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Notiziario Marketpress di
Martedì 01 Ottobre 2013 |
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LA GIUNTA DELLE MARCHE APPROVA LA DELIBERA SULLE RETI CLINICHE.
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Ancona, 1 ottobre 2013 - Recepite le osservazioni
della V Commissione consiliare e trovata una condivisione con i rappresentanti
dell’Anci Marche (Associazione nazionale Comuni italiani), la Giunta ha
approvato oggi la delibera definitiva per il riordino delle reti cliniche sul
territorio regionale. Si tratta di una innovazione organizzativa, tra le prime
in Italia, che mira a consolidare e migliorare la sicurezza e qualità delle cure,
l’equità dell’accesso ad esse e la sostenibilità economica delle scelte in base
all’appropriatezza e all’etica nell’uso delle risorse. Alla base di questa
organizzazione non c’è solo l’individuazione delle realtà di eccellenza, ma
anche la loro tutela. Allo stesso modo viene salvaguardato il ruolo delle
diverse aziende del sistema sanitario regionale e le varie sperimentazioni
gestionali di modelli innovativi. “L’obiettivo – dice il presidente della
Regione, Gian Mario Spacca – è garantire una crescita del Servizio Sanitario
qualificata, equilibrata ed armonica senza diseguaglianze, che offra garanzie
ad ogni territorio della regione. Il Piano Socio Sanitario 2012-2014 ha
definito il sistema ‘a rete’ come il modello di programmazione della Regione
Marche in grado di qualificare i servizi proponendo lo sviluppo di ‘Reti
cliniche’ che riducano le inefficienze attraverso l’integrazione tra i diversi
‘Servizi’ presenti sul territorio, producendo sinergie in grado di offrire ai
cittadini marchigiani maggiore qualità dell’offerta sanitaria. La
Riorganizzazione della Rete Ospedaliera della Regione Marche è stata
predisposta, quindi, senza applicare la logica dei tagli lineari, ma tenendo in
considerazione la funzione strategica che le Singole Strutture Sanitarie di
Rete svolgono nel territorio. L’attuazione della Riorganizzazione sarà
effettuata tenendo conto dell’analisi dei percorsi clinico assistenziali
virtuosi già in essere, degli indicatori di efficienza e di appropriatezza
attuali e prossimi futuri, della collocazione geografica dei ‘nodi’ all’interno
dell’Area Vasta e delle interconnessioni presenti sul territorio regionale,
della necessità di potenziare alcune attività attualmente carenti”. “Nonostante
l’urgenza imposta alla riorganizzazione dai tagli effettuati dal governo
nazionale e dalle nuove indicazioni in termini di criteri e parametri -
aggiunge l’assessore alla Salute Almerino Mezzolani – abbiamo trovato
attraverso una serie di approfondimenti e confronti serrati la massima
condivisione da parte del territorio e delle categorie. Con l’atto di oggi
mettiamo al suo posto l’ultimo importante tassello della riforma sanitaria che
consentirà di mantenere il nostro servizio agli alti livelli di qualità e
sostenibilità economica in cui si trova ora e di migliorarlo in efficienza e
innovazione”. Scheda Per rete clinica regionale si intende una forma di
collaborazione stabile e formalizzata tra Unità operative (più o meno
l´equivalente dei vecchi reparti) e/o professionisti appartenenti a diverse
Aziende del sistema sanitario della stessa Regione, che abbia ad oggetto il
processo di cura del paziente, i servizi di supporto o la circolazione dei
professionisti e delle conoscenze. • La Riforma individua n.71 tipologie di
reti ospedaliere per n.43 macro discipline specialistiche. Tra le principali
novità della delibera emendata dalla Commissione e arricchita dal confronto con
Anci, sindacati e parti sociali, due meritano una sottolineatura particolare: •
per quanto riguarda i punti nascita, la riorganizzazione dovrà essere
effettuata con gradualità ed oggetto di specifica concertazione, in particolare
per i punti nascita la cui attività risulta ai limiti dei parametri dettati
dall’Accordo Stato–regioni. Considerata inoltre la particolare sensibilità
sociale per l’argomento, le scelte saranno effettuate tenendo conto dei
risultati delle azioni necessarie a garantire la continuità dei servizi da
avviare immediatamente. • tra le reti cliniche ci sarà anche quella delle cure
palliative che sarà organizzata nel rispetto dell’Accordo stato – regioni che
ne detta i requisiti strutturali ed organizzativi e in coerenza con il
Coordinamento regionale della rete delle cure palliative.
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