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Notiziario Marketpress di Lunedì 12 Marzo 2007
 
   
  A BETLEMME OROLOGIO DELLA PACE MADE IN CAMPANIA

 
   
  Napoli, 12 marzo 2007 - L´assessore all´Agricoltura ed alle Attività produttive della Regione Campania Andrea Cozzolino ha incontrato Omar Kittaneh, presidente dell´Autorità Palestinese per l´Energia (equivalente al Ministero per l´Energia) e Abdel Fattah Alnsour, direttore generale della Cegco, la più importante società energetica della Giordania, a margine di Energymed, il salone dell´energia pulita che si è inaugurato l’8 marzo alla Mostra d´Oltremare di Napoli. Nel corso dell´incontro, Cozzolino ha annunciato che la Campania regalerà un "Orologio della Pace" a Betlemme. Nella piazza della Natività nella storica cittadina della Palestina sarà installato un orologio alimentato da pannelli solari interamente ´made in Campania´. Il progetto, che fu proposto da una associazione no-profit, sarà finanziato dall´Assessorato all´Agricoltura e alle Attività produttive della Regione Campania. Il primo assenso al progetto arrivò da Yasser Arafat, presidente dell´Autorità Nazionale Palestinese fino alla sua morte e premio Nobel per la Pace nel 1994, la cui firma è in calce a un documento custodito negli uffici regionali. Ora, c´è anche l´ok della Municipalità di Betlemme. "L´orologio della Pace - ha commentato l´assessore Cozzolino - è una testimonianza della collaborazione, avviata anni fa dal Presidente Bassolino, tra la Campania e il popolo Palestinese. Siamo impegnati a intensificare questo rapporto, e vogliamo attivare un dialogo costruttivo con questi Paesi sui temi dell´energia. E´ sbagliato non considerare le potenzialità che questi mercati offrono". Nell´incontro di oggi a Napoli, Kittaneh ha illustrato all´assessore Cozzolino il progetto per la riabilitazione e la ricostruzione della sottostazione di Gaza Occidentale, raccordo tra il principale fornitore di energia nella Striscia di Gaza e la griglia di distribuzione palestinese, bombardata dall’esercito israeliano lo scorso giugno. La distruzione ha causato un abbassamento significativo della potenza destinata ai consumatori. A quattro mesi di distanza, l´Ape è riuscita a installare sette trasformatori (a fronte dei 6 precedenti) con differenti capacità, che hanno permesso di recuperare 60Mw di energia. Ora sta per partire la seconda fase del piano di ricostruzione, che prevede, grazie all´acquisto di nuovi generatori e delle altre strutture necessarie, il recupero di altri 60Mw, che assicureranno il ritorno alla normalità. Il budget previsto per il progetto è di circa 5 milioni di euro, e dovrebbe essere completato entro i prossimi 15 mesi. Per l´acquisto dei trasformatori e il loro trasferimento a Gaza sono previste delle gare nel rispetto delle regole della World Bank. Un´altra gara, a livello internazionale, sarà organizzata per individuare l´azienda che dovrà occuparsi della costruzione degli impianti. "C´è una storica collaborazione - ha ricordato Kittaneh - tra Italia e Palestina, specie sulle questioni energetiche. Guardiamo con interesse all´esperienza italiana, in particolare per quel che riguarda le fonti rinnovabili, non solo dal punto di vista delle tecnologie e degli investimenti ma anche per darci un moderno sistema legislativo in materia". "Amman - ha commentato Abdel Fattah Al-nsour - può rappresentare la porta per accedere ai mercati competitivi dell´Oriente. La capitale giordana rappresenta, infatti, il punto di riferimento per tutte le aziende mondiali interessate a investire nell´area mediorientale. Penso, ad esempio, alla ricostruzione dell´Iraq, per cui sono previsti investimenti per oltre 20 milioni di dollari". .  
   
 

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