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Notiziario Marketpress di
Martedì 01 Ottobre 2013 |
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PRESIDENTE UMBRIA MARINI A TAVOLA ROTONDA “DIAMO CREDITO ALLA RIPRESA”: INDISPENSABILE STABILITÀ ECONOMICA E ISTITUZIONALE
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Umbertide, 1 ottobre 2013 - "Il tema della
stabilità politica, ma anche istituzionale è un tema che impone a tutti una
assunzione di responsabilità nei confronti del nostro Paese. Con troppa
facilità si discute di elezioni. Voglio ribadire, quindi, ciò che ha detto il
Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, che sembra un signore
controcorrente, ma che nella sua saggezza coglie quanto questo Paese stia
rischiando". È quanto affermato dalla presidente della Regione Umbria,
Catiuscia Marini, intervenuta ieri
mattina ad Umbertide, ai lavori della tavola rotonda organizzata dalla
Confesercenti dell´Umbria sul tema "Diamo credito alla ripresa",
presente anche l´assessore regionale al Commercio, Fabio Paparelli.
"L´italia - ha proseguito la presidente - non è
la Spagna, ne la Grecia. E sarebbe difficile fare ciò che si è fatto lì, perché
l´Italia è un Paese molto più grande, soprattutto perché una parte del mercato
europeo dipende anche dal mercato italiano. Ecco perché c´è grande attenzione
in Europa e soprattutto in Germania".
Per la presidente, dunque, la stabilità economica ed
istituzionale dell´Italia è un tema centrale: "al nostro Paese serve un
governo che abbia stabilità affinché possa fare quelle azioni necessarie a
mettere in sicurezza i conti pubblici e
che sia in grado di scongiurare il rischio che la stessa legge di stabilità,
che dovrà essere necessariamente rigorosa, la faccia la ´troika´ composta da
Banca Centrale Europea, Fondo Monetario internazionale e Unione Europea".
Quanto alla situazione economica regionale, la
presidente Marini ha sottolineato come "la crisi che ha colpito l´Italia
ha colpito soprattutto il Centro-nord del Paese che è il motore economico e
produttivo dell´Italia. La parte della nazione dove è concentrata la maggior
parte della rete delle piccole e medie imprese e gran parte della grande
industria. Quindi gli effetti sono ancora più pesanti. Non a caso è la prima
volta, dopo la fine della seconda Guerra Mondiale, che in Italia si restringe
la base produttiva".
"Abbiamo quindi la necessità di porci con forza
il tema della ripartenza dell´economia - ha proseguito - per la quale non
bastano strumenti ordinari. E dico ciò proprio in un convegno dedicato al ruolo
del credito e del sistema bancario. Si devono ripensare le politiche del
credito affinché siano effettivamente al servizio delle imprese e delle famiglie,
per sostenerle in questa difficilissima fase di recessione economica e anche
per accompagnarle verso la ripresa economica".
È stato poi l´assessore regionale Paparelli, nel corso
del suo intervento, a sottolineare come "una piccola regione come l´Umbria
non potrà certo da sola invertire l´andamento dell´economia generale, ma al
tempo stesso la Regione sta mettendo in atto diverse politiche di contrasto
alla crisi e di sostegno al sistema delle imprese per aiutarle ad investire,
soprattutto in settori come l´innovazione tecnologica e di prodotto".
"Molte le misure - ha aggiunto Paparelli -
adottate in questo ultimo periodo dalla Giunta regionale, anche per i settori
del commercio e del turismo che rappresentano per l´Umbria due comparti
importantissimi per l´economia regionale. Tutte azioni tese a determinare meno
burocrazia e snellimento delle procedure per andare incontro alle esigenze
degli operatori, nonché l´introduzione di alcune novità riguardo l´e-commerce,
i centri commerciali naturali, che sono i centri storici dove dobbiamo favorire
il ritorno delle attività commerciali. Sono questi - ha detto - alcuni
degli obiettivi contenuti peraltro nello
stesso disegno di legge della Giunta regionale per l´adozione di un ´testo
unico´ per il settore del commercio con l´obiettivo primario di alleggerire gli
operatori del settore da una burocrazia spesso ridondante attraverso un
progetto di riordino normativo volto allo snellimento delle procedure
amministrative, alla riduzione del numero delle norme esistenti e la
conseguente soppressione degli oneri
amministrativi ´inutili´ che gravano su cittadini e imprese".
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