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Notiziario Marketpress di
Mercoledì 11 Settembre 2013 |
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LOMBARDIA: ATTIVITÀ TRASFUSIONALE PIÙ SICURA
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Milano, 11 settembre 2013 - Regione Lombardia, che è da sempre un
riferimento a livello nazionale per volumi di sangue donato e competenze
clinico scientifiche, avvia un processo di "Riorganizzazione delle
attività trasfusionali". Il progetto è stato presentato ieri, nel corso di
una conferenza stampa, dal vice presidente e assessore alla Salute Mario
Mantovani, dal direttore generale dell´Assessorato Walter Bergamaschi e dal
direttore generale dell´Areu Alberto Zoli.
La Sicurezza - Nell´incontro con i giornalisti sono
stati evidenziati i vantaggi del progetto: la standardizzazione dei processi a
garanzia della sicurezza di donatori e pazienti, l´aumento del livello di
automazione tecnologica, lo sviluppo di un adeguato sistema di trasporto del
materiale e i processi di lavorazione del sangue in linea con i più avanzati
standard europei.
La Riorganizzazione - Si passa dalle attuali 37 alle 9
sedi (Bergamo, Brescia, Cremona, Lecco, Niguarda, Macchi Varese, Policlinico,
San Matteo di Pavia e tra pochi giorni si deciderà tra Ao Salvini di Garbagnate
e Ao Legnano). Tutti i centri saranno altamente specializzati e garantiranno la
fornitura di sangue e derivati in tempi certi; vi saranno concentrate le
attività di validazione e lavorazione del sangue e dei suoi componenti. Sarà
peraltro adottato un sistema integrato di indicatori di efficienza ed efficacia
per il monitoraggio di tutte le componenti.
Nei Parametri Europei - Nelle strutture periferiche,
invece, rimangono le risorse necessarie all´attività di raccolta e a quelle
inerenti la medicina trasfusionale. Nei 9 centri accreditati verranno inoltre
potenziati gli standard strutturali e organizzativi, per rispettare i parametri
qualitativi imposti dall´Europa per accreditare le strutture.
Le Novità In Breve - Ecco, dunque, cosa comporterà, in
sintesi, il progetto sulla Riorganizzazione delle attività trasfusionali in
Regione Lombardia:
- 1 un controllato incremento di risorse umane nelle
sedi di lavorazione;
- 2 una riqualificazione del personale all´interno
delle attività laboratoristiche aziendali nelle sedi che dismettono tali
attività e, per chi opterà per tale soluzione, attraverso la possibilità di
accedere all´istituto della mobilità interaziendale;
- 3 processi di lavorazione del sangue in linea con i
più avanzati standard europei;
- 4 nove centri altamente specializzati che
garantiranno la fornitura di sangue e derivati in tempi certi;
- 5 risparmi in termini di tempo, di spazi, di risorse
umane;
- 6 nessun taglio nelle attività di raccolta del
sangue;
- 7 più sicurezza per i cittadini lombardi;
- 8 ottimizzazione delle risorse.
Il progetto, oltre a garantire più qualità e sicurezza
ai cittadini, comporterà, tra l´altro, la realizzazione di una serie di
possibili risparmi: - 30 - 40% sul personale tecnico-infermieristico; - 12%
sulle risorse tecnologiche; - 35% sulle risorse tecnologiche di stoccaggio; -
30 - 40% sull´occupazione di spazi.
"Puntiamo a maggior sicurezza, maggior efficienza
e naturalmente anche ai risparmi. Maggior sicurezza perché stiamo parliamo di
sangue, della sua validazione, delle trasfusioni e della raccolta da vena a
vena dal donatore al paziente." ha spiegato ai giornalisti il vice
presidente e assessore alla Salute di Regione Lombardia Mario Mantovani, nel
corso della conferenza stampa sulla "Riorganizzazione delle attività
trasfusionali in Regione Lombardia".
Regione Faro Per Paese - All´incontro con la stampa,
che si è svolto nella Sala Gonfalone di Palazzo Pirelli, l´assessore alla
Salute ha sottolineato lo spirito del progetto: "dobbiamo garantire - ha
spiegato Mantovani - i massimi livelli di sicurezza adeguandoci alle richieste
dell´Europa, ma soprattutto fare in modo che la salute in Lombardia continui ad
essere un faro per l´intero Paese".
Meno Centri Ma Piu´ Sicuri - Per quanto riguarda
alcuni aspetti operativi della riorganizzazione l´assessore alla Salute ha
detto: "ridurremo i centri trasfusionali da 37 a 9 per garantire al
massimo la sicurezza di tutte le procedure. E´ inutile avere tanti centri
trasfusionali poco sicuri - ha evidenziato l´assessore- ma un numero più
adeguato e molto più sicuri".
Una Riforma Epocale - I giornalisti hanno colto
l´occasione per chiedere al vice presidente della Giunta a che stadio sono i
lavori per il varo della riforma sanitaria: " In generale - ha detto
Mantovani - sul tema della riforma sanitaria si è alle prime battute, ma sarà
certamente una riforma epocale. Una sanità che vuole aggiornarsi e tenere il
tempo, ogni 10-15 anni deve essere riformulata perché la ricerca corre, le
esigenze nuove dei cittadini avanzano, i bisogni cambiano e quindi deve adeguarsi.".
"Ovviamente é necessario fare i conti con le esigenze di bilancio, ma non
saranno certo i bilanci a fermare la crescita e i miglioramenti che facciamo in
sede di sanità".
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