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Notiziario Marketpress di Lunedì 12 Marzo 2007
 
   
  PRESENTATI GLI ESITI DELLO STUDIO SULLA PRESENZA FEMMINILE NELLE ORGANIZZAZIONI PROFESSIONALI IN ALTO ADIGE

 
   
  Bolzano, 12 marzo 2007 - In occasione della giornata della donna, oggi giovedì 8 marzo, la presidente e la vicepresidente del Comitato provinciale per le pari opportunità, Julia Unterberger ed Alessandra Spada, assieme all´assessora provinciale per le pari opportunità, Luisa Gnecchi, hanno presentato gli esiti di uno studio sulla presenza femminile nelle organizzazioni professionali in Alto Adige. Lo studio sulla rappresentanza femminile nelle organizzazioni professionali, come ha spiegato la presidente del Comitato pari oppotunità Julia Unterberger, pone in evidenza come le donne siano sottorappresentate in quasi tutti gli organi rappresentativi degli stessi; l´indagine registra 7. 830 donne iscritte (48 per cento) alle organizzazioni professionali presenti in Alto Adige a fronte di sole 58 donne (31 per cento) presenti negli organi rappresentativi degli stessi (8. 615 uomini iscritti/52 per cento/ e 131 uomini /69 per cento/ negli organi rappresentativi). Su 21 organizzazioni professionali indagate, le donne rivestono la presidenza in soli 5 casi; in tre di essi si tratta di organizzazioni con numero preponderante, se non esclusivo, di iscritti donne (collegio delle ostetriche, Ordine degli assistenti sociali, Collegio degli infermieri Asvi); seguono il Collegio dei tecnici sanitari radiologia medica, esce dalla norma il caso del Collegio dei geometri, dove le donne iscritte sono 48 a fronte di 720 uomini. Pur senza presidenza, è significativa la rappresentanza delle donne nell´Ordine dei farmacisti con un 43 per cento a fronte di un 49 per cento di donne iscritte. In generale lo studio fa emergere la presenza di una segregazione orizzontale fra generi sia nella scelta del corso di studi che nella professione, nel solco di una tradizione culturale ed educativa ancora forte. Se gli uomimi sono più dediti a professioni nel campo tecnico, economico ed agricolo, le donne sono occupate prevalentemente in campo sociale, in settori di assistenza e cura. La presenza femminile nelle università austriache ed italiane (anno 2003/2004) è superiore rispetto a quella maschile (53,45 per cento di donne e 46,55 per cento di uomini) e registra una crescita significativa nelle facoltà di medicina con il 67,5 per cento ed in quelle di giurisprudenza con il 49,15 per cento (solo il 18,65 per cento in ingegneria). Il trend fa presumere una futura maggior presenza nei rispettivi ordini professionali; si deve ottenere almeno una rappresentanza del 30 per cento affinchè un gruppo minoritario possa incidere in gruppo professionale. Da qui la necessità di intervento da parte della politica affinchè le ragazze vengano incentivate in modo mirato alla scelta di professioni e di facoltà che attualmente vedono una scarsa partecipazione femminile. Ne sono convinte Unterberger e Spada del Comitato provinciale pari opportunità e l´ass. Gnecchi. Da parte sua l´assessora Luisa Gnecchi ha ricordato i passi in avanti fatti dalle donne in questo ultimo decennio sia per quanto attiene lo studio che la professione: se nel 1991 su 13. 628 laureati 5. 115 erano donne, nel 2001 le donne erano 15. 000 su 26. 725; se nel 1993 le donne ocupate erano 78. 000, il loro numero ha toccato quota 98. 000 nel 2006. Resta comunque molto da fare affinché le donne abbiano pari opportunità rispetto agli uomini. Restano, infatti, impari le retribuzioni, gli importi delle pensioni liquidate e la rappresentanza ai vertici. Alessandra Spada, ponendo in evidenza come le donne che hanno raggiunto traguardi professionali possano essere un modello culturale per incentivare altre donne, ne ha sottolineato anche il ruolo che esse possono svolgere per agevolare provvedimenti a sostegno delle donne e delle famiglie, dove accanto alla cura dei figli sempre più le donne sono chiamate a far fronte alla cura dei geni´tori anziani. .  
   
 

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