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Notiziario Marketpress di
Martedì 10 Settembre 2013 |
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BOTTEGHE ARTIGIANE IN VIA D’ESTINZIONE: DIFFICILE TROVARE CALZOLAI. ATTUALMENTE LA MEDIA ITALIANA SI ATTESTEREBBE A SOLO DUE CALZOLAI OGNI CINQUE COMUNI
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Lecce, 10 settembre 2013 - Sono tanti gli antichi mestieri che
lentamente, ma progressivamente, vengono spazzati via dalla società del
consumismo, dell´usa e getta. Tra i più emblematici, anche perché
indispensabili per tutti sino ad un paio di decenni fa, vi é quello del calzolaio.
Il dato, se si prende in considerazione questa tradizionale professione é
assolutamente eclatante, perché, possiamo verificarlo personalmente, che al
giorno d´oggi, se abbiamo bisogno di riparare un paio di scarpe, é molto più
difficile trovare un ciabattino. E così, é ovviamente più semplice, prenderle e
buttarle nel cestino dell´immondizia insieme al resto di tanti beni di consumo
che dopo un pò d´uso devono essere eliminati.
La categoria presa in considerazione, infatti, si é
più che dimezzata negli ultimi anni ed attualmente alcune statistiche parlano
di solo due calzolai ogni cinque comuni. La colpa sta ovviamente, come già
detto nella mentalità "usa e getta" che ha prevalso da tempo,
provocando inevitabilmente un netto declino della professione. Anche i corsi di
formazione per un mestiere che in passato si tramandava di padre in figlio, da
maestro ad apprendista, sono rarissimi. Un aspetto che sorprende però é che la
crisi, paradossalmente, potrebbe portare anche maggior lavoro ai calzolai che ancora
resistono ad abbassare definitivamente le saracinesche anche perché la gente ci
pensa due volte prima di buttare le proprie calzature danneggiate o che hanno
bisogno di una revisione.
Se la crisi globale potrebbe essere un toccasana per
questo tipo di lavoro autonomo, sono altre le cause che incidono sul declino
della professione: il caro – affitti che sino a poco fa imperversava nei centri
urbani aveva reso, un sistema bancario ormai chiuso e sempre meno flessibile.
Per non parlare poi del costo del lavoro, della difficoltà ad assumere
apprendisti ed in genere personale e del proporzionale aumento della tassazione
negli ultimi anni, sia centrale che degli enti locali, ma, soprattutto, di un
sistema economico ultra- consumeristico che ha favorito la grande distribuzione
e produzione, a discapito della piccola impresa, e che ha progressivamente
allontanato la piccola produzione ed il piccolo commercio al di fuori dei
centri urbani sino a quasi cancellarlo.
Una serie di concause che, dovrebbero essere arginate
con interventi mirati del Governo centrale ma anche delle Amministrazioni
locali che dovrebbero, in questo momento di grave crisi, detassare le attività
di quegli artigiani che hanno scelto o che sceglieranno i centri urbani quale
loro sede e che contribuiscono, in questo modo a ravvivare il tessuto economico
e sociale dei Comuni spogliati dalle antiche tradizioni.
Ecco perché Giovanni D’agata, fondatore dello “Sportello dei Diritti” chiede interventi
mirati ed urgenti del Governo a sostegno delle imprese artigiane, proponendo ai
Comuni una generale riduzione o sospensione della tassazione locale nei
confronti di quelle aziende artigiane che abbiano individuato nei centri urbani
la sede della propria attività e tra queste, ovviamente, quella del calzolaio.
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