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Notiziario Marketpress di
Martedì 01 Ottobre 2013 |
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RIFORMA DELLE AUTONOMIE LOCALI. ASSESSORE PIAMONTE ESPRIME PARERE CONTRARIO AL PROGETTO PROPOSTO DAL GOVERNO
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Torino, 1 ottobre 2013 - Si è riunita il 24 settembre a Roma la
Commissione Affari Istituzionali e Generali della Conferenza delle Regioni e
delle Province autonome, per l’esame del punto all’ordine del giorno: Riforme
Istituzionali – “Schema del disegno di legge recante disposizioni sulle Città
metropolitane, sulle Province, sulle Unioni e Fusioni di Comuni”.
L´assessore regionale agli Enti Locali, Riccardo
Molinari, partecipando in video conferenza, nell´esprimere forti perplessità in
ordine ai profili costituzionali della proposta, ha assunto una chiara
posizione critica nei confronti della proposta stessa, in particolare mettendo
in evidenza tre punti fondamentali del progetto di riforma delle autonomie
locali per i quali le espressioni di contrarietà sono state nette ed
inequivocabili:
1) Il previsto “declassamento” ad enti di secondo
livello delle province priva tali enti della prerogativa di essere
l´espressione diretta del corpo elettorale del territorio, creando una
eliminazione della rappresentanza politica sempre ritenuta essenziale per la
gestione delle funzioni e dei servizi di area vasta che non possono, per loro
natura, essere gestiti da piccole entità locali.
2) L´istituzione delle città metropolitane così come
previste dal progetto , non e´ coerente con le caratteristiche territoriali
delle diverse regioni interessate, comportando in particolare nella realtà
piemontese, una troppo estesa area metropolitana comprendente enti montani o
collinari di minima dimensione ai quali assolutamente non possono adattarsi le
specificità delle funzioni e dei servizi di competenza della metropoli.
3) L’obbligatorietà per i comuni della forma
aggregativa della unione per lo svolgimento delle funzioni statali fondamentali
risulta in aperto contrasto con la previsione della Legge 11\2012 recentemente
approvata dalla Regione Piemonte, la quale, al contrario, ha inteso lasciare
alla libera ed autonoma determinazione degli enti locali la scelta di optare
per la formula dell´unione o della convenzione.
Per queste ragioni l’assessore, in sintonia con le
dichiarazioni dei rappresentanti della Regione Lombardia, e preso atto con
l’intera Commissione delle criticità evidenziate nel documento di parte
generale, dove si esprime un giudizio negativo sull’impianto proposto dal
Governo per i numerosi aspetti di incostituzionalità rilevati, nonché per la
riduzione del ruolo regolativo delle Regioni nel riassetto del sistema locale,
ha espresso parere nettamente contrario.
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