’Ente nazionale sordi (Ens) in collaborazione con varie associazioni e strutture scientifiche, tra cui l’Istituto di scienze e tecnologie della cognizione (Istc) del Consiglio nazionale delle ricerche, la manifestazione richiamerà nella città scaligera un folto numero di relatori, che, grazie ai loro interventi, forniranno un quadro esaustivo e dettagliato delle ricerche in atto sulla materia. “Nella tre giorni veronese”, spiega Virginia Volterra dell’Istc-cnr, animatrice delle prime ricerche in questo campo, “le tematiche affrontate sono numerose: si discute su come raccogliere e archiviare le testimonianze storiche, si fa il punto sulla ricerca linguistica e psicolinguistica, si valutano i tempi e i modi di acquisizione, si parla della didattica, del rapporto con le nuove tecnologie e con il mondo artistico (cinema, poesia, teatro, narrativa), si esamina il ruolo della Lis in contesti riabilitativi e terapeutici e le più recenti scoperte in campo neuropsicologico”. Tutti interessanti gli interventi dei ricercatori dell’Istc-cnr presenti. “Di un settore decisamente ancora poco esplorato”, prosegue Volterra, “parlerà Barbara Pennacchi, una collega sorda che presenta una serie di osservazioni e riflessioni sulla mancanza di una scrittura della Lis che aiuti a preservarne il patrimonio culturale e a documentarne i cambiamenti e che propone l’uso del sistema di ‘Sign Writing’ (Sw) sperimentato nel ‘Laboratorio Sw’ di Roma, illustrandone le principali regole visivo-mnemoniche”. “Uno degli interventi del nostro gruppo”, spiegano Olga Capirci e Maria Cristina Caselli del Cnr, “esamina la relazione tra genitori e figli sordi e mostra come le madri udenti compiano importanti adattamenti comunicativi per interagire con i loro figli imparando col tempo a utilizzare con frequenza crescente attività visive e gestuali”. Sulla comparazione tra le lingue dei segni italiana, francese e americana verte invece l’intervento di Elena Pizzuto. “Il nostro studio”, commenta la ricercatrice, “esamina tratti tipologici specifici della modalità segnata, le ‘Strutture di Grande Iconicità’ (Sgi). Queste ultime consentono una strutturazione multilineare nel discorso segnato impossibile nelle lingue vocali e risultano simili nelle tre lingue esaminate”. Tra le altre relazioni del Cnr, quella di Elena Tomasuolo e Laura Fellini illustra uno studio sulle abilità lessicali dei bambini sordi valutate direttamente in Lis, anziché, come avviene di solito, con strumenti pensati per bambini udenti; mentre quella di Maria Cristina Caselli e Pasquale Rinaldi propone i risultati di uno studio longitudinale sullo sviluppo comunicativo e linguistico di un bambino sordo, in età prescolare, figlio di genitori udenti, inserito precocemente in un progetto educativo bilingue (italiano e Lis). .  
   
 

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