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Notiziario Marketpress di Lunedì 12 Marzo 2007
 
   
  MALATTIE REUMATICHE: ARRIVA, RITUXIMAB, IL FARMACO CHE "SPEGNE" L´ARTRITE REUMATOIDE

 
   
   Milano, 12 marzo 2007 — Le malattie reumatiche sono come dei "piccoli incendi" che si sviluppano all´interno delle nostre articolazioni. Per "spegnere" e "addormentare" per periodi sempre più lunghi la malattia reumatica più invalidante, l´artrite reumatoide, c´è oggi un nuovo farmaco come rituximab, una sorta di "estintore" che riesce a produrre una vera e propria remissione della malattia riducendone anche la sintomatologia dolorosa. La sfida contro l´artrite reumatoide segna, quindi, un punto importante a favore degli oltre 300. 000 pazienti italiani che ne soffrono, in prevalenza donne fra i 40 e i 50 anni. Con oltre 4. 000 ricoveri ospedalieri al mese, circa 50. 000 ogni anno e un costo complessivo di circa 13. 000 euro a paziente (tra costi diretti e indiretti), l´artrite reumatoide è oggi una tra le malattie maggiormente invalidanti: "l/ danno alle articolazioni, la riduzione della forza e il dolore determinano, infatti, una compromissione della vita lavorativa, sociale e relazionale delle persone colpite dalla malattia" rileva il Prof. Stefano Bombardieri, ordinario di Reumatologia presso l´Università degli Studi di Pisa e presidente della Società Italiana di Reumatologia (Sir) "Secondo un recente studio anglosassone, a dieci anni dalla diagnosi oltre il 40% dei pazienti risulta essere inabile al lavoro e dopo vent´anni di malattia il 25% dei casi ha subito almeno un intervento chirurgico". Una buona notizia, però, arriva dagli studi Reflex (517 pazienti coinvolti in 114 centri a livello mondiale di cui 5 italiani) e Dancer (465 pazienti coinvolti in 100 centri a livello mondiale di cui 4 italiani), pubblicati dalla rivista ufficiale dell´American College of Rheumatology, "Arthritis and Rheumatism" e che dimostrano come rituximab, il primo anticorpo monoclonale capace di "mirare" e colpire specificamente una proteina presente sulla superficie dei linfociti B responsabili della malattia, riesca a "spezzare a monte" la serie di reazioni infiammatorie associate all´artrite reumatoide, riuscendo a "reclutare" ed a riattivare le difese immunitarie del nostro organismo. "Rispetto alle terapie finora utilizzate" osserva il dottor Piercarlo Sarzi Puttini, Dirigente medico Uo complessa di Reumatologia, Azienda Ospedaliera Polo Universitario Luigi Sacco di Milano "rituximab ha dimostrato in diversi studi un miglioramento dei sintomi dal 50 al 70% e la capacità di convertire il fattore reumatoide da fortemente positivo a negativo, ovvero ha confermato che agendo in modo selettivo sui linfociti B vi è la possibilità di una remissione della patologia a lungo termine. La malattia appare ´spenta´, le articolazioni non sono più tumefatte o dolenti´. Rituximab viene somministrato con due infusioni endovenose a distanza di due settimane una dall´altra e non richiede necessità di risomministrazione per i sei mesi successivi. "Questa modalità di somministrazione" ha aggiunto il dottor Sarzi Puttini "è molto meno impegnativa e si traduce in un ulteriore vantaggio per i pazienti". "La disponibilità di nuovi farmaci diretti verso nuovi bersagli molecolari potrà consentire di aumentare le possibilità di successo terapeutico" ha aggiunto il professor Stefano Bombardieri. Da uno studio realizzato dall´Arthritis Foundation su un campione di 500 pazienti per valutare l´impatto delle attuali terapie contro I´ar sulla qualità della vita è emerso proprio come l´esigenza di terapie più efficaci sia fortemente sentita proprio dai pazienti. L´artrite reumatoide è una malattia autoimmune. Ovvero, una malattia che porta il nostro sistema immunitario, per motivi oggi non ancora chiari, a distruggere la membrana che ricopre le articolazioni, provocando un´infiammazione cronica che determina la graduale distruzione della cartilagine e dell´osso. .  
   
 

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