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Notiziario Marketpress di
Giovedì 12 Settembre 2013 |
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QUOTE LATTE, LOMBARDIA: LIMITARE IL PRELIEVO MENSILE
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Milano - L´assessore all´Agricoltura della Regione
Lombardia Gianni Fava, a un mese di distanza dall´ultima missiva indirizzata al
Ministero delle Politiche Agricole sul tema quote latte, ha scritto nuovamente
al ministro Nunzia De Girolamo. "Nessuna risposta è stata ancora data -
scrive Fava - a quella che è una tematica che sta assumendo una rilevanza
sempre maggiore con il progredire della campagna. Purtroppo la fine del regime
delle quote latte sta avvenendo in un clima non di atterraggio morbido, come
forse era l´auspicio di molti, ma di forti tensioni su territorio, con un
numero non trascurabile di aziende che, alle difficoltà del momento economico,
che tutti conosciamo, associano le difficoltà di restare all´interno del loro
quantitativo di riferimento individuale in questi ultimi 18 mesi di regime
delle quote latte".
Al 20% Il Prelievo Rispetto Al Dovuto - "Vi sono
quindi aziende - annota l´assessore - che si troveranno, già dal mese di
settembre, a dover versare integralmente il prelievo supplementare, con la consapevolezza
che tale prelievo verrà poi restituito a fine campagna nel caso in cui dovesse
essere rispettato il limite di produzione nazionale. E´ comprensibile come
queste aziende vivranno questa situazione come un´inutile sottrazione di
liquidità". Si trovi un meccanismo, spiega l´assessore regionale,
"che limiti l´importo del prelievo da versare mensilmente, pur con
l´obiettivo primario e principale di garantire lo stato italiano nei confronti
delle richieste della Commissione europea". "Se la proposta di
versamento contenuta nella nota pervenuta da Confindustria Cuneo non fosse
ritenuta sufficiente dal Ministero - aggiunge Fava -, come Regione Lombardia
riteniamo che si debba lavorare per trovare una mediazione su un versamento
parziale, che garantisca maggiormente l´Italia nei confronti della Commissione
europea rispetto alla capacità di far fronte a un eventuale superamento del
quantitativo nazionale, ma che eviti, a 18 mesi dalla fine del regime delle
quote, sia fenomeni speculativi ingiustificati che la chiusura di aziende, che,
nel regime post quote, potrebbero garantire una produzione nazionale di
qualità. Una percentuale di versamento del prelievo intorno al 20 per cento del
dovuto risponderebbe alle esigenze di tutti". "Resto pienamente
disponibile a un confronto e a un dialogo - ha assicurato Fava -, che però non
può più essere rimandato per il bene del settore lattiero-caseario
italiano".
Taglio Quota Danneggia Anche Eccellenze Produttive -
Il taglio della quota ex legge 33/09, atto dovuto in base alla normativa, ha
acuito tale difficoltà e mette a rischio la sopravvivenza di aziende che in
alcuni casi rappresentano delle eccellenze a livello produttivo. Il taglio di
quota, che ha interessato circa 1,5 per cento del quantitativo nazionale, sta portando
forti tensioni sul mercato degli affitti di quota, che non sarà comunque in
grado di fare fronte alla richiesta delle aziende e che porterà esborsi onerosi
per le aziende. Tutto questo in un quadro che vede il trend delle produzioni di
questa campagna in diminuzione di circa il 3 per cento, dato che fa presumere
il non superamento della quota nazionale per la campagna 2013/2014".
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