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Notiziario Marketpress di
Martedì 01 Ottobre 2013 |
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AUMENTO IVA: IN VENETO CONSUMI GIU’ DI 61 MILIONI NEL 2013 E 251 MILIONI NEL 2014 LA PERDITA DI PIL SARÀ DI 420 MILIONI DAL 2014, LE FAMIGLIE MENO ABBIENTI LE PIÙ COLPITE
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Venezia, 1 ottobre 2013
– L’aumento dell’aliquota Iva dal 21% al 22%, previsto a partire dal primo
ottobre, comporterà in Veneto una contrazione dei consumi di 61 milioni di
euro nell’ultimo trimestre 2013 e di 251 milioni nel 2014, mentre gli
investimenti si ridurranno di ulteriori 40 milioni di euro quest’anno e di 158
nel 2014. Nel complesso il Veneto perderebbe un’ulteriore quota di Pil
stimata in 105 milioni nel 2013 e in 420 milioni a partire dal 2014.
A tracciare il quadro
sugli effetti depressivi dell’aumento dell’Iva sull’economia del Veneto è il
Centro Studi di Unioncamere del
Veneto che, nell’elaborazione delle stime, ha adottato due modelli di
simulazione chiamati Macroven, per gli effetti dei provvedimenti di natura
fiscale sulla realtà economica e sociale del Veneto, e Microven, che evidenzia
l’impatto sul reddito delle famiglie.
Per quanto riguarda
l’impatto sul reddito disponibile delle famiglie (quello che rimane per i
consumi dopo il pagamento delle imposte dirette), l’aumento dell’aliquota
Iva farebbe crescere l’incidenza di tale imposta dall’attuale 15,6% al 16,1%
con uno scostamento del +0,47%. Gli effetti sarebbero più pesanti per le
famiglie con reddito basso: lo scostamento sarebbe dello 0,82% per i nuclei
familiari situati nel primo decile (dal 27,35% al 28,16%), mentre si ridurrebbe
al +0,16% per le famiglie del decile più ricco (dal 5,36% al 5,52%). La
presenza di aliquota Iva ridotta (10%) e minima (4%) alleggeriscono solo in
minima parte l’incidenza del tributo sui decili più poveri, in quanto i beni
gravati da aliquote agevolate (alimenti) sono consumati dall’intera
popolazione, non solo dagli strati meno abbienti.
«L’aumento delle
tasse non può essere la soluzione dei problemi relativi alla crescita e al
superamento della crisi – evidenzia Gian
Angelo Bellati, segretario generale Unioncamere del
Veneto – . Occorre finalmente procedere col taglio selettivo e non
lineare dei costi fissi e improduttivi di quelle Pubbliche amministrazioni che
in alcune Regioni hanno spese altissime e che ad oggi, a livello centrale, non
hanno contribuito come gli Enti locali alle varie spending review, come da anni
dimostrato e richiesto da Unioncamere del Veneto».
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Effetti sul Pil
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Effetti sui consumi
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Effetti sugli investimenti
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milioni
di euro
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var. %
rispetto allo
scenario
attuale
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milioni
di euro
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var. %
rispetto allo
scenario
attuale
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milioni
di euro
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var. %
rispetto allo
scenario
attuale
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2013
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-105
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-0,1
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-61
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-0,1
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-40
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-0,1
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2014
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-420
|
-0,3
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-251
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-0,3
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-158
|
-0,5
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2015
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-420
|
-0,3
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-276
|
-0,3
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-152
|
-0,5
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Fonte: elaborazioni
Macroven per Unioncamere del Veneto
A livello storico l’aumento dell’Iva sarebbe il
settimo in 40 anni, da quando cioè la vecchia imposta generale sulle
entrate Ige venne sostituita con la nuova imposta sul valore aggiunto Iva.
Applicata all’entrata in vigore il primo gennaio 1973 al 12%, l’Iva è passata
al 14% nel 1977, al 15% nel 1980, al 18% nel 1982, al 19% nel 1988, al 20% nel
1997 e, nell’agosto 2011, al 21%. Per evitare il nuovo aumento il Governo
dovrebbe individuare risorse per un miliardo di euro nel 2013 e 4 miliardi dal
2014.
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