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Notiziario Marketpress di Lunedì 12 Marzo 2007
 
   
  IL BILANCIO DEL CONVEGNO “DONNE E TERRITORIO”

 
   
   Potenza, 12 marzo 2007 - Nella giornata dedicata alla donna (8 marzo), il Consiglio provinciale di Potenza ha voluto riunirsi in seduta straordinaria per discutere l’argomento “Donne e territorio: responsabilità comuni e prospettive”. Un modo di celebrare l’8 marzo – come ha spiegato il presidente dell’Assemblea, Ignazio Petrone, nella sua introduzione - chiamando a dare un contributo donne che operano nelle istituzioni, nella politica e nel mondo del lavoro. L’iniziativa è stata promossa dall’unica consigliera donna della Provincia di Potenza, Rosaria Vicino, che nel suo intervento ha voluto spiegare le motivazioni dell’iniziativa ricordando le grandi conquiste ed i grandi passi avanti compiuti dalle donne lucane nella storia e fino ai giorni nostri, alla presenza di numerose donne rappresentati di associazioni femminili, ex amministratrici della Provincia e donne impegnate a ricoprire incarichi istituzionali. La voce del Consiglio Provinciale è stata portata dai consiglieri Vito Dilascio e Vincenzo Giuliano i quali hanno rimarcato con forza i dati negativi che testimoniano come la donna, sia nel mondo che nelle realtà più vicine a noi, non abbia ancora raggiunto una parità sostanziale nè in ambito lavorativo, né politico e nè sociale. Tra i consiglieri è intervenuto anche Nunzio Distefano, che ha proposto al Consiglio di porre all’ordine del giorno di una prossima seduta l’adesione alla campagna internazionale per salvare la vita all’iraniana Kobra Rahmanpour. E la discussione è stata caratterizzata proprio dai dati che Dilascio e Giuliano hanno introdotto, che sono stati poi ripresi e hanno portato alla riflessione condivisa che necessitano azioni politiche e istituzionali capaci di riscrivere una nuova cultura della parità. E’ su questo, infatti, che ha posto l’accento Maria Antezza, presidente del Consiglio regionale di Basilicata. “Serve rielaborare i modelli organizzativi oggi ancora pensati al maschile – ha detto l’Antezza – e pur non avendo particolare predilezione per le quote, credo sia necessario utilizzare strumenti legislativi capaci di aiutare questo processo”. Inoltre la presidente del Consiglio regionale ha ricordato le importanti azioni che in Basilicata si stanno ponendo in essere in termini di tutela dei diritti della partecipazione delle donne alla vita politica e sociale, in favore dei una maggiore possibilità di integrazione tra la vita familiare e lavorativa, anche in vista del nuovo ciclo di programmazione europea 2007-2013. A fare eco a Maria Antezza, sono intervenute la consigliera di Parità della Provincia di Potenza, Liliana Guarino, e la Presidente della Commissione regionale per le Pari Opportunità, Antonietta Botta. Entrambe hanno rimarcato la difficile condizione della donna soprattutto nel contesto locale e ribadito la necessità di strumenti legislativi finalizzati a ridurre il gap ad oggi esistente. Ma la novità della giornata è giunta dall’ospite d’onore che il Consiglio ha voluto invitare. Si tratta di Enza Colonna, la giovane ricercatrice del Cnr di Napoli, di origine lucana, divenuta popolare in seguito al discorso di fine anno del Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano il quale, ringraziandola per il suo lavoro, l’ha eletta a simbolo della precarietà delle giovani donne che, pur con capacità, non sempre trovano spazi e condizioni. “Una popolarità inattesa – ha detto Enza Colonna – che spero serva a stimolare le istituzioni nel sostenere questo progetto e tante altre idee che, anche da noi, sono valide e interessanti. Risorse che servano a mantenere la ricerca ed aiutare i ricercatori in un ambito in cui si vive il paradosso di avere moltissime donne ai livelli più bassi ma pochissime nelle postazioni gerarchicamente più alte”. A concludere la mattinata è stato il presidente della Provincia, Sabino Altobello, il quale ha posto l’accento su come “una cultura politica o istituzionale non si sedimenta solo per decreto ma sono necessari momenti di confronto come questo per riflettere su dati che, seppur noti e spesso riproposti, rappresentano comunque una base su cui necessariamente confrontarsi. Noi lucani, tuttavia, a causa dei nostri piccoli numeri e delle nostre debolezze, siamo condannati a dover innovare ed essere capaci di porre in essere scelte esemplari, su un percorso caratterizzato principalmente dal parallelismo tra politiche di genere e quelle di generazione, puntando proprio su saperi e conoscenza e, quindi, su donne e giovani”. .  
   
 

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