|
|
|
 |
  |
 |
|
Notiziario Marketpress di
Lunedì 16 Settembre 2013 |
|
|
  |
|
|
COMMERCIO AL DETTAGLIO PADOVANO NEL II TRIMESTRE 2013
|
|
|
 |
|
|
Padova, 16 settembre 2013 - La crisi economica continua a erodere la capacità di rimanere sul mercato delle piccole attività del commercio al dettaglio, mentre per la grande distribuzione le difficoltà sono minori. La fotografia sulla dinamica del commercio al dettaglio in provincia di Padova nel secondo trimestre 2013, scattata dall’Ufficio studi della Camera di Commercio di Padova sulla base dei dati ricavati dall’indagine “Veneto Congiuntura” realizzata in collaborazione con Unioncamere Veneto su un campione di 194 imprese commerciali padovane al dettaglio con più di 3 addetti, evidenzia come a soffrire di più continuino ad essere soprattutto i piccoli negozianti. Fatturato - Fra aprile e fine giugno il fatturato registra nell’insieme una diminuzione del -1,4%. Nonostante il dato sia negativo per il sesto trimestre consecutivo, va rilevato come esso sia migliore rispetto alle contrazioni registrate nel corso del 2012 e nei primi tre mesi di quest’anno (mediamente -7%) e alla tendenza rilevabile a livello regionale Veneto (-2,5%). Il risultato complessivo è frutto di una dinamica in parte positiva del fatturato per la grande distribuzione (+0,3%), per la prima volta negli ultimi due anni, mentre per il piccolo commercio si registra l’ulteriore calo del -6,5%. Nel primo trimestre 2013 il dato era addirittura peggiore (-11,9%). A livello merceologico, considerando sia la piccola che la grande distribuzione, la riduzione del fatturato interessa in misura maggiore il dettaglio non alimentare (-6,1%) rispetto agli alimentari (-3,6%). Nei primi sei mesi di quest’anno, il fatturato registra una diminuzione media del -4,5%. Occupazione - A livello occupazionale qualcosa si sta muovendo, ma solo nella Gdo. Nel secondo trimestre si riscontra infatti una variazione in parte positiva (+0,8%), ma anche in questo caso il risultato è interamente influenzato dall’andamento favorevole della grande distribuzione (+1,5% l’incremento degli addetti per queste strutture). Prosegue invece e si accentua il calo occupazionale nel piccolo commercio (-3,5%) con il risultato peggiore degli ultimi 4 anni. A livello regionale la tendenza è pressoché analoga, con un aumento degli addetti (+0,5%) in parte al di sotto di quello rilevato per la provincia. Confrontando queste dinamiche con le tendenze rilevate nelle altre province della regione, per il fatturato l’andamento appare negativo in tutte le province con diminuzioni superiori alla variazione regionale per Vicenza (-4,3%), Rovigo (-4,4%) e Belluno (-6,4%) e in linea con essa per Treviso e Verona; Padova ha la diminuzione più contenuta dopo Venezia (-1,1%). Per le due principali classi dimensionali, Padova e Venezia sono le uniche due province a manifestare un aumento (pur limitato al +0,3%) del fatturato nella grande distribuzione, mentre nelle altre l’andamento è negativo (soprattutto per Verona, -2,8%). Per l’occupazione la tendenza in parte positiva nel Veneto riflette una crescita che interessa la maggior parte delle province, con variazioni più significative per Rovigo (+2,6%) e Treviso (+1,2%) rispetto alla stessa Padova (+0,8%), Venezia (+0,5%) e Belluno (+0,1%). I maggiori problemi di tenuta dell’occupazione interessano Vicenza (-1,9%). Previsioni 3° trimestre 2013 - Le previsioni formulate dalle imprese intervistate nel mese di luglio per il 3° trimestre 2013, indicano nell’insieme il prevalere di una tendenza negativa per il fatturato e un andamento stazionario per l’occupazione. Per il fatturato si conferma l’andamento negativo nella piccola distribuzione con il 54,6% delle imprese intervistate che prevede diminuzioni. Ma anche nelle strutture di vendita medio-grandi la maggior parte delle imprese (57,5%) indica un declino del fatturato. In sintesi, per l’insieme delle imprese commerciali al dettaglio, per il fatturato le imprese che prevedono diminuzioni nel trimestre sono il 55,3% di quelle intervistate, contro un 8% che indica possibili aumenti, mentre il 31,8% parla di <andamento stazionario>. Sul fronte occupazionale le previsioni segnalano una netta maggioranza di imprese (87,9%) che non prevede variazioni nel trimestre in corso. Solo un esiguo 0,8% prevede aumenti, mentre il restante 14,3% degli intervistati ipotizza addirittura una riduzione degli addetti. |
|
|
|
|
|
<<BACK |
|
|
|
|
|
|
|