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Notiziario Marketpress di Martedì 17 Settembre 2013
 
   
  UMBRIA, ALLEANZA PER SVILUPPO: ELABORATO REPORT “GIOVANI E LAVORO”: DATI NON NEGATIVI RISPETTO A SITUAZIONE ECONOMICA

 
   
  Perugia, 17 settembre 2013 - Tratteggia un quadro dettagliato della condizione occupazionale e professionale dei giovani di età compresa tra 15 e 24 e 25-34 anni, il report "I giovani e il mondo del lavoro - Un´analisi comparativa tra 2008 e 2012", elaborato dalla Segreteria dell´Alleanza per Sviluppo dell´Umbria, a corredo dell´attività di analisi dei principali fenomeni economici della realtà umbra. Lo studio, pubblicato nel sito dell´Alleanza per lo sviluppo ( http://www.Alleanzaperlosviluppo.regione.umbria.it/studi-e-analisi ), è basato su una rielaborazione dei dati Istat-rcfl (Rilevazione continua sulle forze di lavoro) con la collaborazione dell´Osservatorio del mercato del lavoro collocato presso il Servizio Politiche attive del lavoro della Regione Umbria. "Il report - commenta l´assessore regionale allo Sviluppo economico, Vincenzo Riommi - oltre a consentire un approfondimento dei dati disponibili e rappresentare un utile strumento a supporto della riflessione per le scelte di ´policy´, anche in vista della predisposizione dei programmi e delle misure della prossima fase di programmazione regionale 2014-2020, contiene un quadro della condizione occupazionale e professionale dei giovani, distinto per tutti i fenomeni presi in esame". "Si tratta, inoltre - rileva l´assessore - di uno strumento di fondamentale importanza rispetto alla continuità delle politiche regionali che solo in questi ultimi sei mesi hanno visto concentrare risorse per oltre 8 milioni di euro su iniziative rivolte all´universo giovanile quali assegni di ricerca, ´work experience´, esperienze di lavoro nel contesto delle imprese dell´artigianato artistico, che interessano oltre mille giovani umbri. Il report è anche uno strumento essenziale di valutazione e programmazione rispetto alla programmazione comunitaria 2014-2020". Dal report emerge che in Umbria, nel 2012, circa metà dei giovani sono "non occupati": ovvero studiano, cercano lavoro o sono comunque non attivi per qualsiasi motivo. Un dato che resta migliore di tutto il Mezzogiorno e anche di alcune regioni del Centro-nord, ma che ha subito un sensibile aumento nel periodo della crisi. L´aumento è dovuto soprattutto ad un incremento della disoccupazione: nel 2012, chi è alla ricerca di un lavoro in Umbria nel 55,2 per cento dei casi ha meno di 35 anni, un dato che resta il più elevato del Centro-nord. L´incremento della disoccupazione si è accompagnato ad un mantenimento della già elevata incidenza dell´occupazione precaria, che resta la principale criticità dell´Umbria, collocandosi al 32,6 per cento del totale dell´occupazione giovanile rispetto al 25,8 per cento nazionale e al 27,6 per cento del Centro. Questi fenomeni non sono omogenei per livello di istruzione: infatti, a pagare il prezzo più alto sono stati più i ragazzi e le ragazze con bassa istruzione, dove l´Umbria registra aumenti molto significativi, così come avviene per i laureati, mentre i meno colpiti dalla crisi occupazionale in Umbria (anche in confronto con i coetanei del Centro-nord) sono i giovani diplomati, ed in particolare quelli tra 25 e 34 anni: oltre l´80 per cento dei giovani diplomati 25-34enni lavora e solo in poche regioni (Lombardia, Trentino, Veneto ed Emilia Romagna) la situazione è migliore dell´Umbria. Un elemento, questo, che va legato anche alla composizione dell´occupazione giovanile rispetto alla posizione professionale ricoperta. La quota di occupati in elevata posizione professionale non è mai stato un punto di forza dell´Umbria e la crisi economica non ha migliorato le cose: i giovani in posizione professionale di alto profilo, infatti, sono solo il 22,6 per cento del totale mentre la media italiana è 27,2 per cento, e tra 2008 e 2012 si registra un aumento di circa 6 punti, un andamento che si amplifica nella fascia di età 25-34 anni. Tra coloro che non lavorano, un´attenzione particolare va dedicata al fenomeno dello "scoraggiamento", in genere sintetizzato dai cosiddetti "Neet" (né al lavoro, né a scuola o in formazione): nell´analisi si è preso in considerazione un fenomeno, quello della inattività "volontaria", un universo leggermente diverso dai "Neet", in quanto misura coloro che sono inattivi per motivi diversi da studio, malattia, inabilità, maternità o per un lavoro che sta per iniziare. L´analisi mostra un dato positivo per l´Umbria, pari all´8,4 per cento nel 2012, che risulta più elevato solo delle regioni del Nord-ovest, dell´Emilia Romagna, del Friuli e delle Marche e che è buono soprattutto nella fascia di età 25-34 anni. Peraltro, si avvertono in Umbria segnali di un aumento più marcato della media nazionale nel 2008-2012, più concentrato nella fascia di età 15-24 anni.  
   
 

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