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Notiziario Marketpress di
Martedì 01 Ottobre 2013 |
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DIRITTI DI PROPRIETÀ INTELLETTUALE: CIRCA IL 35% DEI POSTI DI LAVORO NELL’UE È COLLEGATO A INDUSTRIE AMPIAMENTE BASATE SULLA PROPRIETÀ INTELLETTUALE
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Bruxelles, 1 ottobre 2013 - La Commissione europea ha
espresso ieri la sua soddisfazione per la pubblicazione di uno studio sui
diritti di proprietà intellettuale condotto congiuntamente dall’Ufficio europeo
dei brevetti e dall’Ufficio per l’armonizzazione nel mercato interno. Lo studio,
intitolato "Intellectual Property Rights intensive industries:
contribution to economic performance and employment in Europe" (settembre
2013), misura l´importanza dei diritti di proprietà intellettuale per
l´economia europea. I suoi principali risultati indicano che circa il 39%
dell´attività economica complessiva dell’Unione europea (pari indicativamente a
4 700 miliardi di euro all’anno) ruota attorno a industrie ampiamente basate
sui diritti di proprietà intellettuale, le quali generano direttamente circa il
26% di tutti i posti di lavoro nell’Ue (56 milioni) a cui si somma un altro 9%
derivante dall´indotto.
Michel Barnier, Commissario per il Mercato interno e i
servizi, ha dichiarato: "Sono convinto che i diritti di proprietà
intellettuale siano estremamente importanti per stimolare l’innovazione e la
creatività, e mi congratulo per la pubblicazione dello studio, che conferma che
la promozione dei diritti di proprietà intellettuale è una questione che
riguarda la crescita e l´occupazione. Lo studio ci aiuterà ad elaborare
politiche fondate su elementi concreti. Esso rivela che nel campo dell´economia
l´uso dei diritti di proprietà intellettuale è diffuso ovunque: dal settore
dell´alta tecnologia a quello della fabbricazione di articoli sportivi, giocattoli
o giochi elettronici, tutte le industrie interessate ricorrono largamente ai
diritti di proprietà intellettuale, spesso peraltro non a uno solo, ma a vari
tipi di diritti di proprietà intellettuale".
Benoît Battistelli, Presidente dell’Ufficio europeo
dei brevetti, ha affermato: "Questo studio dimostra che l´utilità dei
brevetti e di altri diritti di proprietà intellettuale non è solo teoria
economica. I beni immateriali sono diventati estremamente importanti per le
imprese innovative. I brevetti, infatti, spesso aprono la porta a capitali e
partner commerciali, soprattutto per le Pmi - ma anche per i centri di ricerca
e le università. Se vuole rimanere competitiva in un’economia globale, l’Europa
deve incoraggiare ancora di più lo sviluppo e l’uso delle nuove tecnologie e
innovazioni".
António Campinos, Presidente dell’Ufficio per
l’armonizzazione nel mercato interno, ha dichiarato: "Questo studio è il
risultato di una collaborazione specifica tra esperti di varie agenzie e paesi,
ed è stato realizzato secondo un metodo trasparente e ripetibile. Esso affronta
la questione fondamentale di misurare l´importanza delle industrie collegate ai
diritti di proprietà intellettuale per l´occupazione, il Pil e il commercio
nell´Unione europea. Adesso abbiamo una risposta chiara: sono importanti, molto
importanti".
Lo studio si concentra sull’economia dell’Ue e
considera "industrie ampiamente basate sui diritti di proprietà
intellettuale" le industrie che registrano un numero di diritti di
proprietà intellettuale per dipendente maggiore rispetto alle altre e quelle in
cui l’uso dei diritti di proprietà intellettuale è una caratteristica
intrinseca della loro attività. Tali industrie sono selezionate a livello
europeo, ossia utilizzando misure dell´intensità del ricorso ai diritti di
proprietà intellettuale armonizzate a livello dell’Ue.
Lo studio giunge inoltre alle seguenti conclusioni:
la retribuzione media nelle industrie in questione è
superiore di oltre il 40% rispetto a quella in altri settori;
esempi di industrie ampiamente basate sui diritti di
proprietà intellettuale sono:
l´industria della fabbricazione di utensili portatili
a motore (brevetti);
l´industria della fabbricazione di prodotti
farmaceutici di base (marchi);
l´industria della fabbricazione di orologi (disegni);
l´industria dell’editoria libraria (diritti d’autore);
l´industria lattiero-casearia (indicazioni
geografiche);
centinaia di industrie, tanto diverse tra loro quali
le attività relative ai servizi finanziari e alle assicurazioni, le agenzie
pubblicitarie, la fabbricazione di gelati, la fabbricazione di carta da parati,
la produzione vinicola, l’illuminazione elettrica e gli elettrodomestici, le
telecomunicazioni satellitari e l’estrazione del petrolio e del gas, sono
anch´esse tutte industrie ampiamente basate sui diritti di proprietà
intellettuale, e molte di loro ricorrono simultaneamente a più di un diritto di
proprietà intellettuale.
Nell´allegato della relazione figura un elenco di
tutte le industrie ampiamente basate sui diritti di proprietà intellettuale.
Lo studio si ispira a un esercizio molto simile
condotto nel 2012 dall´Ufficio dei marchi e dei brevetti statunitense
congiuntamente con l´Economics and Statistics Administration che, in relazione
all´economia statunitense, giunge a conclusioni comparabili a quelle del citato
studio per l’economia dell’Ue.
Lo studio è consultabile sui seguenti siti:
Ufficio per l’armonizzazione nel mercato interno:
http://oami.europa.eu/
Ufficio europeo dei brevetti:
http://www.Epo.org/
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