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Notiziario Marketpress di
Martedì 01 Ottobre 2013 |
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EPATITE A IN AUMENTO ANCHE IN TOSCANA. IL MINISTERO: "CUOCERE I FRUTTI DI BOSCO SURGELATI"
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Firenze, 1 ottobre 2013 - In aumento anche in Toscana,
come nel resto d´Italia, i casi di epatite A, dovuti, secondo uno studio
condotto dal Ministero della salute, ai frutti di bosco surgelati. E dunque la
raccomandazione che arriva dal Ministero è quella di consumarli "sempre
previa cottura, ad esempio, facendoli bollire per almeno 2 minuti".
Da gennaio 2013 si sta assistendo in tutta Italia a un
importante incremento del numero di casi di epatite A rispetto agli anni
precedenti. Dal 1° gennaio al 30 giugno 2013, tramite il sistema di
sorveglianza epidemiologica del Ministero è stato rilevato un aumento
significativo di casi di epatite a: 448, rispetto a una media di 190 casi
notificati nello stesso periodo nei tre anni precedenti. In Toscana, dal 1°
gennaio ad oggi i casi di epatite A sono stati 83 (erano stati 19 in tutto il
2012 e 25 nel 2011), con un´impennata nel mese di settembre, in cui ne sono
stati registrati 19.
Il Ministero della salute ha attivato una task force
composta da esperti dello stesso Ministero, dell´Istituto Superiore di Sanità e
dell´Istituto zooprofilattico sperimentale della Lombardia e dell´Emilia
Romagna, Centro di referenza nazionale dei rischi emergenti in sicurezza
alimentare. Scopo della task force era quello di individuare la possibile fonte
di contaminazione, confermare le ipotesi di sospetta correlazione con il
consumo di frutti di bosco surgelati e adottare le migliori strategie integrate
di controllo.
Lo studio condotto dalla task force ha messo in
evidenza una forte correlazione con il consumo di frutti di bosco surgelati
assunti tal quali, o utilizzati come ingredienti nella preparazione di torte e
gelati. Nel 35% delle segnalazioni, i pazienti hanno riferito di aver consumato
questo prodotto. Da qui la raccomandazione del Ministero di consumare i frutti
di bosco solo dopo averli fatti bollire per almeno 2 minuti. Altre analisi
relative ai fattori di rischio sono ancora in corso da parte della task force
ministeriale.
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